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Siamo di fronte a un film che a mio parere è impossibile catalogare superficialmente come bello o brutto, poichè con i
suoi pregi e difetti, è una vera e propria opera d'arte, assolutamente DIVERSO da ogni altro film apocalittico fatto in
precedenza, e questa non può che essere un punto a suo favore. Un prologo meraviglioso introduce a una trama divisa in 2
capitoli, dove aleggia una misteriosa inquietudine che avvolge tutto il film, in una luce tetra( dove si svolge la cerimonia),
per poi divampare nella luminosità più accecante nella seconda parte. La trama non è così importante e infatti i tempi sono
dilatati, poichè la chiave del film è l'atmosfera che si deve respirare, vedere e sentire, attraverso le due attrici protagoniste, la prima tormentata da qualcosa di troppo grande per lei, che neanche il giorno simbolicamente più bello della sua vita riuscirà ad attenuare; la seconda che inizialmente cercherà di proteggere la sorella dalla crisi che sembra colpirla,
ma che muterà durante la pellicola. Il perchè dunst kirsten(la bionda) sia in questa situazione e come ci è arrivata è un
mistero, un perchè senza risposta che lascia lo spettatore in balia degli eventi e dell'avvicinarsi dello splendente e multicolore pianeta melancholia. Il film avrà sicuro detrattori e persone che invece grideranno al capolavoro, ma tutto si può dire tranne che lars von trier non abbia creato qualcosa di lugubre e luminoso allo stesso tempo, di una forza espressiva notevole, senza corse contro il tempo per salvare l'umanità, eroi e distruzioni, immergendoci nel mistero più grande.
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recensioni di critica, pubblico e dizionari.
