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Grindhouse - Death Proof: la versione integrale verrà proiettata a Cannes

Dopo il flop statunitense il prossimo 22 maggio Quentin Tarantino presenterà al mondo la versione di Death Proof di 30 minuti più lunga rispetto a quella uscita in America.
di Tirza Bonifazi Tognazzi

Grindhouse

lunedì 7 maggio 2007 - News

Grindhouse
Concepito come un tributo ai vecchi b-movies degli anni '70 pieni zeppi di violenza e sesso Grindhouse doveva essere un horror/splatter diviso in due segmenti, Planet Terror e Death Proof diretti rispettivamente da Robert Rodriguez e Quentin Tarantino. Dopo la catastrofica uscita statunitense la produzione ha deciso di dividere il film in due parti e di farle uscire separatamente, con Death Proof che farà il suo debutto - in una nuova versione allungata - al festival di Cannes. La storia di Tarantino si divide tra un gruppo di ragazze, Jungle Julia (Sydney Tamiia Poitier), Shanna (Jordan Ladd) e Arlene (Vanessa Ferlito) che si divertono a passare le serate nei locali di Austin, e Stuntman Mike (Kurt Russell), un killer psicopatico che uccide le sue vittime a bordo di una Chevrolet Nova. "La dinamica che si crea tra un gruppo di ragazze affiatate mi ha sempre affascinato. Ho passato gli ultimi anni insieme a delle amiche e ho avuto la possibilità di entrare nel loro mondo, sentire i loro discorsi, vedere come si comportano. Quando ho iniziato a lavorare sulla sceneggiatura sapevo che l'avrei scritta intorno alle loro storie", spiega il regista.

Ritorno all'exploitation
Come nel caso di Kill Bill, anche Death Proof è un film d'exploitation. "Una cosa che ho sempre amato di questi film" rivela Tarantino, "è che nel mezzo di tutto, all'improvviso inizi ad affezionarti ai personaggi e subito dopo non t'interessa che facciano una brutta fine. Quando ho fatto Kill Bill ho creato un mondo a parte in cui i cartoni animati potevano fare la loro entrata e dove non solo uno si può portare la sua spada da samurai in aeroporto, ma sull'aereo c'è addirittura l'apposito porta-spada! Death Proof, al contrario, è ambientato nel mondo reale, non c'è niente di immaginario. L'unica cosa che mi premeva era di fare un film come se lo stessi realizzando nel 1977".

Tarantino sul prezzo del biglietto
Tarantino è riuscito a superare la delusione del flop statunitense di Grindhouse. "Capisco perché le cose cambiano" ha detto "e tra le ragioni di questo cambiamento c'è anche il prezzo del biglietto. Un tempo era diverso, quando andare al cinema ti costava 3 dollari, o al massimo 5. Ma oggi il biglietto è salito a 10, 12 dollari, è una pazzia. Roger Corman (produttore di B-movie, Ndr) sapeva cosa sarebbe successo due anni prima che accadesse. Così da un giorno all'altro i suoi film sono usciti direttamente in video senza passare in sala. All'epoca lavoravo in un negozio di video a noleggio e quando ho realizzato questa cosa ho capito che era la fine, che se lo faceva lui lo avrebbero fatto anche altri, e così è stato. Quando un film finisce direttamente in home video è come se non esistesse, perché è difficile che qualcuno ne parli".

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