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È il cinema, musicalmente parlando!

Manca un solo giorno alla chiusura della kermesse lagunare e una richiesta unanime echeggia sul Lido: musica? No, grazie!
di Pierpaolo Simone


venerdì 8 settembre 2006 - News

Perché siamo costretti ad ascoltare di continuo motivetti, marcette e colonne sonore varie? Perché nelle file ai supermercati, nei bistrot, nei pub fumosi (prima della sospirata legge, s'intende!) ci propinano di continuo suoni fastidiosi e melensi, se non addirittura New Age? Fellini fu uno dei primi a lamentarsi dell'ossessiva invasività della musica – in tutte le sue forme - nella vita di tutti i giorni, e Venezia conferma oramai un dato incontestabile: cari ospiti della Mostra, non potete sfuggire in nessun modo al richiamo degli strumenti. Cominciamo col parlare della sigla d'apertura del Festival, un ridondante sghignazzar di suoni che da ben due anni accompagna l'inizio di ogni proiezione. E se qualcuno prova a suggerire di cambiarla, qualcun altro azzarda con ironia - fingendo sorpresa – di non averla mai vista! Ma che strano.

Sulle note di Morricone – nel celeberrimo motivo canticchiato da Gian Maria Volonté in Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto – si consumano invece tutti i pomeriggi nello stand di Sky, proprio di fronte alla passerella ufficiale. L'inquietante fischiettio viene sostituito soltanto in tarda serata, rimpiazzato dalle note più dolci e malinconiche di Nuovo Cinema Paradiso. Non c'è da stupirsi che in ogni anfratto, in ogni angolo di strada e persino durante le proiezioni, qualcuno venga sorpreso a canticchiare inconsciamente le popolarissime colonne sonore.

Le tragiche combinazioni di note rendono la convivenza impossibile persino in sala stampa dove - ogni pomeriggio alla stessa ora – un cellulare suona al ritmo del "Twisted Nerve" di Bernard Herrmann, lo stranoto fischiettio che accompagna l'ingresso di Darryl Hannah in Kill Bill. Unica differenza, nessuna infermiera si materializza per soccorrere il colpevole di tanto fracasso, reo di non conoscere le regole del galateo e catalizzatore unico e solo di tutte le imprecazioni che giungono dai presenti. Delirio che ha investito anche una delle nostre inviate, lamentatasi col personale di sala per l'improvviso forfait del suo pc, trovato spento dopo essersi allontanata per qualche istante. Solo dopo averla calmata, qualcuno le ha fatto notare - con molto garbo – che il suo computer si trovava due file più in là.

Tornando ai film in Concorso, il belga Nue Propriété di Joachim Lafosse regala la sorprendente interpretazione di Isabelle Huppert, pronta a spodestare la bravissima Helen Mirren per il premio come Migliore Attrice protagonista. Appena presentato invece il film di Emanuele Crialese, il suo Nuovomondo (The Golden Door) è l'epopea di una famiglia siciliana che, all'inizio del secolo scorso, decide di abbandonare la povertà della propria terra per tentare fortuna in America. Stasera sarà l'ultima occasione per (ri)vedere le quasi tre ore dell'EMPIRE Lynchiano, oppure per soddisfare la propria curiosità guardando il grazioso film La rieducazione, opera prima di un gruppo di ragazzi romani e costato solamente 500 euro. Domani, invece, sarà il giorno della verità e tra ricchi premi (e cotillons per tutti) la 63esima Mostra del Cinema chiuderà i battenti in attesa del bilancio finale e dei futuri incassi al botteghino.

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