Titolo originale | French Exit |
Anno | 2020 |
Genere | Commedia, Drammatico |
Produzione | Gran Bretagna, USA |
Durata | 110 minuti |
Regia di | Azazel Jacobs |
Attori | Michelle Pfeiffer, Lucas Hedges, Tracy Letts, Valerie Mahaffey, Susan Coyne Imogen Poots, Danielle Macdonald, Isaach De Bankolé, Matt Holland, Christine Lan, Robert Higden, Laura Mitchell, Julian Bailey, Una Kay, Vlasta Vrana, Jean-Michel Le Gal, Marc Raffray, Younes Bouab, Stéphane Boucher. |
MYmonetro | 2,07 su 6 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 13 dicembre 2021
Un'adulta socialitè di Manhattan vive di ciò che le è rimasto dell'eredità. Si trasferisce in un piccolo appartamento a Parigi con suo figlio e il gatto. Il film ha ottenuto 1 candidatura a Golden Globes, 1 candidatura a Satellite Awards, 1 candidatura a Spirit Awards, Al Box Office Usa Fuga a Parigi ha incassato nelle prime 7 settimane di programmazione 703 mila dollari e 181 mila dollari nel primo weekend.
CONSIGLIATO NÌ
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Frances Price è una socialite newyorkese che si trova costretta a lasciare gli Stati Uniti con il figlio ormai adulto in seguito a un tracollo finanziario. Ha con sé gli ultimi averi e trova rifugio presso la casa sfitta di un'amica a Parigi. Lì cercherà di adattarsi alla nuova vita con la consapevolezza che quando finirà il denaro sarà giunta la sua ora.
Avevamo lasciato Michelle Pfeiffer come Queen Ingrith in Maleficent - Signora del male e la ritroviamo nei panni di una non più giovanissima ex ricca dal carattere stravagante.
Azazel Jacobs dirige un film scritto da Patrick DeWitt il quale si basa su un proprio romanzo e forse qui sta il lato debole di un'opera per altri versi interessante. Perché nella seconda parte entrano in scena forse troppi personaggi che non si ha il tempo di far crescere dal punto di vista della costruzione dei loro caratteri. Per il resto invece Pfeiffer porta i suoi over sessanta (a tratti esibendoli) al servizio di un personaggio complesso e, al contempo, quasi surreale.
Perché Frances ha avuto un marito che è morto ma che a 12 anni di distanza non si è ancora del tutto allontanato dalla consorte che in fondo non ha sofferto poi così tanto per la sua scomparsa. Per lei il denaro non ha un valore definito. Anche per questo deve trovarsi una "french exit" (il titolo originale del film fa riferimento a questa forma gergale che significa "andarsene senza pagare il conto"). Ancor meno glielo riconosce quando deve pagare a Parigi, distribuendo banconote da 100 euro a destra e a manca anche per lasciare la mancia per un caffè.
Al suo fianco troviamo un Lucas Hedges costretto all'immobilità espressiva in quanto quasi succube di una madre che lo strappò dell'istituto per rampolli di genitori ricchi in cui lo aveva rinchiuso il padre e ora se lo tiene al fianco come sostegno acquiescente alle sue stravaganze. Le quali comprendono la consultazione di una giovane chiaroveggente a proposito del gatto che ha portato con sé dagli States addormentandolo con un sonnifero per chiuderlo in una borsa per farlo passare dalla dogana.
Il mood si avvicina a quello del classico di Hal Ashby Harold e Maude per l'aleggiare della morte su tutta la vicenda stemperato dall'alleggerimento offerto da un tono soavemente sopra le righe a cui Michelle contribuisce con l'esperienza accumulata nell'attraversamento dei generi nel corso della sua lunga carriera.
Come la sua protagonista, French Exit - in Italia tradotto in Fuga a Parigi - è cinico e ribelle, non gli importa di seguire o non seguire gli schemi, mettendo in campo la propria visione anche se questa non porta da nessuna parte o rischia di non poter essere compresa. Presentato al 58esimo New York Film Festival, è l'adattamento dell'omonimo romanzo di Patrick deWitt, già collaboratore di Jacobs [...] Vai alla recensione »
«Sì, la mia vita è piena di cliché, ma sai che cos'è un cliché? Una storia così bella ed elettrizzante da essere invecchiata nella speranza di venir raccontata ancora». L'indulgenza autoassolutoria dichiarata ed esibita in Fuga a Parigi dal personaggio di Frances (Michel Pfeiffer, in un ruolo che le calza a pennello) - vedova ricca ed eccentrica finita in malora, sprezzantemente disinteressata a fare [...] Vai alla recensione »
"La mia vita è frantumata in piccoli pezzi" sentenzia Michelle Pfeiffer con un sorriso inquieto, appollaiata come un rapace ferito sul divano della sua nuova dimora, sorseggiando una coppa di champagne. Nella calda oscurità di un luogo che è ritiro e ritirata si riverbera la luce di Fuga in Francia, la commedia che avrebbe dovuto garantire premi e onori alla splendida protagonista.
Michelle Pfeiffer ha dichiarato che il set di Fuga a Parigi è stata una delle cinque esperienze più divertenti della sua carriera, e noi le crediamo. Frances Price, newyorkese vedova allegra ma non troppo incapace di immaginarsi una vita senza opulenza, è un ruolo perfetto per la gamma brillante di un'attrice della cui vena comica non cessiamo di innamorarci; altezzosa e stravagante, parossisticamente [...] Vai alla recensione »
I soldi dell' eredità sono quasi finiti (in banca glielo ripetevano da anni, che non si rigenerano da soli). La ex ricca vedova newyorkese Michelle Pfeiffer vende le proprietà che le rimangono e decide di traferirsi a Parigi, nell' appartamento di un' amica. Porta con sé il figlio, che dodici anni prima aveva strappato al collegio (prima si vedevano di rado).