martedì 3 aprile 2007 - Celebrities
Qualche anno fa, fu prestigiosa transfuga Oltralpe.
Bellucci antelitteram – anzi, sì può dire che fu lei a tracciare la strada –
Laura Morante si trasferì a Parigi per lavorare, causa la persistente crisi del cinema italiano. Caso clamoroso di cervello in fuga – anche se sarebbe il caso di dire "attrice in fuga" – si ritagliò uno spazio prezioso che ancor oggi le vale grande considerazione in Francia, come dimostra la recente partecipazione al bellissimo film corale del maestro
Resnais,
Cuori.
Parafrasando
Moretti,
Laura Morante è una "splendida cinquantenne". Scopriamo i 5 migliori pezzi del suo repertorio, proprio mentre invade le sale con
Le avventure galanti del giovane Molière e
Liscio.
Gli incredibili
Chi lo avrebbe mai detto? L'impegnata Laura, la tenace rappresentante di un cinema viscerale, denso e pieno di valori e contenuto, che presta la sua voce a un cartone animato americano? Addirittura, un blockbuster con tutti i crismi!!! Ebbene accade anche questo nel XXI secolo e
Laura Morante compie il salto definitivo nella commedia, passando da
Moretti alla Pixar, dal professor Apicella agli
Incredibili. Lei è la mamma che tiene unita la famiglia di supereroi: si preoccupa di dare ai propri figli un'esistenza "normale", tiene a dieta il marito e poi corre a soccorrerlo quando è in pericolo.
L'amore è eterno finché dura
Prima dei cartoni animati made in USA è la volta di
Verdone a iniziare il traghettamento di Laura Morante verso le simpatie del grande pubblico. Tutti scopriamo che la scostante Laura non è così scontrosa, che con lei un regista deve essere soprattutto dolce per entrare nel suo universo interpretativo e che, soprattutto, trova piacevole anche dedicarsi alla commedia. Qui, è la moglie delusa e tradita da
Verdone, anche se poi alla fine si scopre che tanto tradita e delusa non è...
Un viaggio chiamato amore
In un certo senso è il contraltare de gli
Incredibili e
Verdone: la storia dell'amore tra la poetessa Sibilla Aleramo e lo scrittore Dino Campana, negli anni della Prima Guerra Mondiale... praticamente un prequel di
Mr e Mrs Smith! Poi ci stupiamo se nessuno va a vedere i film italiani...A parte le battute, la prova della
Morante è da segnalare: lei, nipote di Elsa, a perdersi nei meandri di una mente appassionata e sensibile.
La stanza del figlio
Finora abbiamo giocato:
La stanza del figlio è certamente uno dei punti più alti della carriera della
Morante. Molto si è detto di questo film. Tanto si potrebbe dire di come, negli anni, è progredito il rapporto con
Moretti: da amante costretta a inseguire le stranezze di Nanni-Apicella, a moglie, finalmente. Ma è meglio concentrarsi sulla prova intensa, sincera, umana ed emotivamente tangibile che offre la
Morante, che brillantemente tocca tutte le corde che ha imparato a sollecitare in tanti anni di vita sul grande schermo.
Bianca
Arriviamo alla fine passando inevitabilmente per l'inizio: mai banalmente sensuale e intrigante,
Bianca è il film morettiano per eccellenza e Laura la sua musa. Un po' come il Mont Blanc - "Lei mi sta scavando sotto, mi toglie la panna, la castagna da sola sopra non ha senso. Il Mont-Blanc non è come un cannolo alla siciliana che c'è tutto dentro, è come uno zaino: lei se lo porta appresso per un mese e sta sicuro. Il Mont-Blanc si regge su un equilibrio delicato, non è come la Sacher Torte..." - Morante/Bianca è la panna di un film che si regge su un equilibrio delicato e unico.