Allieva del Centro Sperimentale di Cinematografia, fu molto presente nei film degli anni antecedenti la seconda guerra mondiale, conquistandosi una certa notorietà e un buon successo di pubblico. Nel dopoguerra continuò ad apparire sullo schermo in numerosi film; impiegata quasi sempre in parti di secondo piano, merita di essere ricordata per l'interpretazione da lei offerta nel film Il sole sorge ancora (1946, Aldo Vergano), una delle opere più interessanti di quel periodo. In esso, il regista tentò, in modo forse un po' troppo scopertamente paradigmatico, di condurre un'indagine sulla composizione sociale dell'Italia occupata, attraverso il racconto degli eventi accaduti in un paese lombardo, considerato come una sorta di società in miniatura, in cui compaiono tutti gli elementi allora spesso in aperto e doloroso conflitto: la chiesa, il castello dei ricchi, la fattoria, gli operai, gli sfollati, i militari allo sbando.