acm22kk
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martedì 2 dicembre 2014
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la giustizia fai-da-te che vince.
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"Trash" è un film che mi ha colpito per la sua immediatezza, profondità, intelligenza. Una storia interessante, dinamica, bella. Come i tre protagonisti, ragazzini che dai disagi delle favelas brasiliane, si travestono da piccoli eroi e dopo innumerevoli avventure, riescono a svelare i segreti illegittimi di un politico locale. Mi è parso pacato e molto azzeccato il modo in cui viene descritta la degradata e difficile realtà dei baraccamenti delle periferie brasiliane, solo da sottofondo al susseguirsi degli eventi, ricchi di suspance e colpi di scena. Due ore volano via senza accorgersene. Molto belli anche i temi e la morale della pellicola: la vera amicizia, la scarsa importanza del denaro, il puro senso della giustizia, che muove l'azione e la voglia dei tre piccoli eroi.
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ashtray_bliss
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lunedì 16 febbraio 2015
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una favola nata nelle favelas.
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Trash è un film visivamente impecabile e confezionato ad hoc per godere dei massimi consensi di pubblico e critica. Ma è altresì un prodotto stucchevole e artificioso, molto lontano dal rappresentare una storia genuinamente credibile. Certamente, la storia è l'adattamento visivo di un racconto per ragazzi, ma forse alcuni racconti vanno lasciati tali, senza bisogno di trasposizione cinematografica perchè a quel punto peccano notevolmente di credibilità. Le buone intenzioni non mancano, tuttaltro. La scelta consapevole di abbattere alcuni stereotipi sociali -e razziali- è ammirevole, ma putroppo è anche una manovra ben studiata e precisa per il marketing occidentale, che notoriamente si sente in dovere di buttare nuova luce su determinate categorie o fascie di popolazione.
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Trash è un film visivamente impecabile e confezionato ad hoc per godere dei massimi consensi di pubblico e critica. Ma è altresì un prodotto stucchevole e artificioso, molto lontano dal rappresentare una storia genuinamente credibile. Certamente, la storia è l'adattamento visivo di un racconto per ragazzi, ma forse alcuni racconti vanno lasciati tali, senza bisogno di trasposizione cinematografica perchè a quel punto peccano notevolmente di credibilità. Le buone intenzioni non mancano, tuttaltro. La scelta consapevole di abbattere alcuni stereotipi sociali -e razziali- è ammirevole, ma putroppo è anche una manovra ben studiata e precisa per il marketing occidentale, che notoriamente si sente in dovere di buttare nuova luce su determinate categorie o fascie di popolazione. Purtroppo cosi facendo (il film) non fà altro che autogratificarsi ed autocompiacersi ri-strumentalizzando l'immagine e l'identità dei giovani ragazzi che vivono nelle favelas brasiliane.
Forse dopotutto siamo noi a pretendere troppo da un film, che presumibilmente andrebbe preso come una favola per ragazzi; ove ci sono i buoni (la maestra e il prete), gli eroi (i tre protagonisti) e i cattivi che sono tutti gli altri (la polizia, la classe politica, i questurini che chiedono le bustarelle etc.). Ma se come cartone animato sarebbe risultato un ottimo prodotto per famiglie, come film invece non riesce a convincere lo spettatore e risulta un'opera inconcludente e artefatta. E se ciò non bastasse, a penalizzare la pellicola ci sono quelle palesi somiglianze con il pluripremiato Slumdog Millionaire di Boyle. Scena dopo scena, e situazione per situazione allo spettatore vengono in mente a catena le somiglianze col film del giovane ragazzo indiano alla riscossa.
Ma la colpa in questo caso è anche del voler buttare troppa carne al fuoco senza dar risalto a nessun aspetto in particolare: dalla povertà estrema delle favelas alla mancanza di igiene standard, dalla polizia brutale e violenta alla classe dirigente corrotta, finendo con la dirompante delinquenza che regna in ogni singolo vicolo dei quartieri più malfamati e poveri di Rio de Janeiro. Beffardamente, tutti questi elementi di vitale importanza che potrebbero servire per sensibilizzare (o informare) il pubblico non vengono minimamente approfonditi. Stanno lì a condire una realtà dura da digerire e prenderne atto senza mai farsi pesare sulla coscienza dello spettatore medio, quello occidentale, servendo solo come contorno nel piatto principale di svago cinematografico.
Ma la storia quì non è la miseria e povertà. Qui si tratta d'una storia fiabesca, con tre piccoli super-eroi nelle mentite spoglie di zingarelli delle baraccopoli che sfidando la sorte e tentando l'impossibile, riescono nuovamente a ricostituire l'ordine e la giustizia per la nazione Brasiliana. Peccato però che questa storia non risulta minimamente credibile agli occhi dello spettatore, il quale non sta seguendo lo svolgersi di un cartone animato, nel quale tutto è concesso, ma un'avventura che vorrebbe imitare la realtà pur esaltando le azioni delle tre piccole canaglie in questione: Gabriel, Rafael e Gardò.
I ragazzini infatti mentre lavorano in una immensa discarica di rifiuti, trovano un portafogli misterioso, con dentro poche banali cose; soldi, santini, una foto con delle cifre segnate dietro, un biglietto della lotteria ed una chiave. Inspiegabilmente i ragazzini decidono di conservare e nascondere questo particolare portadenari ma da lì avrà inizio la loro (dis)avventura da piccoli Aladin. Corse, salti, insiguimenti ai limiti del assurdo tra i vicoli delle baraccopoli, le strade, le carceri per finire da dove tutto iniziò..nella discarica di monezza, e da lì di nuovo nelle strade, questa volta verso un futuro un po' più sereno.
Peccato che quell'impeccabile forma estetica, fatta di una fotografia, location e scenografia dannatamente realistica, studiata nei minimi particolari da farti apprezzare visivamente le montagne di trash nelle quali vivono e lavorano questi ragazzini, non sia compensato dai contenuti della fiaba.P
Una fiaba che dal punto di vista della sceneggiatura fà acqua da tutte le parti, ricalcando momenti di azione veramente improbabili, alternandoli con dei veri buchi (o vuoti) di narazzione che lasciano perlomeno perplessi gli spettatori su parecchi aspetti della storia. Ad esempio [spoiler] : Che fine farà lo zio incarcerato di Angel? Cosa succede ad Olivia dopo essere stata imprigionata? Perchè padre Julliard non cerca i tre ragazzi durante la loro lunga assenza ? Come fà la polizia a individuare sempre in modo esatto tre ragazzini che scappano tra le affollatissime e sovrapopolate favelas di una metropoli dove perdersi è più facile che trovarsi? Ma forse la domanda che più infastidisce, perchè in aperto contrasto con la realtà crudele che quei ragazzi affrontano nella vita reale, è : Davvero tre bambini nelle loro condizioni prenderebbero così sul serio il ritrovamento di un portafogli, arrivando persino a rompere ed interpretare dei messaggi in codice? Arrivando a sfidare i poteri divoratori della corruzione e della violenza ai livelli più alti dello Stato?
Chi, come me, aspettava questo film con grande ansia si troverà purtroppo deluso nel vedere come una storia potenzialmente dinamica, che si adatta ad essere interpretata in più livelli di lettura, risulta una avventura irrealistica e sempliciotta che premia i buoni sentimenti e si conclude con un finale sin troppo sdolcinato e vezzoso.
Ultima, sgradita, sorpresa: I nomi di Sheen e Mara che figurano in primo piano sulla locandina sono un trucchetto commerciale ben orchestrato: Gli attori in questione, non solo hanno dei ruoli estremamente marginali ma occupano gli schermi per -circa- soli 10 minuti dei 114 totali.
Deliziosi invece i tre piccoli brasiliani che rubano a ragion dovuta la scena per tutta la durata del film. Impossibile non simpatizzarli e tifare per loro, nonostante il trionfo finale sia fin troppo scontato.
In conclusione direi che il film spreca tutto il suo potenziale per ridursi ad un mero film per famiglie. Un'avventura intrepida ma dai nobili scopi e risultati che si appresta ad essere presa come una fiaba moderna, seppur nata dalle favelas più povere e disagiate.
Consigliato soltanto alle famiglie e ai ragazzi in età scolastica per via degli spunti positivi e speranzosi che trasmette.
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dorian8
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lunedì 6 aprile 2015
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avventura nelle favelas
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Trash tutto sommato non è un brutto film, anzi.
La trama, pensata come una sorta di indagine compiuta da tre ragazzini che hanno come loro antagonista la corrotta polizia brasiliana, è coinvolgente e a fine film la sensazione è quella di aver assistito a un bello spettacolo.
Il fatto che il film sia poco verosimile a mio parere non nuoce, se lo si guarda come un'avventura esso svolge dignitosamente il suo compito di intrattenere, e - perchè no? - anche magari un po' riflettere, su temi come povertà, corruzione, violenza "legale" della polizia, ai quali si contrappongono i valori portati avanti dai giovani protagonisti, che pur essendo ladruncoli e furbetti tengono alta la bandiera dell'amicizia, della generosità e della fede.
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Trash tutto sommato non è un brutto film, anzi.
La trama, pensata come una sorta di indagine compiuta da tre ragazzini che hanno come loro antagonista la corrotta polizia brasiliana, è coinvolgente e a fine film la sensazione è quella di aver assistito a un bello spettacolo.
Il fatto che il film sia poco verosimile a mio parere non nuoce, se lo si guarda come un'avventura esso svolge dignitosamente il suo compito di intrattenere, e - perchè no? - anche magari un po' riflettere, su temi come povertà, corruzione, violenza "legale" della polizia, ai quali si contrappongono i valori portati avanti dai giovani protagonisti, che pur essendo ladruncoli e furbetti tengono alta la bandiera dell'amicizia, della generosità e della fede.
Certo, non bisogna dimenticare che sempre di spettacolo, quasi di una favola si tratta, e che nella realtà una storia del genere avrebbe probabilmente ben altro esito. Ma anche questo, forse, serve a far pensare, soprattutto sul fatto che il gioco scenico ha come base uno stato di cose molto più duro, al quale noi spettatori rimaniamo estranei.
Io consiglierei questo film anche perché visivamente molto accattivante, con un ottimo gioco di inquadrature e di macchina da presa a rendere in particolar modo con successo la dinamica dell'azione.
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rampante
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giovedì 26 marzo 2015
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la miseriadelle bidonville
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A leggerlo come una favola "Trash" è un vero spasso e una festa per gli occhi, un'avventura di buoni sentimenti che punta al lato emotivo senza banalizzare ma, lascia lo spettatore occidentale con un poco di disagio per aver contemplato come fonte di svago la miseria delle bidonville del Terzo Mondo e l'esistenza dei "bambini spazzatura" che nella vita vengono fermati da una pallottola se rischiano anche solo
una delle bravate dei nostri piccoli eroi, come sentiamo spesso dalla cronaca più crudele sui "meninos de rua".
Tre ragazzini di 14 anni Rafael, Gardo e Gabriel detto Rato vivono nelle favelas brasiliane, campando grazie allo smistamento dei rifiuti in
una discarica di Rio de Janeiro.
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A leggerlo come una favola "Trash" è un vero spasso e una festa per gli occhi, un'avventura di buoni sentimenti che punta al lato emotivo senza banalizzare ma, lascia lo spettatore occidentale con un poco di disagio per aver contemplato come fonte di svago la miseria delle bidonville del Terzo Mondo e l'esistenza dei "bambini spazzatura" che nella vita vengono fermati da una pallottola se rischiano anche solo
una delle bravate dei nostri piccoli eroi, come sentiamo spesso dalla cronaca più crudele sui "meninos de rua".
Tre ragazzini di 14 anni Rafael, Gardo e Gabriel detto Rato vivono nelle favelas brasiliane, campando grazie allo smistamento dei rifiuti in
una discarica di Rio de Janeiro.
Nella discarica Rafael trova un portafogli con dei soldi e una chiave che permette l'accesso ad una cassetta di sicurezza contenente documenti compromettenti per qualcuno molto in alto.
Quello che sembrava solo un portafoglio si rivela un oggetto di grande importanza poichè subito dopo la polizia locale scende nella discarica
e lo cerca disperatamente, pur di riaverlo offre anche una grande ricompensa a chi lo trova.
I ragazzini decidono di non parlare con la polizia e scoprire da soli dove porta cosa nasconde quella chiave.
Il gioco si fa duro, pericoloso, molto difficile ma alla fine riescono a vincere e a realizzare il loro sogno fare il bagno nell'acqua pulita del mare.
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marx821966
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giovedì 21 maggio 2015
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bellissimo
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Trash oltre che essere un ottimo film.....lancia un messaggio positivo.......forse x questo ci sono tante critiche negative, sono di quelle persone fataliste, arrendevoli, che non cercano nemmeno di cambiare in meglio questo mondo......
L'amicizia, lo spregio per la ricchezza prima di tutto, l'onesta intellettuale etc evidentemente non sono valori da rappresentare in un film.
La storia di questi tre bambini, invece deve essere d'esempio per i ns figli: i valori che cercano di inculcarci fin da piccoli sono negativi......bisogna reagire alle ingiustizie mettendoci la faccia, rischiando di tuo, non dobbiamo delegare a nessuno il compito di migliorare, x quanto si possa, questa idea di società all'occidentale che ci sta portando verso il punto di non ritorno.
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Trash oltre che essere un ottimo film.....lancia un messaggio positivo.......forse x questo ci sono tante critiche negative, sono di quelle persone fataliste, arrendevoli, che non cercano nemmeno di cambiare in meglio questo mondo......
L'amicizia, lo spregio per la ricchezza prima di tutto, l'onesta intellettuale etc evidentemente non sono valori da rappresentare in un film.
La storia di questi tre bambini, invece deve essere d'esempio per i ns figli: i valori che cercano di inculcarci fin da piccoli sono negativi......bisogna reagire alle ingiustizie mettendoci la faccia, rischiando di tuo, non dobbiamo delegare a nessuno il compito di migliorare, x quanto si possa, questa idea di società all'occidentale che ci sta portando verso il punto di non ritorno........
Tecnicamente parlando il film è ben girato, con una buona sceneggiatura, fotografia, colori a tinte forti, bravi attori........
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mrpandemonio
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lunedì 6 luglio 2020
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uno strappo alla regola
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La trama: Un ragazzino di nome Raphael delle favelas, delle case ammassate alla periferia di Rio de Janeiro, mentre raccoglie come ogni giorno alla discarica, ritrova un portafoglio. Insieme a Gardo e Rato, un amico che si scopre più avanti, decidono di scoprire il contenuto del portafoglio. A loro insaputa, la polizia cerca proprio quello che hanno trovato.
Pregi: Il trio si aggira tra mezzi e passaggi. Insomma, parkour. E questo rende gli inseguimenti assai adrenalitici. Ho amato film di questo tipo e addirittura qui sono intrecciati, mi sono gasato da matti. La cosa sorprendente è di sicuro l'autoironia che trasporta facendomi sorridere e in certi frangenti ridere di gusto perché usa una tecnica abbastanza rara: quella inaspettata.
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La trama: Un ragazzino di nome Raphael delle favelas, delle case ammassate alla periferia di Rio de Janeiro, mentre raccoglie come ogni giorno alla discarica, ritrova un portafoglio. Insieme a Gardo e Rato, un amico che si scopre più avanti, decidono di scoprire il contenuto del portafoglio. A loro insaputa, la polizia cerca proprio quello che hanno trovato.
Pregi: Il trio si aggira tra mezzi e passaggi. Insomma, parkour. E questo rende gli inseguimenti assai adrenalitici. Ho amato film di questo tipo e addirittura qui sono intrecciati, mi sono gasato da matti. La cosa sorprendente è di sicuro l'autoironia che trasporta facendomi sorridere e in certi frangenti ridere di gusto perché usa una tecnica abbastanza rara: quella inaspettata. Che nonostante pericoli ogni dove e momenti tragici, si sprigiona il genere avventura facendo perdere la pesantezza che risiede.
All'inizio si sente poco, ma non appena scatta quell'inseguimento iniziale, il film fila su diverse curve fino ad arrivare a un punto formidabile. In due ore parla pure di come la lingua universale sia poco istruita, di religione, di corruzione, delle risorse utilizzate come arma in una determinata scena, di possedere anche l'impossibile, di rischiare di fronte a pericoli maggiori e altri temi.
La trama si sviluppa su due strade parallele: quella dei ragazzini e quella del poliziotto corrotto. Naturalmente, ho tifato per i tre protagonisti, anche se ho accettato l'altra strada. Inoltre per il trio di attori, gli ho trovati abbastanza calati nei loro panni. Certo, non regge il confronto di altri ragazzi tra cui uno presente in un film dove segue la stessa tecnica, ma insomma non ci stavano affatto male.
Il regista, ormai conosciuto per film di questo tipo, ovvero Stephen Daldry. Anche se due sue pellicole che non mi sono piaciute, in particolare Molto forte, incredibilmente vicino, che segue molto Trash per via di molti fattori, è riusciuto a sorprendermi. Nonostante una scena che mi abbia continuamente dato calci nello stomaco, la regia mi ha risollevato il morale.
Oltre al trio, ci sono Padre Juilliard, colui che trasmette la religione, Olivia, un'americana che offre il suo aiuto e Jose Angelo, il vero protagonista della trama.
Ho apprezzato il fatto che fosse coinvolgente dopo aver carburato dopo pochissimo tempo. I colpi di scena tengono alto il film senza precipitare. Non manca l'interesse di come fanno i tre ragazzi a farsi coraggio nell'oceano invaso da squali.
Difetti: Per fortuna, comprendo che non è un film per tutti visto che alcune scene sono particolarmente sadiche e violente.
Che tratta, argomenti che potrebbero urtare e che la gestione in due o tre punti, potrebbe storcere il naso a qualcuno. Inoltre manca di un aspetto psicologico nel poliziotto. Capisco che doveva rappresentare un corrotto e senza scrupoli, ma perde leggermente d'impatto. Pensavo almeno in un dialogo invitante, invece nemmeno quello. Devo essere sincero, è il secondo difetto di questo film. Il primo ne ho già parlato prima, per cui passo alle...
Conclusioni: Decido di fare uno strappo alla regola ovvero piuttosto che dargli quattro stelle come avevo fatto con It, qui gliene do cinque perché l'ho stra apprezzato e lo considero il migliore del regista.
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filippo catani
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martedì 9 dicembre 2014
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decisamente irreale
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Un gruppetto di piccoli ragazzini brasiliani, mentre scandagliano una discarica in cerca di qualcosa da riutilizzare o rivendere, entra in possesso di un portafoglio che contiene importanti segreti. I giovani entreranno allora nelle mire della corrotta polizia brasiliana.
Dunque mettiamo tutte le cose al loro posto. L'ambientazione e i personaggi sono senza dubbio i punti forti di Trash. Questo perchè sono ragazzini assolutamente non professionisti ma soprattutto perchè l'ambientazione tra discariche e fogne ci mostra l'altra metà del Brasile lontana anni luce dalle spiagge di Copacabana o dai Mondiali di calcio. Lo stesso presidio di missionari e laici ci mostra quanto debbano fare queste persone per cercare di fare avere un futuro migliore a questi ragazzi.
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Un gruppetto di piccoli ragazzini brasiliani, mentre scandagliano una discarica in cerca di qualcosa da riutilizzare o rivendere, entra in possesso di un portafoglio che contiene importanti segreti. I giovani entreranno allora nelle mire della corrotta polizia brasiliana.
Dunque mettiamo tutte le cose al loro posto. L'ambientazione e i personaggi sono senza dubbio i punti forti di Trash. Questo perchè sono ragazzini assolutamente non professionisti ma soprattutto perchè l'ambientazione tra discariche e fogne ci mostra l'altra metà del Brasile lontana anni luce dalle spiagge di Copacabana o dai Mondiali di calcio. Lo stesso presidio di missionari e laici ci mostra quanto debbano fare queste persone per cercare di fare avere un futuro migliore a questi ragazzi. Quello che proprio non va è la verosomiglianza della storia e allora o si fa una favola o un cartone animato se non se si vogliono dare i crismi della veridicità è un prodotto che non possiamo accettare. Insomma senza bisogno di dover scomodare la visione di Tropa de elite, ecco basta una minima conoscenza della realtà per dire che è decisamente impossibile che una sgangherata banda di ragazzini metta nel sacco un intero corpo di polizia. Alla fine poi questo inno alla discesa in piazza contro le ingiustizie appare quasi fuori luogo e anche un po' "marpione". Peccato perchè se condotto in altri termini poteva dare migliori frutti. Questa volta Daldry autore di pellicole di ottima qualità non ci convince.
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m.barenghi
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sabato 29 novembre 2014
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la sceneggiatura: un'offesa all'intelligenza
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Storia del ritrovamento di un portafoglio nell'immondizia della capiIale carioca da parte di tre adolescenti delle favelas, che da quel momento sono a rischio di sopravvivenza, come dichiarato in uno dei numerosi video-selfies di cui la pellicola è cosparsa. Il film è anche godibile, ben girato, interpretato da questi tre ragazzini fantastici e molto bravi. Peccato che si regga su una storia il cui impianto diegetico fa acqua da tutte le parti: nel finale poi in modo così grottescamente improbabile che quando si scopre che il padrone del portafoglio aveva abbandonato la figlia al cimitero -in cui è stata sepolto il di lei cenotafio- dicendole di aspettarlo lì, l'adrenalina mossa dall'attesa della sorte dei ragazzi e dell'esito di tutta l'impresa se ne va completamente a vacche, naufragata in un mare di scempiaggini e stupidità della sceneggiatura.
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Storia del ritrovamento di un portafoglio nell'immondizia della capiIale carioca da parte di tre adolescenti delle favelas, che da quel momento sono a rischio di sopravvivenza, come dichiarato in uno dei numerosi video-selfies di cui la pellicola è cosparsa. Il film è anche godibile, ben girato, interpretato da questi tre ragazzini fantastici e molto bravi. Peccato che si regga su una storia il cui impianto diegetico fa acqua da tutte le parti: nel finale poi in modo così grottescamente improbabile che quando si scopre che il padrone del portafoglio aveva abbandonato la figlia al cimitero -in cui è stata sepolto il di lei cenotafio- dicendole di aspettarlo lì, l'adrenalina mossa dall'attesa della sorte dei ragazzi e dell'esito di tutta l'impresa se ne va completamente a vacche, naufragata in un mare di scempiaggini e stupidità della sceneggiatura. A partire dalla complicatissima serie di labirinti enigmistici messi in piedi per sostenere la storia cinematografica di una ricerca ma in realtà funzionale solo a ricordare un numero di telefono!!! Chi l'ha paragonato a "Slumdog millionaire" ha preso una delle più colossali cantonate possibili, proprio perchè la partecipazione emotiva dello spettatore "che-si-mette-dalla-parte-del-ragazzo" è fondata imprescindibilmente sulla credibilità della storia che viene raccontata. E qui di credibile non c'è praticamente nulla, se non la cattiveria e il cinismo dei potenti.
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[+] equilibriamo i voti però
(di epidemic)
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[+] eccesso di critica
(di il15agosto70)
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