Titolo originale | Coeurs |
Anno | 2006 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Francia, Italia |
Durata | 125 minuti |
Regia di | Alain Resnais |
Attori | Laura Morante, Pierre Arditi, Lambert Wilson, Isabelle Carré, Claude Rich, André Dussollier Sabine Azéma, Françoise Gillard, Anne Kessler, Roger Mollien, Florence Muller, Michel Vuillermoz. |
Uscita | venerdì 1 dicembre 2006 |
Tag | Da vedere 2006 |
Distribuzione | Bim Distribuzione |
MYmonetro | 3,37 su 20 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 22 dicembre 2015
Resnais affronta con leggerezza temi alti come il rapporto tra uomo e fede. Il film è stato premiato al Festival di Venezia, In Italia al Box Office Cuori ha incassato nelle prime 10 settimane di programmazione 856 mila euro e 78,6 mila euro nel primo weekend.
CONSIGLIATO SÌ
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Nicole sta cercando un appartamento per un futuro matrimonio con Dan, il quale è stato di recente radiato dall'esercito ed è senza lavoro. L'agente immobiliare è l'anziano Thierry il quale è segretamente innamorato della religiosissima collega Charlotte la quale gli presta cassette di programmi cattolici al cui termine compaiono lunghe riprese di lei che si spoglia. Charlotte di sera fa la badante al vecchio e satirico genitore di Lionel che fa il barista in un locale di cui Dan è un assiduo frequentatore e in cui dà un appuntamento al buio a Gaëlle, sorella di Thierry.
Ancora una volta il Maestro Resnais affronta con il tocco che gli è proprio un nuovo (per lui) modo di fare cinema. Si tratta di teatro di un grande autore come Alan Ayckbourn che gli dà un copione da grande teatro londinese su cui Resnais interviene da par suo. "Le relazioni tra i protagonisti mi fanno pensare alla tela di un ragno drappeggiata tra due cespugli di ginestra spinosa e ricoperta dalla rugiada della notte. Thierry, Charlotte, Gaëlle, Dan, Nicole, Lionel e Arthur sono come insetti, che lottano per sfuggire alla trappola. Ogni volta che uno di loro si muove, lo spostamento si fa sentire anche altrove sulla tela, su qualcuno che tuttavia può non avere nessun legame con chi si è mosso per primo" afferma il regista. Resnais riesce nel miracolo di intervenire su un testo altrui conservandone intatto il fil rouge narrativo ma innervandolo al contempo di tutte le tematiche che da sempre percorrono il suo cinema. A partire dal baluginio di una possibile neve che faceva da interpunzione con forte significanza in L'amour à mort che qui diventa la neve 'vera' che cade inarrestabile sulla Parigi che fa da sfondo - a partire da quella Tour Eiffel immersa nelle nubi - alla vicenda. Mentre ci consente di entrare, a poco a poco, nelle vite di uomini e donne alla ricerca di qualcuno che colmi un vuoto enorme dissimulato dalle convenzioni sociali, Resnais riesce ad affrontare temi ancora più alti come quello del rapporto dell'uomo con la fede e, soprattutto, con un aldilà la cui parte 'infernale' molto probabilmente (e sartrianamente) sta in un aldiquà che ci costruiamo quotidianamente con le nostre mani. La levità del narrare (anche concedendo ampio spazio a un sorriso quasi sempre venato di malessere) gli consente un progressivo approfondimento dei temi al punto di lasciarci con una 'fine' che sembra davvero 'chiudere' le vite dei protagonisti in un mondo in cui nevica su cuori che vorrebbero uscire da quell'inverno in cui Sautet aveva chiuso un altro personaggio indimenticabile del cinema francese. Non è un caso che il titolo che Resnais dà al film sia proprio Coeurs.
CUORI disponibile in DVD o BluRay |
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€6,99 | – |
Un film che in partenza promette molto bene: un serial killer che non si fa prendere, qualche scena d'azione e l'investigatore suo antagonista resta sfregiato in volto per il resto della vita. Passano gli anni, il seliar killer è scomparso e l'investigatore annega le sue notti nell'alcol nel ricordo di quello che poteva essere.
COEURS Leit-motif di Cuori, l’ultimo film di Alain Resnais, è la presenza impalpabile della neve. La neve appare come una visione onirica, offusca lievemente le cose, smorza i rumori, provoca una leggera malinconia. Quando nevica fa freddo, ma non gela. I protagonisti della storia sono proprio così. Vivono una vita distaccata, priva di slanci ed emozioni, sembrano in attesa [...] Vai alla recensione »
Il regista francese Alain Resnais è riuscito a conquistare, alla veneranda età di ottantaquattro anni, il Leone d’argento alla Mostra di Venezia 2006 per il film “Cuori”. Proprio a Venezia aveva ricevuto nel 1961 il Leone d’oro per “L’anno scorso a Marienbad” e nel 1995 il Leone d’oro alla carriera. Basandosi su un testo scritto dal commediografo inglese Alan Ayckbourn, Alain Resnais ha trasposto [...] Vai alla recensione »
"Cuori" narra di un fiabesco - sia nelle storie che nella forma - intreccio di vicende amorose. I personaggi sono piuttosto particolari e per tutto il film regna un'atmosfera (inspiegabilmente) natalizia. Si tratta di un film che non lascia nulla di risolto o di definitivo: più che una riflessione sull'amore sembra un giro a vuoto formalmente edulcorato.
Il solito Resnais che dai tocchi lievi (effimeri) pretende chissà quali risultati. La partenza è sbagliata perchè presuppone una grande saggezza da parte di un guru autoeletto, così nulla viene approfondito: solo citazioni a caso, con tanto birignao sino all'insopportabilità. Attori confusi.
Io non ho visto molti film di questo regista, forse è il secondo, ma a me è piaciuto molto. Quando poi leggo che il regista ha 84 anni, sono sbalordito. Un film apparentemente semplice . Ma nella sua semplicità dice moltissimo...mostra la solitudine con dolcezza ... Grande.
Scende la neve sulla passione stanca di Dan (Lambert Wilson) e Nicole (Laura Morante), sull'attesa grigia di Gaëlle (Isabelle Carré), sulla pigra solitudine del fratello Thierry (André Dussolier). Scende sul desiderio di Charlotte (Sabine Azéma), diviso tra paradiso e inferno. E scende su Lionel (Pierre Arditi), sulla sua memoria d'una felicità perduta.
L'opera maggiore, a questa Mostra già così prodica di proposte felici, non ha tardato a farsi avanti. L'ha firmata, del resto, un Grande del cinema francese, Alain Resnais, Leone d'oro nel '61 per L'anno scorso a Mariendab. Nell'edizione originale si intitolava Coeurs, qui da noi si chiamerà Piccole paure condivise e alla base, ancora una volta dopo «Smoking/No Smoking», c'è un testo teatrale del noto [...] Vai alla recensione »
Una zampata da vecchio leone. Cuori, l'ultimo film di Alain Resnais presentato in concorso alla mostra del Cinema di Venezia dove ha vinto il premio per la migliore regia, è un'opera compatta e riuscita. Il film è la trasposizione cinematografica di un bel testo teatrale, Private Fears in Public Places del commediografo inglese Alan Ayckbourn già adattato da Resnais anni fa nel dittico Smoking/No Smoking, [...] Vai alla recensione »
Alain Resnais, 82 anni, gran maestro francese, ha tratto un film incantevole, recitato benissimo, da un testo teatrale di Alan Ayckbourn, lo stesso autore di cui aveva già portato al cinema nel 1993 Smoking/No Smoking. Piccole paure condivise (Coeurs - Private Fears in Public Places, in concorso) è una breve commedia umana che mescola sei personaggi pateticamente decisi a sconfiggere la solitudine [...] Vai alla recensione »
Una Parigi che sembra una scatola di vetro con la neve di polistirolo. Dentro di essa si agitano: una coppia in cerca di appartamento (Lambert Wilson e Laura Morante), un anziano agente immobiliare (André Dussolier) attratto dalla religiosissima segretaria (Sabine Azéma), un barman (Pierre Arditi) con un padre vecchio, iroso e ossessionato dal sesso (Claude Rich, di cui sentiamo solo la voce).
Arriva, dopo gli allori dell'ultima Mostra di Venezia in cui una giuria mai così attenta gli ha aggiudicato il Leone d'argento, Cuori di Alain Resnais. II regista francese ha avuto con la mostra lagunare un rapporto sempre felice: nel 1961 ha vinto il Leone d'Oro con L'anno scorso a Marienbad e undici anni fa è stato incoronato con il Leone alla carriera.
«Cuori» sciorina le qualità compositive di Alain Resnais, nuovamente affidate alla sua compagnia stabile di raffinati istrioni: sulla falsariga di una piéce dell'adorato Alan Ayckbourn («Private fears in public places»), il regista esplora una gamma di solitudini contemporanee costringendo i protagonisti a sfiorare solo episodicamente l'agognato conforto del contatto e della comunicazione.
La prima volta che Alain Resnais venne alla Mostra del Cinema di Venezia fu nell'estate di quarantacinque anni fa. Michele Placido era ancora un ragazzo, Isabella Ferrari non era ancora nata, ma già allora alle proiezioni i critici rumoreggiavano. «I primi tre quarti d'ora del mio film furono un massacro» ricorda oggi divertito il regista massacrato.
Meno brillante e originale del previsto, ma pur sempre degno d'ammirazione, è apparso «Private Fears in Public Places» di Alain Resnais. Il secondo film ieri in concorso ha, in pratica, sciorinato le note qualità compositive del regista veterano nuovamente affidate alla sua compagnia stabile di raffinati istrioni: sulla falsariga della piéce dell'adorato Alan Ayckbourn (Private fears in public places), [...] Vai alla recensione »
Nel '61, quando portò alla Mostra L'anno scorso a Marienbad , venne sommerso di fischi: il film era troppo sofisticato per l'epoca. Oggi che Alain Resnais torna in concorso con Cuori, ispirato al testo di Alan Ayckbourn Private fears in public places , il pubblico di Venezia ride a scena aperta e alla fine si spella le mani dagli applausi. Segno che temi come la ricerca dell'amore, la solitudine, il [...] Vai alla recensione »
La traduzione del titolo originale di quest'ultimo Resnais è "Paure private in luoghi pubblici", dal testo teatrale di Ayckbourn cui è ispirato. Commedia dalla malinconia leggera e implacabile, sorta di lato oscuro di Parole, parole, parole che gira (definitivamente senza happy end) proprio attorno alle (non tanto) piccole paure di sei personaggi in cerca di case e calore.
Cuori solitari, cuori pieni di desiderio, cuori disperati. Cuori, di Alain Resnais, viviseziona i percorsi di Eros, li esalta e, insieme, ne constata amaramente lo scacco costante. Thierry, posatissimo agente immobiliare di mezz'età, si accorge per la prima volta di quanto sia attraente il sorriso della sua compagna di lavoro Charlotte; Gaëlle, la giovane e graziosissima sorella di Thierry, è alla [...] Vai alla recensione »
Torna Resnais, con Cuori, una stona corale tratta da una pièce di Alan Ayckboum ("Private fears in public places"), l'autore a lui congeniale a cui già aveva attinto per il dittico Smoking/No smoking (1993). Dall'Inghilterra l'azione è spostata in una Parigi coperta di neve, dove le vite di sei "cuori in inverno" (più uno che non compare mai) si incrociano per esorcizzare le proprie solitudini.
Chissà se Alan Ayckbourn nell'ideare e mettere in scena la sua commedia Paure private in luoghi pubblici (2004) ha pensato all'eventualità che Alain Resnais ne ricavasse un film come aveva già fatto con Smoking; No Smoking (1993). Di certo si tratta di un testo più che mai intonato allo stile del maestro francese, articolando in 54 scene i percorsi intrecciati di sette personaggi affidati sullo schermo [...] Vai alla recensione »
Siamo condannati a rifiutare la serenità che la vita ci offre? Prima della scadenza del decennio dall’ultimo film, Parole, parole, parole... (1997), l’84enne Alain Resnais, maestro del cinema a cinque stelle, se vale ancora questa targa (Hiroshima mon amour, L’anno scorso Marienbad), partecipa modestamente al concorso della Mostra d’arte cinematografica offrendo un gioiello di grazia cartesiana e umore [...] Vai alla recensione »
Vedere un nuovo film di Alain Resnais (in Concorso con Piccole paure condivise) è fare un tuffo in un cinema che è stato, che potrebbe continuare ad essere (nelle infinite variazioni su uno stesso tema e stile), ma che forse non sarà più. Il regista di Hiroshima Mon Amour, L'anno scorso a Marienbad e Smoking/No Smoking non può che continuare a cesellare la sua pietra preziosa.
Venerati maestri 2. Avevamo perdonato a Alain Resnais l'incubo cinematografico L'anno scorso a Marienbad, perpetrato con il socio Alain Robbe-Grillet, inventore del nouveau roman. Più per senso del ridicolo, che per bontà d'animo: temevamo di far la figura dei giapponesi nascosti nella giungla vent'anni dopo la fine della Seconda guerra mondiale. Si è pentito pure il regista, e non da ieri.
I momenti di cinema in Cuori («Coeurs») di Alain Resnais sono affidati a perpetue nevicate. Il resto è teatro filmato, ispirato da Piccole paure condivise di Alan Ayckbourn. Paradossalmente per una Mostra d'arte cinematografica, e non teatrale, come quella di Venezia, Resnais ha così vinto il premio per la regia 2006. L'idea-base di Cuori è che ognuno stia solo sul cuor di Parigi, trafitto da un fiocco [...] Vai alla recensione »