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Michael Moore: ridere fa bene alla salute

Abbiamo incontrato il regista di Sicko in occasione della presentazione del film.
di Tirza Bonifazi Tognazzi

L'incontro con il regista di Sicko

venerdì 24 agosto 2007 - Incontri

L'incontro con il regista di Sicko
Come prima cosa si scusa per essere arrivato in ritardo di un'ora alla conferenza stampa prevista per le 12.30 alla Casa del Cinema di Roma. È contento di stare in Italia Michael Moore, che prima d'oggi c'era stato solo una volta, diciotto anni fa, per la presentazione di Roger & Me. "Non sarei dovuto essere qui oggi", spiega il regista di Sicko. "Dovevo andare in Bosnia, dove il mio film chiuderà il Festival del Cinema di Sarajevo. Poi mi sono chiesto, ma l'Italia non è vicina alla Bosnia? E questo vi dice tutto su quali siano le conoscenze geografiche di noi americani. La verità è che amo molto questo paese, tra l'altro in Italia - oltre che in Giappone - Fahrenheit 9/11 ha registrato il miglior incasso al botteghino ed essere qui è per me un onore. Ringrazio anche il Ministro della Salute per essere venuta oggi", dice indicando Livia Turco, seduta in prima fila, la quale al termine dell'incontro spiega perché le sia piaciuto il film di Moore: "Perché parla di salute, malattia e di morte in un periodo in cui la società troppo spesso dimentica questi temi, perché è preciso e rigoroso e perché farà bene agli italiani sapere come funziona un sistema governato dalle assicurazioni, quando la sanità dovrebbe essere il bene primario".

Lei fa ricorso all'umorismo e a un tono provocatorio portando allo stesso tempo a un'approfondita riflessione su temi importanti e drammatici
Penso che l'umorismo sia necessario nei tempi bui in cui viviamo, e credo che ridere aiuti anche ad ammalarsi di meno. Nel film esploro il sistema sanitario di paesi come il Canada, la Gran Bretagna e la Francia, che è al primo posto della lista stilata dall'OMS. Un motivo di ciò è il fatto che i francesi lavorano meno, hanno dieci settimane di ferie l'anno pagate, contro le due - e non necessariamente pagate - dei lavoratori americani. Nonostante ciò sono più produttivi proprio perché si ammalano di meno. Ma sono stanco di dire che l'Italia è al secondo posto di questa lista, voi potete battere la Francia, l'avete già fatto ai mondiali. Credo che si possa fare molto qui, ma film come il mio sono necessari per aprire gli occhi alla gente. Credo ad esempio che l'umorismo utilizzato da Sabina Guzzanti nel suo film (Viva Zapatero!, Ndr) sia un ottimo esempio di come si possa parlare di politica in maniera divertente. Quando l'ho visto ho pensato che avevo scoperto di avere una sorella, benché completamente sconosciuta, in un altro paese.

Nel film viene mostrato come, nella lista dell'OMS, gli Stati Uniti figurino al 37° posto e l'Italia al 2°. Come è possibile?
Sul sito dell'Organizzazione Mondiale della Sanità viene spiegato il motivo. Vi potrà sembrare strano, visto che gli Stati Uniti d'America sono considerati il paese più ricco del mondo. Noi abbiamo dottori preparati, i migliori macchinari e inventiamo tanti farmaci. È vero. Purtroppo però ci sono 50 milioni di persone che non possono accedere a tanto benessere solo perché non ne hanno la possibilità economica, e questo è un crimine! Gli altri 250 milioni di americani che hanno l'assicurazione devono comunque pagare perché il sistema sanitario non copre tutte le spese mediche. Succede sempre più spesso che le persone si ritrovino senza casa perché l'ospedale le ha prese come pegno per le spese. Datemi un esempio, uno solo, di un italiano che è andato in bancarotta per non essere riuscito a pagare i conti dell'ospedale. È ovvio che tutti i sistemi sanitari abbiano dei problemi e che la gente si lamenti, ma almeno voi ce l'avete un sistema sanitario, noi no. I vostri problemi impallidiscono di fronte ai nostri. La verità è che il vostro sistema sanitario è sottofinanziato. Sarebbe necessario alzare i fondi per la sanità invece di metterli a disposizione degli Stati Uniti per allearsi in guerre illegali.

Anche in Italia però abbiamo i nostri problemi. Ad esempio, ci sono delle liste d'attesa lunghissime per ricevere le cure
Sì, ma voi vivete molto più a lungo di noi, e mi piacerebbe capire perché. Voglio dire, noi siamo gli Stati Uniti d'America, siamo i numeri uno al mondo! Eppure voi vivete più a lungo. Non mi piace! Non fraintendetemi, io voglio che viviate a lungo, ma non più a lungo di noi, ecco. Vi spiego io perché le vostre liste di attesa sono molto più lente delle nostre. In America sono più veloci perché dalla lista vengono eliminate 50 milioni di persone! È ovvio che la fila si accorcia se improvvisamente davanti a te non ci sono più 50 milioni di persone. Voi invece non eliminate nessuno, non eliminate i poveri o i meno fortunati e così dovete aspettare qualche mese in più. La verità è che voi date troppo retta a quel tizio di nome Gesù che diceva che i primi saranno gli ultimi e gli ultimi i primi. Lui disse: quando ero senza un tetto me ne avete dato uno, quando ero affamato mi avete nutrito, quando ero malato mi avete curato. Se lo avete fatto a loro lo avete fatto a me.

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