The Land of Dreams

Film 2022 | Musical, +13 110 min.

Anno2022
GenereMusical,
ProduzioneItalia
Durata110 minuti
Regia diNicola Abbatangelo
AttoriCaterina Shulha, George Blagden, Kevin Guthrie, Paolo Calabresi, Marina Rocco Ryan Reid, Nathan Amzi, Carla Signoris, Stefano Fresi, Edoardo Pesce.
Uscitagiovedì 10 novembre 2022
Distribuzione01 Distribution
RatingConsigli per la visione di bambini e ragazzi: +13
MYmonetro 2,59 su 11 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Regia di Nicola Abbatangelo. Un film con Caterina Shulha, George Blagden, Kevin Guthrie, Paolo Calabresi, Marina Rocco. Cast completo Genere Musical, - Italia, 2022, durata 110 minuti. Uscita cinema giovedì 10 novembre 2022 distribuito da 01 Distribution. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 - MYmonetro 2,59 su 11 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento giovedì 10 novembre 2022

Un musical ambientato a New York negli anni '20. In Italia al Box Office The Land of Dreams ha incassato 53,2 mila euro .

Consigliato nì!
2,59/5
MYMOVIES 2,00
CRITICA 2,10
PUBBLICO 3,67
CONSIGLIATO NÌ
Un musical sincero ma che non si affranca mai dalla realtà per approcciare il meraviglioso.
Recensione di Marzia Gandolfi
mercoledì 19 ottobre 2022
Recensione di Marzia Gandolfi
mercoledì 19 ottobre 2022

Eva ha un sogno, cantare al Choo Choo Train dove lavora come lavapiatti. Giovane donna emigrata, si scontra ogni giorno con New York e un desiderio di riscatto sempre rimandato. Poi una notte si rifugia in una casa che credeva abbandonata e la sua vita cambia. Accolta da Armie, un reduce della Grande Guerra, scopre con lui l'amore e le possibilità di un destino migliore. Il ragazzo ha un potere speciale, rendere i sogni reali, ma un segreto doloroso, un fratello soldato da 'mantenere' in vita. Tra illusione e realtà, Eva e Armie troveranno la via per la felicità.

Come i suoi personaggi, Nicola Abbatangelo crede nei sogni. La sua ambizione è aprire universi paralleli dove esprimersi e comunicare al ritmo del cuore e della musica.

Dopo Beauty, ventisei minuti di 'note di colore' dispiegate nella Londra di fine Ottocento, il regista attraversa l'Atlantico e approda a New York per illustrare la ricerca della celebrità e della gloria. Approda dove tutto è possibile, nella terra del titolo, abitata con effetto straniante da attrici e attori italiani che la messa in scena non riesce ad assorbire. Non si tratta di 'accenti', motivati dalla loro condizione di espatriati, quanto di 'corpi' familiari (Stefano Fresi, Marina Rocco, Paolo Calabresi, Edoardo Pesce...) compatibili con la grammatica nazionale ma disarmati davanti a un genere che esige, per assumere la sua dimensione artificiale, un dinamismo comunicativo e una formazione tecnica straordinaria.

Del resto, la forza delle sue storie si esprime all'incrocio tra note, attori e passi. Il musical più di ogni altro ha convenzioni precise, il passaggio progressivo dal parlato al cantato e dal cantato al danzato, che reclamano la complicità dello spettatore. E qui sta il limite di The Land of Dreams che non si affranca mai dalle leggi della verosimiglianza per approcciare il meraviglioso.

La transizione resta visibile, meccanica, inerte perché la regia come le performance non trascendono il racconto, l'ennesima versione del sogno americano a cui si aggiunge un tema caro all'autore, un fil rouge che lega a filo doppio The Land of Dreams a Beauty: tenere in vita chi si ama attraverso il sogno. Ieri un padre, oggi un fratello soldato falciato dalla guerra e trattenuto da questa parte del fronte.

L'impossibile lutto per Abbatangelo ha la forma spettacolare di un genere per cui nutre un sentimento sincero ma che non riesce a dominare. Su una trama musicale, firmata da Fabrizio Mancinelli, più prossima al pop che ai classici di Broadway, The Land of Dreams dovrebbe raccontare l'irresistibile ascensione nel mondo del divertissement di una cantante interpretata timidamente da Caterina Shulha. Ostacolata nell'impresa da un make-up marcato e da un set di parrucche sintetiche, la sua eroina musicale naviga a vista tra la follia del suo immaginario e la realtà della sua vita, dimenticando di fare quello che fanno i personaggi delle commedie musicali: vivere troppo, amare troppo. Per questa ragione i musical includono sovente una storia d'amore e un eroe che inizia a cantare quando le emozioni diventano troppo grandi da contenere. Quale sentimento è più travolgente e straripante di una passione amorosa?

The Land of Dreams non fa eccezione cullando una coppia, un uomo e una donna che si innamorano al primo sguardo e danzano insieme. Ma non in questo film, che li inchioda ai loro ruoli e li fissa al suolo senza nessuna ambizione coreografica o volontà di movimento. Il piacere primario del musical è contemplare la virtuosità dei suoi interpreti che inciampano invece sui loro sogni e sulle parantesi sentimentali.

Eva e Armie non scivolano sulla superficie dell'immagine, e nemmeno della psiche, limitandosi ad allineare una serie di numeri atoni in una burrasca di effetti speciali. Se lo 'spettacolo' resta più o meno sopportabile è grazie a George Blagden, attore britannico 'patentato' per il genere, che dispiega uno charme di cui il suo personaggio si nutre. Niente nella sceneggiatura e nella messa in scena può fare altrettanto per lui.

Nicola Abbatangelo non soffre evidentemente di vertigini, come gli operai di "Lunch atop a Skyscraper" (pranzo sul grattacielo), che ricalca sullo schermo pedissequamente. Imprudente quanto ostinato, scala la montagna di un genere che lavora sull'incredulità ma ha bisogno di credibilità per funzionare. Solo così può legittimare quel bisogno di mettersi improvvisamente a cantare per strada...

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STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
giovedì 24 novembre 2022
Sarah Mataloni
Close-Up

La dimensione onirica, armoniosamente combinata con le note musicali, il suono dei passi e l'interpretazione degli attori è la spina dorsale del musical, un genere che prevede regole e convenzioni ben precise perché per funzionare deve saper stupire, incantare e meravigliare il suo pubblico restando al tempo stesso credibile. Che si tratti di Hair (1979, Milos Forman), del meraviglioso West side Story [...] Vai alla recensione »

sabato 12 novembre 2022
Mariarosa Mancuso
Il Foglio

Serve un coraggio da leoni, se nasci regista italiano e vuoi dirigere un musical. Di più, se vuoi girarlo in inglese tra le mille luci della New York anni Venti. Serve così tanto coraggio che il film - avviato e portato a termine da Nicola Abbatangelo quando aveva poco più di 30 anni (ora ne ha 34, di mezzo c'è stata la pandemia) - non poteva che parlare di sogni.

sabato 12 novembre 2022
Andrea Frambrosi
L'Eco di Bergamo

La vita? È sogno! (almeno fin dai tempi di Calderón de la Barca) e quale genere migliore del vecchio e glorioso musical per mettere in immagini e in musica un sogno? Punta alto, scommette forte il giovane regista italiano Nicola Abbatangelo in questo «The Land of Dreams», suo primo lungometraggio dopo il corto «Beauty». Che è appunto confezionato come un vero e proprio musical dove il canto, la danza, [...] Vai alla recensione »

sabato 12 novembre 2022
Emanuele Marazzini
La Gazzetta di Parma

«Questo film mette insieme tutte le mie passioni: la musica, la recitazione, il raccontare una storia»: parola di Nicola Abbatangelo. Tuttavia, malgrado l'encomiabile sforzo di costruire un musical made in Italy, il suo primo dardo come regista manca -ahinoi- decisamente il bersaglio. Colpa, in toto, di uno script ultra retorico («Tu hai risvegliato un sogno che avevo sepolto».

giovedì 10 novembre 2022
Maurizio Acerbi
Il Giornale

Solo per il fatto di averci provato, meriterebbe un plauso. Un grande musical italiano, con budget importante, ma cantato e ballato in inglese. Ci prova Nicola Abbatangelo, esordiente senza paura, che si confronta con un genere non semplice. Anni Venti. A NY, una lavapiatti, braccata da un boss, si innamora di un reduce della Grande Guerra recluso, col fratello, in casa sua.

giovedì 10 novembre 2022
Raffaele Meale
Quinlan

Non si può certo dire che manchi d'ambizione l'esordiente Nicola Abbatangelo, che con The Land of Dreams guarda al musical d'antan, a Hollywoodland, alla terra dei sogni per eccellenza, per l'appunto: quella stessa terra utopica, raffigurazione moderna del paese di Bengodi di boccaccesca memoria, cui guardavano con desiderio i milioni di immigrati che all'inizio del Novecento attraversavano l'oceano [...] Vai alla recensione »

giovedì 10 novembre 2022
Federico Rizzo
Sentieri Selvaggi

Da ormai diversi anni si sente dire che in Italia si producono sempre gli stessi film, perlopiù commedie o film drammatici con gli stessi interpreti, nella medesima città e con lo stesso budget. Per questo motivo non si può che sostenere la scelta ambiziosa di concepire un musical dal grande budget e teoricamente dal respiro internazionale. Tuttavia, tra l'intenzione e la realizzazione c'è un mondo, [...] Vai alla recensione »

martedì 8 novembre 2022
Rocco Moccagatta
Film TV

The Land of Dreams comincia nelle trincee della Prima guerra mondiale quasi fosse 1917 e poi plana in un night nella New York jazz anni 20, su un indiavolato numero di canto e ballo à la Chicago tutto in pianosequenza. Hybris o genio? Né l'uno né l'altro, ma una zona grigia in mezzo, dove cerca un suo spazio l'esordiente (in lungo) Abbatangelo, dopo il corto già musical Beauty (2018), che gli ha guadagnato [...] Vai alla recensione »

martedì 8 novembre 2022
Ilaria Falcone
NonSoloCinema

"Perche´ proprio un musical? - spiega il regista Nicola Abbatangelo - Forse perche´ ha sempre esercitato su di me un forte fascino. Nella sua "completezza espressiva" erano condensate tutte le mie passioni e questo poteva offrirmi il linguaggio perfetto per esprimere al meglio la carica emotiva dei personaggi che volevo raccontare. The Land of Dreams quindi ha rappresentato per me la gioia di esordire [...] Vai alla recensione »

martedì 18 ottobre 2022
Lorenzo Ciofani
La Rivista del Cinematografo

Fare il Grande Musical Italiano alla maniera hollywoodiana è un azzardo che ciclicamente affascina i registi di casa nostra, che alla fine si ritrovano a misurare le proprie ambizioni all'altezza di altri generi con i quali si sentono più affini (o che turbano meno i produttori e il pubblico: generalmente quel genere è la commedia, in un modo o nell'altro).

NEWS
FESTA DI ROMA
mercoledì 19 ottobre 2022
Marzia Gandolfi

Presentato alla Festa del Cinema di Roma e dal 10 novembre al cinema. Vai all'articolo »

TRAILER
giovedì 6 ottobre 2022
 

Regia di Nicola Abbatangelo. Un film con Caterina Shulha, George Blagden, Edoardo Pesce, Paolo Calabresi, Carla Signoris. Da giovedì 10 novembre al cinema. Guarda il trailer »

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