Guglielmo Oberdan, già esemplare figura di fervido irredentista, poi cospiratore anti austriaco giustiziato per avere attentato alla vita dell'imperatore Francesco Giuseppe nei mesi di disillusione seguiti alla morte di Garibaldi (1882), divenne, nei giorni radiosi del maggio 1915, oggetto di un vero e proprio culto civile in una causa - quella appunto della questione risorgimentale contesa con l'Austria - che si avviava ormai all'atto finale.