Le ragazze del liceo di Palos Verdes, quartiere bene di Los Angeles, se lo mangiano con gli occhi. Agitano i capelli, i grandi cerchi alle orecchie, i fianchi stretti in gonnelline svolazzanti: decise a tutto pur di non passare inosservate.
I ragazzi, invece, lo guardano con ammirazione. Il soggetto di tanta attenzione è Justin Chatwin. L'hanno appena visto in The Chumscrubber, black comedy all'American Beauty (con Jamie Bell, Camilla Belle, Ralph Fiennes e Glenn Close) ambientata nei suburbi californiani, dove l'attore ventiduenne interpreta, per dirla con le sue parole, «uno stupido bastardo che vende droga e malmena i più deboli».
Invitati dalla produttrice del film, Bonnie Curtis, e dal regista Arie Posin, gli studenti fanno domande e scambiano commenti. Vogliono sapere come si diventa una star.
Perché in questa saletta di proiezione di velluto cremisi della Amblin Entertainment, nel cuore degli Universal Studios, sanno tutti che è solo questione di giorni. Quando il 29 giugno arriva sugli schermi americani e italiani La guerra dei mondi, il film fantascientifico di Steven Spielberg basato sul romanzo di H. G. Wells, questo giovane attore arrivato dal Canada in cerca di fortuna finisce sulle copertine di ogni giornale.
E nella «A-list» di tutti gli agenti e produttori che contano. A Hollywood, dove l'iperbole è spesso una regola, si parla già di lui come del nuovo Tom Cruise.
Con la benedizione di quel furbone di Spielberg che, non a caso, ha voluto Justin nel ruolo del figlio della star.
A guardarlo bene, con quegli occhi azzurri intensi e ridenti, il viso bello e regolare, i capelli folti e lucidi, non si può negare una certa rassomiglianza con l'atletico eroe di Top gun. O ancor meglio, come suggerisce Arie Posin, il regista di The Chumscrubber, col Cruise dall'aria scanzonata e provocatoria di Risky Business e di The Color of Money.
Da Panorama, 24 giugno 2005