Non solo regista, ma anche scrittrice, Cinzia Bomoll si destreggia tra cinema e televisione, sempre dietro la macchina da presa. Sceneggiatrice, produttrice e, appunto, regista, è una personalità decisamente eclettica.
Gli studi, l'esordio da scrittrice e i primi cortometraggi
Cinzia Bomoll nasce a Bologna ed esordisce come scrittrice nel 1998 con un racconto inserito nell'antologia "Quello che ho da dirvi" curata da Giulio Mozzi per Einaudi Stile Libero.
Tra la fine degli anni '90 e il 2000 gira uno dei suoi primi cortometraggi, Gara di resistenza con Emidio Clementi del gruppo musicale underground Massimo Volume preceduto da Il contrattempo realizzato con Stefano Scandaletti e Enrico Lucci e seguito da Aperto, con il quale si aggiudica il premio corto sociale regione Lazio.
Nel frattempo si laurea in Scienze della formazione all'università di Bologna e si trasferisce a Roma, dove frequenta un corso di sceneggiatura della RAI, e la scuola di fiction Mediaset, iniziando a lavorare per la televisione come regista programmista e poi come regista e autrice alternando RAI, Mediaset e LA7.
Il primo romanzo e il debutto al cinema
Nel 2006 pubblica il suo primo romanzo, un noir dal titolo "Lei che nelle foto non sorrideva" di Fazi Editore e l'anno successivo debutta ufficialmente al cinema con il suo primo lungometraggio, Il segreto di Rahil, distribuito negli Stati Uniti e in Canada da Vanguard cinema e Netflix USA. Rahil, che significa nomade in iracheno, è una ragazzina di 12 anni che combatte la sua personale battaglia per diventare una donna indipendente. Il film ha vinto diversi premi tra cui quello del Raindance Film Festival, quello come miglior opera prima all'Isola del Cinema, il premio coraggio al produttore (la stessa Cinzia Bomoll) Maremetraggio, quelli come miglior regia e sceneggiatura al Tropea Film Festival e il premio Unicef. Da maggio 2021 è disponibile su Amazon Prime.
Il secondo lungometraggio
Il secondo lungometraggio esce nel 2011, dopo il cortometraggio A ciascuno il tuo, vincitore del premio come miglior corto al Festival Italo americano di Los Angeles, e si intitola Balla con noi. Si tratta di un musical prodotto da Rai Cinema e Giannandrea Pecorelli e distribuito nelle sale nel maggio 2011. Al centro ci sono Erica, ballerina dell'Accademia Nazionale di Danza che in procinto dell'esame del diploma si fa male alla caviglia, e Marco, l'anima degli Avengers, una banda multietnica che balla hip hop, in competizione con la crew avversaria del ragazzo della sua ex, Betty. Erica e Marco sono fratelli, ma anni fa lui ha deciso di scappare di casa per intraprendere un altro stile di vita.
Una pausa dal cinema
Sempre nel 2011 torna alla narrativa, pubblicando il romanzo "Sessantanove", con Fazi Editore, un romanzo storico sentimentale ambientato nella Torino dell'Autunno caldo.
Poi, con l'unica eccezione del cortometraggio da lei scritto, diretto e prodotto Emilia paranoica del 2013, Cinzia Bomoll decide di prendersi una temporanea pausa dal cinema dal 2012 al 2018.
Si ritira nel Deserto del Mojave, dove continua l'attività di scrittrice dedicandosi anche alla famiglia, dal momento che nel 2016 nasce sua figlia Zoe. In questo periodo pubblica diversi racconti in antologie pubblicate da vari editori. Al termine di questo periodo, nel 2019, esce il suo terzo romanzo, "Cuori a spigoli" per Ianieri Edizioni e viene ristampato il romanzo d'esordio "Lei che nelle foto non sorrideva".
Il ritorno al cinema
Comincia a riaffacciarsi al mondo della settima arte nel 2016 con la produzione del documentario Inside Motorvalley di Luciano Bovina. Nel frattempo segue un corso di sceneggiatura per serie tv. Nel 2018 partecipa alla coproduzione del documentario Linfa di Carlotta Cerquetti presentato alla Festa del Cinema di Roma e anche alla coproduzione di Tre quartine e un addio, lungometraggio di F. Kamkari.
L'anno successivo consegue un master in criminologia di II livello a Roma e dirige e produce il cortometraggio Paese che vai con Rocco Fasano. Nel 2020 produce il documentario Ninos Maya di Veronica Succi e nel 2022 esce il suo nuovo lungometraggio, La California. Presentato alla Festa del cinema di Roma nella sezione Freestyle e distribuito poi al cinema da Officine Ubu, il film si avvicina al genere thriller e prende il titolo dal luogo in cui è ambientato, la California, una provincia realmente esistita nelle profondità dell'Emilia Romagna. Qui due gemelle affrontano il loro destino guidate dagli incontri che la vita pone loro davanti.
