Titolo originale | El Botón De Nácar |
Titolo internazionale | The Pearl Button |
Anno | 2015 |
Genere | Documentario, |
Produzione | Cile, Francia, Spagna |
Durata | 82 minuti |
Regia di | Patricio Guzmán |
Attori | Martín Calderón, Cristina (II), Patricio Guzmán, Ema Malig, Gabriela Paterito Gabriel Salazar Vergara, Raúl Zurita. |
Uscita | giovedì 28 aprile 2016 |
Tag | Da vedere 2015 |
Distribuzione | I Wonder Pictures |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,50 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 7 settembre 2023
Il regista cileno Patricio Guzmán continua il suo percorso di indagine sulla storia del Cile e dei suoi segreti nascosti. Il film è stato premiato al Festival di Berlino, Il film è stato premiato a Biografilm Festival, In Italia al Box Office La memoria dell'acqua ha incassato 100 mila euro .
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CONSIGLIATO SÌ
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Da un parallelepipedo di quarzo, che contiene al suo interno dell'acqua che risale a millenni fa, si prendono le mosse per riflettere sull'elemento liquido che sta alla base della vita nell'universo e che consente di parlare della storia passata e più recente del Cile.
Patricio Guzmán ci propone con questo suo documentario una lettura che prende le mosse da uno dei quattro elementi primigeni analizzato nella sua fondamentale rilevanza per la formazione delle culture. Ciò che più gli sta a cuore è rileggere la Storia della sua terra, il Cile, che è il più vasto arcipelago nel mondo con 2.670 km di coste. Per farlo parte da lontano, dalla preistoria addirittura e da una scienza che proprio in Patagonia trova il terreno fertile di esplorazione: l'astrofisica. Il suo obiettivo però si manifesta, progressivamente e in una sorta di cerchi concentrici rovesciati rispetto a quelli prodotti dal lancio di un sasso nell'acqua. Perché se quelli manifestano una tendenza centrifuga Guzmán si rivela interessato esattamente al suo opposto. Perché intorno all'acqua i nativi avevano costruito la loro civiltà che i conquistadores bianchi si sono premurati di estirpare tanto che oggi di essi restano solo 20 discendenti che conservano un ricordo della cultura primigenia. Ma ciò che finisce con il costituire il motore di questo intrigante documentario è ancora una volta il bisogno di non cancellare il ricordo di un eccidio più recente: quello del regime di Pinochet perpetrato nei confronti di cittadini inermi colpevoli solo di essere considerati'comunisti' perché oppositori di un dittatore. È stato ancora una volta l'Oceano a divenire sepolcro di innumerevoli desaparecidos lanciati dai velivoli affinché i familiari non potessero avere neppure una tomba per piangerli. Un bottone di perla trovato nei suoi fondali può allora costituire una testimonianza preziosa: l'occasione per non dimenticare.
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Il principio parascientifico secondo il quale l' acqua conserverebbe memoria degli elementi con cui viene a contatto, per ricordare le origini del suo Paese e non dimenticare i sanguinosi eccidi che lo hanno segnato: cosi il regista cileno Patricio Guzmàn, premiato a Berlino con l'Orso d-Argento, attraverso una recherche antropologica, filosofica e cosmologica, esplora la remota Patagonia per ritrovare [...] Vai alla recensione »
Durante la visione della prima parte di questo poema dedicato al Chile ( mi riferisco al film " la Nostalgia de la Luz"), fin dalle prime inquadrature rimasi come in un incanto. Da lì pensai che il nome giusto per questo lavoro non poteva essere ne documentario, ne film. Era un poema, un vero poema scritto da un moderno Virgilio per il suo paese.
Nel 1988 fece scalpore un esperimento di J.Benveniste secondo il quale l'acqua conserverebbe un ricordo delle sostanze con cui è venuta in contatto anche alle più elevate diluizioni.In seguito tale esperimento non è stato confermato e la comunità scientifica non dette più credito alla cosa. Ma il film-documentario di P.
E' in effetti un documentario sia naturalistico che storico di ottima fattura. La storia umana è costellata da stermini, rientra nella natura umana, dove ci sono differenze razziali c'è guerra e annientamento.
Essendo distruibuito come film non posso che esser scontento e feroce nella disamina della trama, dei personaggi e della scenografia.. Se dovessi fare un passo indietro e considerare il film come docuemntario allora potrei parlarne bene , anzi direi splendido. Bella la ricostruzione degli indigeni , passando per Jimmy Bottons arrivando al periodo post-moderno .
Una mappa del Cile lunga 15 metri, tutta di pelle o forse di corteccia, tenuta dall'artista dentro grandi scatoloni come una reliquia. Stampe e fotografie incredibili della vita in Patagonia prima dell'arrivo dei coloni. Una donna oggi anziana, Gabriela («Si sente cilena? - Nooo, mi sento Kaweshkar») che racconta il suo rapporto con l'acqua, l'acqua gelida in cui a 7-8 anni imparò a nuotare e a immergersi. [...] Vai alla recensione »
Patricio Guzman, che si oppose al golpe di Pinochet dell'11 settembre '73, è autore di una celebrata trilogia intitolata La battaglia del Cile, e di un dittico di cui questo . Memoria dell'Acqua è la seconda parte (ma ora usciranno entrambe). La prima, Nostalgia della luce, era dedicata al nord desertico del paese, come specularmente la seconda riguarda l'estremo sud patagonico.
Non è facile ascoltare la voce dell'acqua: si teme possa rivelare segreti scomodi, verità dolorose di una memoria che non fallisce. Patricio Guzmàn, illuminato documentarista cileno, lo sa bene e non solo si è messo in ascolto" dell'Oceano che lambisce le coste del suo Paese ma con esso ha intrattenuto un dialogo di complicità. Ne è uscito un film-gioiello che in originale ha il titolo di El botòn [...] Vai alla recensione »