Un delicato racconto di formazione, a metà tra autobiografia e racconto universale. Espandi ▽
Anni Ottanta. La madre di Seb, Jean e Alma è francese e una fervida cristiana ortodossa, il padre, - separato - è italiano, sceneggiatore, squattrinato e donnaiolo. Prima che la madre si trasferisca in Canada, i tre trascorrono un po’ di giorni col padre in una casa al mare fuori Roma.
Non è dato sapere - e in fondo poco importa - quanto sia autobiografico lo sguardo della regista su una famiglia divisa. La lettura che il film propone, è che in ognuno di noi alberghi una parte di quella mancanza affettiva maturata nei primi anni di vita.
Lontano dal cinismo e dall’esibizionismo della nostra epoca “sociale”, il film di Ginevra Elkann rappresenta l’affermazione di una nuova voce del cinema italiano, di una generazione pronta a costruire un nuovo linguaggio, intriso di realismo e della magia che si nasconde nelle piccole cose quotidiane.