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Oscar Time, le pellicole d'animazione in lizza

La rubrica sul premio cinematografico più prestigioso del mondo.
di Robert Bernocchi

In foto il regista Martin Scorsese.

martedì 8 novembre 2011 - BIZ

Diciotto film eleggibili per la categoria miglior pellicola d'animazione. Se non è record, poco ci manca, ma soprattutto questo significa che avremo cinque pellicole in lizza al momento dell'annuncio ufficiale delle candidature. Infatti, solo con un numero minimo di sedici titoli eleggibili si possono avere cinque film nominati, tanto che in alcune edizioni ci sono stati tre film a giocarsi la statuetta. I diciotto che si giocheranno le candidature sono: Rango, Kung Fu Panda 2, Il gatto con gli stivali, Winnie the Pooh- Nuove avventure nel Bosco dei Cento Acri, Rio, Cars 2, Hoodwinked Too! Hood Vs. Evil, Gnomeo & Giulietta, Milo su Marte, Le avventure di Tintin: il segreto dell'unicorno, Arthur Christmas, Happy Feet 2, Alvin Superstar 3: si salvi chi può?, I puffi, Alois Nebel, A Cat in Paris, Chico & Rita e Wrinkles. Se normalmente i titoli della Pixar sono sempre i favoriti, quest'anno Cars 2 ha rappresentato il primo caso di lungometraggio prodotto da loro a non essere apprezzato dalla critica, oltre a non andare benissimo al botteghino in America. Così potrebbero farsi strada Rango, Rio o Happy Feet 2. Quest'ultimo rappresenta una sfida curiosa, dopo che il primo capitolo aveva battuto agli Oscar proprio Cars. Interessante invece il caso de Le avventure di Tintin: il segreto dell'unicorno, che è entrato nella lista dopo che per settimane non si sapeva se sarebbe stato considerato un film d'animazione.

Clint Eastwood tra gli aspiranti vincitori
Tre grandi registi, tre (speriamo) pellicole di qualità. Uno dei film più attesi in chiave Oscar è senza dubbio J. Edgar, la pellicola di Clint Eastwood con protagonista Leonardo DiCaprio sul famigerato e leggendario capo dell'FBI. Purtroppo, da quello che si capisce leggendo i primi pareri su Rotten Tomatoes, l'accoglienza non è stata esaltante. In effetti, ha ricevuto brutte recensioni da Variety, New York Magazine e Movie City News (David Poland è particolarmente deluso), mentre i giudizi pur positivi di Hollywood Reporter e di Emanuel Levy evidenziano diversi problemi e non sono certo entusiasti. Tuttavia, si tratta di un prodotto che difficilmente passerà inosservato agli Academy Awards. Intanto ha uno dei registi più premiati degli ultimi anni, Clint Eastwood, e una star che probabilmente verrà nominata (Leonardo DiCaprio), ottenendo quindi l'appoggio degli attori (che rappresentano la categoria più numerosa dell'Academy). Inoltre un prodotto d'epoca riscuote sempre interesse in categorie tecniche come fotografia, scenografie e costumi. Insomma, forse non abbiamo di fronte il prossimo vincitore degli Oscar principali, ma neanche un fallimento completo.

Martin Scorsese e il suo Hugo
Un altro film che sta iniziando a farsi vedere in questi giorni è Hugo, la pellicola di Martin Scorsese presentata al Festival di New York qualche settimana fa e di cui gli spettatori del Festival di Roma hanno visto qualche assaggio. Il primo buzz era stato moderatamente favorevole, ma non aveva fatto pensare a un candidato forte, in grado di sbancare la serata degli Oscar. Ora sembra che la Paramount abbia voglia di spingere parecchio la pellicola ai premi e intanto ha organizzato un paio di anteprime per i membri dell'Academy, di cui una moderata dal regista Paul Thomas Anderson (Boogie Nights, Magnolia). Invece, dopo una proiezione per la Directors Guild of America, è avvenuto un incontro gestito da James Cameron, che ha riempito di complimenti il film, sostenendo che si tratti di un capolavoro e del miglior 3D mai realizzato (insomma, anche superiore ad Avatar). L'impressione, comunque, rimane quella di un prodotto molto forte nelle categorie tecniche e più difficile da promuovere in quelle principali, forse anche perché dà l'idea che si tratti di un film per ragazzi. Ovviamente, in tutto questo sarà fondamentale anche il responso del botteghino, visto che difficilmente una pellicola che incassa poco riesce a ottenere grandi consensi agli Oscar. E considerando il notevole budget di Hugo (sembra superiore ai 120 milioni di dollari), non sarà una passeggiata...

E War Horse continua a sperare
Vanno invece prese un po' con le molle le opinioni uscite su Internet a proposito di War Horse. Sono infatti apparsi due pareri molto positivi di persone (non critici professionisti) che hanno visto la pellicola, probabilmente a qualche test screening. Ovviamente, impossibile avere un'idea chiara come quando si hanno almeno una decina di recensioni di importanti riviste e/o siti, anche se fa ben sperare questo consenso per una pellicola che poteva facilmente diventare lacrimevole e ricattatoria…

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