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Otello in dvd, quando tutto era nelle mani di Laurence Olivier

Il film diretto da Stuart Burge nel 1965 e gli altri adattamenti dell'opera shakespeariana.
di Pino Farinotti

Laurence Olivier (Laurence Kerr Olivier) 22 maggio 1907, Dorking (Gran Bretagna) - 11 Luglio 1989, Steyning (Gran Bretagna). Interpreta Otello nel film di Stuart Burge Otello.
giovedì 16 febbraio 2017 - Televisione

Spesso nell'era recente le uscite home video possiedono maggiore interesse e appeal delle uscite in sala. La solita differenza di ere del cinema. È in distribuzione il dvd di Otello diretto da Stuart Burge nel 1965, ma dove il dominus è Laurence Olivier. L'intervento del regista si limita ad alcuni aggiustamenti del dramma rappresentato al National Theatre di Londra nel 1964, per la regia di John Dexter. Questa prevalenza teatrale significa che tutto era nella mani di Olivier che, con Otello, concludeva la sua trilogia nobile shakespeariana, dopo Riccardo III (1955) e Amleto (1948).

William Shakespeare scrisse l'Otello nel 1604. Si tratta di una tragedia in cinque atti in versi e prosa.
Pino Farinotti

Desdemona, figlia di Brabanzio sposa in segreto il Moro Otello, famoso generale al servizio della Repubblica di Venezia. Il padre accusa Otello di aver sedotto sua figlia, e il Moro deve difendersi davanti al tribunale del doge. Il processo è interrotto da una notizia drammatica, i turchi si apprestano ad assediare Cipro e Otello è chiamato a difendere l'isola. Desdemona è autorizzata a seguire il marito. Al loro seguito c'è l'alfiere Jago, geloso di Cassio, che il generale ha promosso a proprio luogotenente. Jago trama la vendetta. Indurrà il Moro a credere che Cassio sia l'amante di Desdemona. La prova è un fazzoletto, trovato in possesso del luogotenente, che Otello aveva regalato alla moglie. Otello, impazzito per la gelosia, uccide la moglie e ordina a Jago di uccidere Cassio. Ma ad essere ucciso da Jago è Roderigo, sul corpo del quale vengono trovate le lettere che provano l'innocenza di Desdemona e le trame di Jago. Travolto dal rimorso, Otello si trafigge con la spada.


SCOPRI IL FILM: OTELLO
Una scena di Otello (1952) di Orson Welles.
Una scena di Otello (1965) di Stuart Burge.
Una scena di Othello (1995) di Olivier Parker.

Già allora c'erano tutti i codici di letteratura e spettacolo, perché quell'opera diventasse patrimonio perenne dell'umanità, proposto e reiterato nei secoli. Una citazione indispensabile è per Giuseppe Verdi che riprese il dramma di Shakespeare, affidò il libretto ad Arrigo Boito, e compose l'opera, la sua penultima, che venne rappresentata alla Scala di Milano il 5 febbraio del 1887. Naturalmente il cinema fece suo il dramma e lo gestì, nei decenni, secondo momenti culturali e sociali che cambiavano e si evolvevano. La vicenda si prestava.
Fra le molte edizioni alcune fanno testo, e scuola, firmate da maestri del cinema e del teatro. Per cominciare Orson Welles, per tanti versi genio, soprattutto in chiave di ri-lettura. Con lui, il titolo è del 1952, il protagonista vero divenne Iago e lo stile trasgrediva tutte le regole del linguaggio cinematografico: varie location ad alternarsi, fra Roma, Venezia e il Marocco; un montaggio frenetico con 1500 inquadrature diverse. Protagoniste femminili che si alternavano nello stesso ruolo: Lea Padovani e Betsy Blair.

Il russo Sergei Isipovic affrontò Shakespeare nel 1959. Lo scenario era suggestivo, la Crimea e Otello figurava come carattere completo non solo assorbito dal rapporto con Desdemona. Da rilevare il nome del protagonista, Sergej Bondarcuk, che sarebbe diventato regista di colossal.
Pino Farinotti

Nel 1986 Franco Zeffirelli colse l'occasione che gli offriva il tenore Placido Domingo che aveva ottenuto la disponibilità di due produttori, ebrei americani, Menahem Golan e Yoram Globus, di investire su un film tratto da un'opera. Domingo era particolarmente motivato per una ragione forte: è stato considerato forse il più grande "Otello" di sempre. Il ruolo di Desdemona venne attribuito a Katia Ricciarelli, ritenuta perfetta per voce e appeal. Domingo indicò per la musica il maestro Carlos Kleiber, che lo aveva diretto in una grande edizione dell'Otello alla Scala. Ma il maestro tedesco non parve disposto ad accettare le regole del cinema, molto diverse da quelle dell'opera. Lorin Maazel si dimostrò più duttile e aderì alla mediazione. Ricordabile un titolo del 1995 di Olivier Parker. L'edizione aderiva alle istanze di quegli anni. Otello era Laurence Fishburne, nero, aitante e tatuato. Il regista affermò che intendeva fare di quella storia un dramma erotico. Così alcune scene "coniugali" vengono inserite in quel contesto classico ma sembrano licenze estranee.
Ma ancora una volta a prevalere sembra Iago, davvero in buone mani, quelle di Kenneth Branagh, che ha dedicato parte del suo percorso a riproporre, evolvendole, le performance del gran maestro Olivier.


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