Ennesimo reboot per le tartarughe ninja, con animazione accattivante ed enfasi sul lato nerd-adolescenziale. Animazione, USA2023. Durata 99 Minuti. Consigli per la visione: Film per tutti
Reboot animato delle Teenage Mutant Ninja Turtles. Espandi ▽
Dopo l'esplosione del laboratorio di scienziato Baxter Stockman, il fluido di mutazione si diffonde nelle fogne di New York, provocando effetti irreversibili su topi e tartarughe. Nascono così Leonardo, Donatello, Raffaello e Michelangelo, addestrati dal loro "papà" adottivo, il topo mutato Splinter, a divenire guerrieri ninja. Quando sono in età adolescenziale, le fogne cominciano a star loro strette e così le tartarughe tentano di integrarsi nella società degli uomini. Questi ultimi tuttavia sono terrorizzati e disgustati appena li scorgono.
Il film ha tutta l'aria di un'operazione in tono minore, un divertissement in cui gli autori mostrano la loro sapienza otaku ma sono i primi a essere consapevoli della aleatorietà del tutto.
La vera novità e ragione di interesse sta nella grafica realizzata dalla Mikros Animation, insieme vintage e iperrealista, per il ricorso a effetti digitali e inquadrature tecnologicamente impensabili nelle precedenti incarnazioni delle Tartarughe. Recensione ❯
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Una fiaba che si trasforma in dramma che riesce a dare il meglio quando si allontana dal plot e si concentra sui piccoli dettagli. Drammatico, Francia2022. Durata 109 Minuti. Consigli per la visione: Film per tutti
Un incidente minaccia di porre fine alla carriera agonistica di una giovane ragazza, ma lei e il suo cavallo combatteranno insieme per raggiungere la vittoria. Espandi ▽
Saint-Marie-du-Mont, Normandia, gennaio 2001. Marie, che gestisce col marito Philippe una scuderia, dà alla luce Zoé. Passano cinque anni e la bambina è felice solo quando sta con i cavalli e sogna di diventare un fantino. Si affeziona particolarmente a Tempesta, una puledra figlia di “Bella e Intrigante”, una delle cavalle che hanno ottenuto i migliori risultati nelle gare. Con lei Zoé instaura un legame particolare ed è l’unica che riesce a domarla. Il sogno della ragazzina è quello di farla diventare una campionessa puntando a vincere il Grand Prix d’Amerique, una gara che si svolge all’ippodromo di Vincennes, a Parigi. Nel 2012 però i suoi sogni sembrano andare in frantumi quando, durante un violento temporale, Tempesta va nel panico e, accidentalmente, ferisce gravemente Zoé. Oltre al tragico incidente, l’attività economica della famiglia va in crisi a causa delle continue sconfitte dei cavalli durante le gare. Tutto sembra perduto quando Zoé troverà la forza di risollevarsi e farà di tutto per esaudire il sogno che aveva da bambina. Tratto dal romanzo "Tempête au haras" di Christophe Donner, il film parte come una favola ma si trasforma in un dramma familiare. Ed è nel modo in cui mostra la rabbia e il volontario isolamento di Zoè dopo l'incidente, portata sullo schermo con bravura da Carmen Kassovitz, che il film riesce ad essere particolarmente coinvolgente. Un film che riesce a dare il meglio quando si allontana dalla storia e si concentra sui piccoli dettagli. Recensione ❯
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Un film innocuo che non allarga mai lo sguardo oltre al proprio orizzonte. Commedia, Drammatico, Sentimentale - USA2023. Durata 92 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La famiglia Portokalos viaggia verso una riunione di famiglia in Grecia per un viaggio commovente ed esilarante pieno di amore e colpi di scena. Espandi ▽
Dopo la scomparsa del patriarca Gus, la numerosa famiglia Portokalos decide di ritrovare le proprie origini e di andare in Grecia per la prima volta. Toula porta con sé il diario del padre con il desiderio di riunire i suoi tre amici d'infanzia che compaiono con lui in una vecchia foto. I Portokalos partono così dall'aeroporto di Chicago, arrivano ad Atene e poi raggiungono il villaggio ormai spopolato dove è nato il capofamiglia e vengono accompagnati da Victory, strampalata ed entusiasta giovane sindaco del posto. Durante il soggiorno verranno a galla dei segreti di famiglia e altri che coinvolgono alcuni di loro, come Paris, la figlia di Toula e Ian.
Nulla sembra cambiato dopo ventuno anni. Da Il mio grosso grasso matrimonio greco del 2002, al sequel del 2016 fino a questo terzo capitolo, appare immutabile lo schema di una commedia familiare corale dove i personaggi si muovono spesso in gruppo e solo raramente vengono caratterizzati nelle loro individualità. Lo sguardo della regista e sceneggiatrice non si allarga mai oltre il proprio orizzonte.
Ma non ha neanche un momento, anche piccolo, degno di essere ricordato. E il percorso, anche emotivo, nella memoria, resta inaccessibile e quasi del tutto chiuso nelle pagine di quel diario. Recensione ❯
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Ethan Hunt e il suo team IMF devono rintracciare un'arma pericolosa prima che cada nelle mani sbagliate. Espandi ▽
Un sottomarino sovietico viene affondato da un proprio torpedo: lanciato contro una minaccia fantasma, gli viene poi ritorto contro dall'intelligenza artificiale infiltrata a bordo del sistema. È solo una delle azioni di quella che viene definita “entità”, una IA divenuta senziente su cui tutti vogliono mettere le mani, ma a sua volta decisamente capace di difendersi e di contrattaccare. Il montare della crisi coinvolge così l'IMF ed Ethan Hunt, che inizia la sua nuova impossibile missione. Mission: Impossible – Dead Reckoning – Parte Uno continua la tradizione spettacolare della serie, ma è sia più comico, sia più drammatico dei capitoli precedenti. Tom Cruise, com'è noto, si cimenta negli stunt in prima persona e questo dà alle scene d'azione una maggior concretezza, aiutata anche da un comparto di effetti speciali che cerca soluzioni analogiche anziché abusare di CGI. È notevole in questo senso anche l'impegno delle sue due nemesi, interpretate da Esai Morales e soprattutto da Pom Klementieff, che sfoggia una bellezza dai tratti molto particolari, oltre a una notevole ferocia nelle scene di corpo a corpo. Mission: Impossible almeno dai tempi di Protocollo Fantasma di Brad Bird, non un'impresa da poco per una serie arrivata al settimo capitolo. Recensione ❯
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Una fiction storica ambiziosa e deliberatamente lampante che racconta molto delle ossessioni di Maïwenn. Drammatico, Storico - Francia2023. Durata 116 Minuti.
Un dramma liberamente ispirato alla vita di Jeanne du Barry, l'ultima amante di Luigi XV alla corte di Versailles, dopo Madame de Pompadour. Espandi ▽
Non è facile liberarsi di se stessi e in questo senso ogni film di Maïwenn è una sfida. Diciassette anni e sei film dopo, è ancora lì, incapace di trascendere la propria piccola storia, di tentare anche solo l’universale. Ma è così Maïwenn, prendere o lasciare. Nata in una famiglia ‘plebea’ e dalla leggenda nera (violenza, abuso, abbandono) che ha nutrito i suoi primi passi al cinema, l’autrice non ha mai smesso di ‘girare’ intorno alla disfunzione familiare e al regolamento artistico dei conti. Con buona pace dei detrattori, sempre pronti a tuonare sul suo eterno narcisismo, Jeanne du Barry non cade troppo lontano dai precedenti one-woman-show. Costantemente ossessionata da sé, dalle sue origini e dal suo clan, questa volta punta il suo complesso di inferiorità e il suo bisogno di legittimità scomodando la Contessa du Barry, nata Jeanne-Antoinette Poisson. La donna più invidiata e detestata del suo tempo, l’incarnazione per eccellenza dell’elevazione sociale e della riuscita. Recensione ❯
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Un sequel deludente che scricchiola sotto i colpi di un pervasivo politically correct. Horror, USA2023. Durata 121 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Due giovani ragazze entrano in un bosco. Verranno trovate tre giorni dopo ma non saranno più le stesse: qualcosa si è impossessato di loro. Espandi ▽
Angela nasce sotto una cattiva stella. Vittima di un terremoto ad Haiti quando è ancora nel grembo materno, il suo stesso concepimento è legato a una dolorosa scelta paterna. Tredici anni dopo sembra una ragazza serena e perfettamente integrata, ma in segreto coltiva la speranza di comunicare con lo spirito della madre e, insieme all'amica Katherine, compie un rito magico proibito. Anziché con la madre di Angela, le due ragazze entreranno in contatto con un'entità maligna che si impossesserà del loro corpo. Per comprendere quel che sta accadendo alle figlie, i genitori delle ragazzine si rivolgono a Chris McNeil, madre di Regan, oggetto 50 anni prima di un celebre caso di possessione demoniaca.
Ormai specializzato in sequel tardivi di brand storici del cinema horror, David Gordon Green arriva a riesumare L'esorcista, dopo aver fatto altrettanto con Halloween. Le forzature di sceneggiatura scricchiolano pericolosamente, sotto i colpi di un pervasivo politically correct più attento a bilanciare e compensare che a costruire una narrazione realmente disturbante. Spesso si scade nel ridicolo, con il personaggio di Burstyn che parla pacatamente a solo un giorno di distanza da un trauma violento e indelebile.
L'audacia di intraprendere un sequel simile avrebbe dovuto essere corredata da un'equivalente dose di coraggio e temerarietà. Recensione ❯
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Un fratello e una sorella sono costretti a riavvicinarsi dopo la morte dei genitori. Espandi ▽
Non si esce indenni dal nuovo film di Arnaud Desplechin. Radicale e malato, Frère et soeur è a immagine del suo soggetto e della sua famiglia spezzata. Non è la prima volta che Arnaud Desplechin invita Marion Cotillard e Melvil Poupaud nel suo cinema intimo e romanzesco, dove i personaggi si fanno eco, ritrovano le stesse mitologie personali, e gli attori cambiano di ruolo, si rispondono di film in film disegnando le multiple vite della famiglia Vuillard di Roubaix. Come cowboy di un vecchio western, i protagonisti si affrontano a colpi di parole, di sguardi, di gesti. Poupaud è una montagna da scalare, Cotillard un blocco da scalfire. Punteggiato da impressionanti scene di rabbia, Frère et soeur serve ai suoi antagonisti un duello a distanza e al limite dell’insania. C’è da sempre un furore segreto nel cinema di Desplechin che qui prende tutto lo spazio. Frère et soeur è un film sconcertante, che ci perde e ci vince sul filo di sentimenti esacerbati fino alla sua conclusione luminosa e finalmente ‘in ascolto’. Recensione ❯
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Un horror efficace, dalla grande libertà narrativa. Il debutto dei fratelli Philippou è da elogiare. Horror, Australia2022. Durata 95 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un gruppo di amici apre per sbaglio un portale con il mondo degli spiriti mettendo così tutti in pericolo. Espandi ▽
Mia ha perso da poco la madre e ha un rapporto complicato con il padre. L'amica Jade e il fratellino di lei Riley hanno un rapporto di amicizia molto stretto con Mia e la ospitano a casa. Intanto tra i coetanei di Mia e Jade si diffonde sempre più una serie di video che ritrae gli effetti di un gioco: una sorta di seduta spiritica. Quando Hayley propone a Mia di sottoporsi alla sfida in questione, la ragazza sorprendentemente accetta e vive un'esperienza sconvolgente.
I due registi Philippou al debutto non levano mai il piede dall'acceleratore, nemmeno di fronte a soggetti sensibili, come minorenni o minoranze etniche, con una libertà narrativa che nella media dei prodotti americani del genere è un lontano ricordo.
La tendenza degli ultimi anni, specie attraverso le produzioni Blumhouse, ha molto insistito sul potenziale horror di social e nuove tecnologie, ma l'approccio di Talk to Me predilige la sostanza al sensazionalismo, la sospensione dell'incredulità che conduce al jump scare. Recensione ❯
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Le conseguenze di un errore giudiziario raccontate con grande cura formale e qualche implausibilità. Drammatico, Italia2022. Durata 105 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Bernardo deve accettare un grande cambiamento o diventare un altro, per riprendersi quello che la vita gli ha tolto. Espandi ▽
Bernardo Bordin è uno chef di grande talento in attesa di ottenere la sua prima stella Michelin, ed è un fenomeno al volante, anche se si limita ai rally che corre insieme all'amico Sergio, in procinto di candidarsi come sindaco del paese. Insieme all'altro amico, Stefano, Bernardo e Sergio si godono il loro benessere e si sentono i padroni del mondo. Ma un giorno Bernardo viene arrestato con l'accusa di associazione a delinquere e accusato di essere la mente di un giro di rapinatori che hanno svaligiato le case della zona, compresa quella di Stefano. Per Bernardo è l'inizio di un incubo che rivoluzionerà la sua vita e lo metterà davanti ala domanda: "Che cosa sei disposto a fare per riavere quanto ti è stato tolto?"
Il regista Ciro D'Emilio ha una grande capacità professionale nel raccontare per immagini, facendo interagire i suoi personaggi con il paesaggio del nord-est che incarna l'operosità locale ma anche una certa chiusura e una certa algida freddezza: dunque spazi organizzati ma circondati da un vuoto che rischia di appartenere anche alle coscienze di chi li abita.
Funzionano bene le interazioni fra Guido Caprino, che interpreta Bernardo, e Boris Isakovic, grande attore serbo visto di recente in Quo Vadis, Aida?, che si cimentano in duetti attoriali efficaci; così come risulta credibile il rapporto fra Caprino e Irene Casagrande. Recensione ❯
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Una commedia romantica sul valore del tempo con un buon interprete e un ottimo montaggio. Commedia, Italia, Bulgaria2022. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La storia di un ragazzo che non voleva dormire. Espandi ▽
Luca è ossessionato dal pensiero di non vivere appieno le sue giornate, incatenato a ripetere ogni giorno ciò che odia di più: dormire. Infatti per lui il sonno è solo una perdita di tempo, e dunque il suo desiderio più grande sarebbe quello di non dover addormentarsi mai. Finché una fattucchiera non lo accontenta, e Luca si ritrova ad avere a disposizione giornate da 24 ore che può sfruttare fino in fondo: il che però, per un ragazzo di 21 anni che sta sprecando la sua vita fra videogame e discoteche, si rivelare estenuante. Che cosa farà una volta esauriti i binge watching di tutte le serie possibili e una volta infranti tutti i record alla play station? Un'indicazione gli arriva dalla giovane bibliotecaria Roberta, di cui è innamorato fin da quando lei l'ha baciato a dieci anni, e che è tutto il contrario di lui: studiosa, seria, altruista e gran lavoratrice.
La trama è di quelle che Hollywood ama, un paradosso surreale creato per dare una lezione di vita agli spettatori.
E buonanotte è tratto dall'opera omonima dello youtuber Daniele Doesn't Matter, che cofirma soggetto e sceneggiatura insieme al regista del film, Massimo Cappelli (del team di sceneggiatura fanno parte anche Agostino Di Febo e Federico Alotto), ed è una commedia romantica sul valore del tempo e su come dovrebbe essere utilizzato per perseguire valori e obiettivi nobili, invece che bruciato all'altare del divertimento narcisistico e autoreferenziale. Recensione ❯
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Una storia di riscatto che introduce un maggior approfondimento psicologico. La soddisfazione dei più piccoli è garantita. Animazione, USA2023. Durata 92 Minuti. Consigli per la visione: Film per tutti
Il sequel di Paw Patrol - Il film, incentrato sulla piccola eroina Skye, è una storia che si apre alle potenzialità dei super poteri. Espandi ▽
Ad Adventure City arriva una nuova minaccia: la scienziata Victoria Vance (guai a chiamarla pazza però) vuole attirare un meteorite per studiarne le potenzialità. Questo finisce sulla sede della Paw Patrol, ma l'apparente distruzione nasconde un segreto: i cristalli contenuti nel meteorite conferiscono ai cuccioli dei superpoteri, grazie ai quali potranno sventare i piani di Vance in combutta con il redivivo sindaco Humdinger.
Rispetto al film precedente, Paw Patrol: Il Super Film accenna qualche spunto narrativo che provi timidamente a uscire dal rigido pattern degli episodi della serie tv. Il dramma vissuto da Skye e quello di Liberty, unici due personaggi femminili della supersquadra canina, introduce una sfumatura malinconica e di maggiore approfondimento psicologico.
L'unico giudice credibile è chi appartiene al target designato dell'operazione e la soddisfazione dei più piccoli è più che garantita. Rideranno meno del solito, ma la sensazione è preservata. Recensione ❯
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Si dice che il cane sia il migliore amico dell'uomo, ma se l'uomo in questione fosse un vero bastardo? Espandi ▽
Reggie, minuscolo border terrier ingenuo e ottimista, è convinto di aver il miglior padrone del mondo, Doug, uno scansafatiche erotomane che in realtà lo odia perché all’origine della rottura con la fidanzata. Dopo innumerevoli e inutili tentativi di abbandonare Reggie portandolo il più lontano possibile da casa, Doug riesce infine a lasciare Reggie in una grande città e far perdere le sue tracce: per il cagnolino, ancora convinto di giocare con il suo padrone, è l’inizio della vita da randagio, ma anche del viaggio che lo riporterà al suo mondo, finalmente cambiato e deciso a vendicarsi. Con lui, a insegnargli una nuova vita all’insegna della libertà e del piacere, il folle Bug, un boston terrier logorroico e sboccato, e altri compagni di strada.
Lo spunto del film, diretto da Josh Greenbaum e scritto da Dan Perrault (che è anche tra i produttori), potrebbe essere quello di una classica produzione Disney, specializzata nel trasformare il mondo animale in una copia di quello umano.
Ma fin dall’inizio Doggy Style - Quei bravi ragazzi ci tiene a far sapere di essere qualcosa di diverso, spingendo sul pedale della volgarità e approfittando di una visione del mondo a misura di cane e dei bisogni non proprio “puliti” dei suoi protagonisti. Recensione ❯
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Un episodio monstre gravato dall'onere di ricongiungere troppi fili sospesi e accontentare i fan. Azione, Avventura, Fantascienza - USA2022. Durata 146 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +10
Un territorio audace e inesplorato, caratterizzato da dinosauri mai visti, azione vertiginosa e nuovi sorprendenti effetti visivi. Espandi ▽
Il prologo sotto forma di speciale televisivo permette di riassumere gli eventi dei titoli precedenti di Jurassic World e di introdurre all’attesa congiunzione dei cast di Jurassic Park e Jurassic World, atteso momento culminante di quello che sembra essere il capitolo finale e definitivo della saga giurassica. Regia affidata nuovamente a Colin Trevorrow, dopo la parentesi horror e personale di Bayona, che ha l’onere di guidare una sceneggiatura monstre che ha il compito di soddisfare i fan, congedarsi con un episodio all’altezza e riservare lo spazio dovuto ai molti personaggi vecchi e nuovi che la popolano. Brandizzazione e reiterazione sono le parole d’ordine di un gargantuesco episodio-summa, sulle cui spalle gravano esigenze di fan service così ingombranti da irrigidire la sceneggiatura fino a renderla prossima a quella prodotta da un algoritmo. Recensione ❯
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Un agente della CIA diventa un sospetto in un'inchiesta dell'FBI su alcune misteriose attività terroristiche. Espandi ▽
Un agente della CIA, che lavora sotto copertura all'interno di un gruppo terrorista, diventa un sospetto in un'inchiesta dell'FBI su alcune misteriose attività terroristiche. Recensione ❯
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Un uomo è costretto a scendere a compromessi pur di aiutare la sua famiglia. Espandi ▽
Leonid, soprannominato Pamfir, è un buon padre di famiglia ucraino che ha lavorato per anni in Germania. Quando torna al paese natale nella Bucovina, vuole solo una vita tranquilla con i suoi famigliari. Ma il figlio Nazar provoca un incendio nella chiesa locale, e per evitare a suo figlio conseguenze giudiziarie, il padre rimane coinvolto nel contrabbando, principale fonte di reddito della zona, e viene a patti con la mafia locale. Da quel momento scenderà sempre più a fondo in una spirale di compromessi e illegalità in nome dell'amore incondizionato che prova per la sua famiglia e del desiderio di proteggerla a qualsiasi costo.
La scelta di utilizzare continui piani sequenza è un modo per il regista di farci immedesimare nella mancanza di scelta che condiziona le azioni di Pamfir, e per farci precipitare da un piano sequenza all'altro così come il protagonista frana lungo il corso di eventi che non riesce più a controllare.
Anche per lo spettatore Il giuramento di Pamfir può risultare a tratti faticoso, ma è uno sforzo premiato dalla coerenza narrativa di questa storia di resistenza umana animata esclusivamente dall'amore per i propri cari e dalla devozione ad un'etica famigliare che fa parte tanto della tradizione ucraina quanto dell'indole leale del protagonista. Recensione ❯
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