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La politica degli autori: Bryan Singer

Un regista alla ricerca delle radici del male.
di Mauro Gervasini

In foto il regista Bryan Singer.
Bryan Singer (59 anni) 17 settembre 1965, New York City (New York - USA) - Vergine. Regista del film Il cacciatore di giganti.

mercoledì 27 marzo 2013 - Approfondimenti

Vent'anni fa, al Lido di Venezia per la Mostra, conoscemmo insieme ad altri amici un ragazzo americano del New Jersey. In uno di quegli angusti baracchini dove vendono hot dog cari come gioielli, ci rivelò di essere un regista esordiente. Si chiamava Bryan Singer, classe 1965, non era ancora famoso e il film in questione era Public Access (1993). Storia di un affascinante e misterioso giovane viaggiatore (interpretato dall'allora emergente Ron Marquette, morto suicida poco tempo dopo) che arriva in una cittadina del Midwest, si fa benvolere da tutti, viene chiamato a condurre una trasmissione televisiva che diventa ben presto un terreno di scontro brutale tra gli abitanti apparentemente quieti. Se ne andrà lasciando dietro di sé un panorama di macerie. Come si suol dire: un'opera prima promettente, scritta dal regista insieme a Christopher McQuarrie, sceneggiatore dagli immancabili destini. All'epoca non se ne accorse nessuno, ma Public Access pare una versione apocrifa di Cose preziose di Stephen King, scrittore con il quale Singer aveva solo rimandato l'appuntamento, dato che nel 1998, dopo il clamoroso successo di I soliti sospetti, avrebbe diretto L'allievo, da uno dei suoi racconti.

Ecco, appunto, I soliti sospetti (1995). Forse il più controverso, discusso, popolare film degli anni 90 insieme a Pulp Fiction (e, sul finire, Titanic). Specchio dei tempi perché narrativo ma destrutturato, apparentemente complicato ma in verità lineare, insomma sospeso, come molti racconti dell'epoca, tra il postmodernismo degli anni precedenti e l'esigenza del suo superamento. Gruppo di bravi attori in un interno: Gabriel Byrne, Benicio Del Toro, Kevin Pollak, Kevin Spacey, Chazz Palminteri che fa lo sbirro e crede di avere capito tutto. Ma capito cosa? Ad esempio chi sia Keyser Söze, il diavolo probabilmente, al cui servizio lavora il mellifluo e inquietante Kobayashi (Pete Postlethwaite). Ma in fondo che lo raccontiamo a fare? I soliti sospetti, come Blade Runner, l'hanno visto tutti e ha vinto la sfida del tempo, nonostante gli sguardi più allenati si fossero subito accorti di quanto il meccanismo narrativo attorcigliato fosse un esercizio di stile. Bello stile, sia chiaro. Che varrà al solito McQuarrie l'Oscar per la migliore sceneggiatura originale.

Il giovane Singer con il quale condividemmo un barattolo di senape a ridosso del Palagalileo a Venezia era diventato famosissimo. Addirittura, per qualcuno, un emulo di Tarantino. Senza però un talento paragonabile, Bryan (peraltro parente di Robert Altman e cugino di Lori Singer) rischiava di restare stritolato dall'enorme successo di I soliti sospetti. In suo aiuto una major, con la proposta di dirigere X-Men (2000), primo film sui mutanti creati a fumetti da Stan Lee e Jack Kirby per la mitica Marvel, la "casa delle idee". Un bel blockbuster, con una licenza poetica importante (Magneto, il "cattivo", è un ex deportato a Auschwitz) a ribadire l'attenzione del cineasta per le tematiche legate alle "radici del male" di cui il nazismo è una rappresentazione della e nella storia. Si delineano personaggi piuttosto riusciti, come il Wolverine di Hugh Jackman, Mystica di Rebecca Romijn o la Jean Grey di Famke Janssen, e il film è il successo che ci si attende, con gli immancabili sequel, prequel e spin off. Singer ritenta l'operazione con Superman Returns (2006) che si rivela un insulso polpettone, mentre è dignitoso, seppure su commissione, Operazione Valchiria (2008) prodotto e interpretato da Tom Cruise. Il nuovo film Il cacciatore di giganti, dal 28 marzo in sala, ancora con McQuarrie tra gli sceneggiatori, apre a un filone inedito per il cineasta, il fantasy formato famiglie, con altri mondi abitati da giganti pericolosamente in contatto con il nostro. Forse, per l'ex ragazzo del New Jersey, un nuovo inizio.

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