Anno | 2014 |
Genere | Avventura, Drammatico, Thriller, |
Produzione | USA |
Durata | 114 minuti |
Regia di | Stephen Daldry |
Attori | Rickson Tevez, Eduardo Luis, Gabrielle Weinstein, Martin Sheen, Rooney Mara Wagner Moura, Selton Mello, André Ramiro, Jesuita Barbosa, Daniel Zettel, Nélson Xavier, Maria Eduarda, José Dumont, Gisele Fróes, Stepan Nercessian, Gabriel Weinstein. |
Uscita | giovedì 27 novembre 2014 |
Tag | Da vedere 2014 |
Distribuzione | Universal Pictures |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,04 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 5 dicembre 2014
Richard Curtis ha firmato la sceneggiatura del film, basata su un libro di Andy Mulligan. Il film è stato premiato a Roma Film Festival, ha ottenuto 1 candidatura a BAFTA, In Italia al Box Office Trash ha incassato 647 mila euro .
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CONSIGLIATO SÌ
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Rafael, Gardo e Gabriel detto Rato hanno 14 anni e vivono nelle favelas brasiliane, campando grazie allo smistamento dei rifiuti. Un giorno Rafael trova nella discarica un portafogli che contiene denaro, una foto con alcuni numeri sul retro, un calendario con l'immagine di San Francesco e una chiave. Subito dopo la polizia locale, per cui i ragazzini non nutrono né fiducia né simpatia, cala sulle favelas alla ricerca del portafoglio. Il gioco si fa duro, ma i nostri piccoli eroi non rinunciano a giocare.
Il risultato è un film che è puro entertainment dalla confezione formale impeccabile ma dalle implicazioni etiche discutibili, non perché parla di polizia corrotta e giovani ladruncoli, ma perché osserva una realtà degradata attraverso lo sguardo del benessere angloamericano. Le concessioni all'estetica brasiliana, in particolare quella di City of God, cedono presto il passo ai canoni di genere del cinema d'azione yankee, da Traffic alla saga di Bourne, e in assoluto la pietra di paragone è The Millionaire, operazione altrettanto narrativamente coinvolgente e altrettanto accusabile di "colonialismo commerciale", con cui l'inglese Danny Boyle ha raccontato l'India degli slum.
Sia chiaro, dal punto di vista meramente cinematografico, Trash è un film eccezionale ed eccezionalmente godibile, a cominciare dai tre giovanissimi protagonisti scelti dalle favelas (quelle vere) con un casting fra migliaia di aspiranti, tutti e tre irresistibilmente carismatici e convincenti sia nella recitazione verbale che in quella fisica: tre action figure in miniatura a metà fra Oliver Twist e Huckelberry Finn, che ci trascinano nelle loro avventure picaresche tenendoci inchiodati alla sedia nella preoccupazione (adulta) per la loro incolumità, e allo stesso tempo convincendoci della loro insopprimibile capacità di sopravvivenza. I tre piccoli non-attori saltano dentro e fuori le inquadrature come cartoni animati (o come il ballerino Billy Elliot), e la cinepresa di Daldry (ma anche la cinematografia del direttore della fotografia brasiliano Adriano Goldman, sodale di Meirelles e veterano delle produzioni hollywoodiane) è abilissima nell'intercettarli in velocità, raccontandoceli per parti anatomiche: gambe e braccia di scattante magrezza, occhi sgranati, sorrisi strafottenti.
Il montaggio tiene dietro al ritmo incalzante della narrazione grazie anche all'accompagnamento musicale del compositore brasiliano Antonio Pinto, altra iniezione "etnica" all'operazione e altra eredità di City of God, ma anche di action movie hollywoodiani come Collateral e The Host. Daldry usa, come di consueto, la decostruzione temporale con numerosi flashback e flash forward, per stratificare la linea narrativa e aggiungere movimento alla storia. La sola scena iniziale riesce a concentrare più informazioni di mille lungaggini sceneggiate a tavolino. Anche il mix di tecniche cinematografiche, che segnala la presenza della tecnologia informatica ed elettronica anche nelle favelas di Rio, funziona bene come espediente drammaturgico, senza mai diventare vezzo registico.
Trash è un vero spasso e una festa per gli occhi, ma lascia lo spettatore occidentale con il disagio per aver contemplato come fonte di svago la miseria delle bidonville del Terzo Mondo e l'esistenza dei "bambini spazzatura" che, nella vita vera, vengono fermati da una pallottola se rischiano anche solo una delle bravate dei nostri tre piccoli eroi. Il modo migliore di godersi il film è quello di leggerlo come una favola, o come una parabola sul potere salvifico della fede (sarà un caso che due su tre dei giovani protagonisti portano il nome di un arcangelo?) in ciò che è giusto. Se poi sia giusto raccontare questa storia da ovest, invece che affidarla ad una narrazione autoctona, è la domanda che determinerà l'opinione sul film, una volta smaltito il rush di adrenalina.
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"Trash" è un film che mi ha colpito per la sua immediatezza, profondità, intelligenza. Una storia interessante, dinamica, bella. Come i tre protagonisti, ragazzini che dai disagi delle favelas brasiliane, si travestono da piccoli eroi e dopo innumerevoli avventure, riescono a svelare i segreti illegittimi di un politico locale.
Trash è un film visivamente impecabile e confezionato ad hoc per godere dei massimi consensi di pubblico e critica. Ma è altresì un prodotto stucchevole e artificioso, molto lontano dal rappresentare una storia genuinamente credibile. Certamente, la storia è l'adattamento visivo di un racconto per ragazzi, ma forse alcuni racconti vanno lasciati tali, senza bisogno di [...] Vai alla recensione »
Trash tutto sommato non è un brutto film, anzi. La trama, pensata come una sorta di indagine compiuta da tre ragazzini che hanno come loro antagonista la corrotta polizia brasiliana, è coinvolgente e a fine film la sensazione è quella di aver assistito a un bello spettacolo. Il fatto che il film sia poco verosimile a mio parere non nuoce, se lo si guarda come un'avventura esso svolge dignitosamente [...] Vai alla recensione »
La trama: Un ragazzino di nome Raphael delle favelas, delle case ammassate alla periferia di Rio de Janeiro, mentre raccoglie come ogni giorno alla discarica, ritrova un portafoglio. Insieme a Gardo e Rato, un amico che si scopre più avanti, decidono di scoprire il contenuto del portafoglio. A loro insaputa, la polizia cerca proprio quello che hanno trovato.
Trash oltre che essere un ottimo film.....lancia un messaggio positivo.......forse x questo ci sono tante critiche negative, sono di quelle persone fataliste, arrendevoli, che non cercano nemmeno di cambiare in meglio questo mondo...... L'amicizia, lo spregio per la ricchezza prima di tutto, l'onesta intellettuale etc evidentemente non sono valori da rappresentare in un film.
A leggerlo come una favola "Trash" è un vero spasso e una festa per gli occhi, un'avventura di buoni sentimenti che punta al lato emotivo senza banalizzare ma, lascia lo spettatore occidentale con un poco di disagio per aver contemplato come fonte di svago la miseria delle bidonville del Terzo Mondo e l'esistenza dei "bambini spazzatura" che nella vita [...] Vai alla recensione »
Un gruppetto di piccoli ragazzini brasiliani, mentre scandagliano una discarica in cerca di qualcosa da riutilizzare o rivendere, entra in possesso di un portafoglio che contiene importanti segreti. I giovani entreranno allora nelle mire della corrotta polizia brasiliana. Dunque mettiamo tutte le cose al loro posto. L'ambientazione e i personaggi sono senza dubbio i punti forti di Trash.
Storia del ritrovamento di un portafoglio nell'immondizia della capiIale carioca da parte di tre adolescenti delle favelas, che da quel momento sono a rischio di sopravvivenza, come dichiarato in uno dei numerosi video-selfies di cui la pellicola è cosparsa. Il film è anche godibile, ben girato, interpretato da questi tre ragazzini fantastici e molto bravi.
Dalla spazzatura sono nate 3 stelle, notevole interpretazione di questi ragazzini presi direttamente dalla favela e nemmeno ripuliti ma che pare recitino da sempre. La trama di per sè non molto originale coinvolge però lo spettatore, qui gli inseguimenti non si fanno tra macchinoni sulle superstrade americane, ma sui tetti, sui balconi, trai i vicoli le scalette di una [...] Vai alla recensione »
E' un film particolare, con varie chiavi di lettura, come un buon libro. L'apparenza è troppo evidente per essere vera. Diciamo che la ragione non sta da nessuna parte, ma la colpa è parzialmente di entrambe le parti. Bella la fotografia.
Pellicola dal ritmo sostenuto, una ricerca del tesoro in stile action con protagonisti ragazzini a cui accade di tutto, torture incluse. Una denuncia della povertà di Rio e della corruzione brasiliana, molto attuale. Il prodotto finale é buono, a tratti artificioso ma comunque godibile. Lo consiglio.
Non ci si annoia e i minuti scorrono velocemente. I 3 protagonisti conquistano, con la loro "maturità" di bambini cui è stata negata l'infanzia. La storia è un po' surreale e non può mancare la riflessione sulla realtà delle favelas.
Il film è totalmente godibile dal primo all'ultimo minuto. La trama è poco verosimile, è vero, ma proprio grazie a questo espediente Curtis riesce a condannare in modo "leggero" la corruzione che esiste nel mondo di oggi. Nella pellicola si contrappongono proprio le due facce opposte del Brasile, la ricchezza e la povertà.
Trash / Trash – a esperança vem do lixo di Stephen Daldry, Brasile, Regno Unito, con Martin Sheen, e Rooney Mara, ha ottenuto il Premio Speciale della Giuria di Alice nella città, e ha vinto anche il premio del pubblico della sezione “Gala”. Intenso, adrenalico, mai banale, il film ricorda immediatamente The Slumdog Millionaire.
Film ingenuo e approssimativo che delude le aspettative. Il bravissimo regista britannico Stephen Daldry stavolta fallisce il colpo, forse perché gioca in trasferta decidendo di portare sullo schermo una storia ambientata nelle favelas brasiliane: un mondo molto particolare, di cui Daldry non riesce a cogliere e soprattutto trasferire sullo schermo l’anima profonda ed autentica.
Avvincente, intelligente, mai scontato. Pazzesca l'animazione. Sono andata con i miei figli di età tra i 7 e i 12 anni. Lo consiglio assolutamente...Il cinema aveva tutte le sedute distanziate, è tutto sicuro e fattibile.Grazie per la bella serata
Anche se la critica osserva che le favelas e le discariche sono viste da occhi benestanti, ciò non toglie che gli squadroni della morte sono esistiti in Brasile e più che avventura lo catalogherei questo film anche se l'azione è portata all'eccesso, nella categoria film-verità, i piccoli attori sono stupendi, la storia regge il Brasile di Capo Cabana [...] Vai alla recensione »
L'idea di fondo penso sia stata quella di fotografare la condizione delle favelas, il degrado e l'evidente corruzione degli organi di polizia e politici. Lo si è fatto con un film leggero, si è evitato consapevolmente di approfondire la drammaticità di quei luoghi. Si calvalcano quindi piste ed enigmi per giungere alla conclusione del rebus.
Film molto gradevole, documentario del degrado che affligge le favelas brasiliane. Il regista, talvolta esasperando le scene, raggiunge l'obiettivo prefissatosi di descrivere una società che cerca il suo riscatto, ma basata su valori di onestà e giustizia, a fronte di un'altra società che, con la connivenza dello stato, si mostra corrotta e violenta.
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Mi aspettavo una sorta di film-documentario, siccome il tema riguardava, apparentemente, la vita nelle favelas brasiliane e mi sono ritrovato a vedere un film per ragazzi, stile "Goonies", dove un gruppetto di adolescenti svegli e coraggiosi cerca di salvare il mondo, che il questo caso è la loro bidonville ai margini di Rio. Il fatto che il regista non sia brasiliano la dice [...] Vai alla recensione »
Tre ragazzini di una delle mille favelas di Rio trovano per caso in una delle discariche in cui frugano ogni giorno un portafogli pieno di carte molto compromettenti per qualcuno molto in alto. Segue action-movie con i tre piccoli eroi contro (quasi) tutti diretto dal regista di Billy Elliot e The Hours. Che travasa in questi scenari esotici tutti i colpi di scena, i trucchi di regia, il senso del [...] Vai alla recensione »