Regista e sceneggiatore eclettico, Scott Derrickson si è ritagliato un posto d'onore nel regno dell'horror grazie a opere come The Exorcism of Emily Rose (2005), Sinister (2012) e Black Phone (2021). E forse, dietro quella sua visione disturbante e oscura, si cela il prezioso consiglio di un maestro come Guillermo del Toro.
Origini e formazione
Nato e cresciuto a Denver, in Colorado, studia presso la Biola University in California, dove consegue una laurea in Scienze Umanistiche con specializzazione in filosofia e letteratura, un B.A. in comunicazione con enfasi sul cinema e in teologia. In seguito, ha completato la sua formazione accademica ottenendo un master in cinema presso la USC School of Cinematic Arts.
Con The Exorcism of Emily Rose irrompe sulla scena
Dopo il cortometraggio Love in the Ruins del 1995, Derrickson debutta alla regia nel 2000 con l'horror Hellraiser: Inferno, quinto capitolo della saga culto, distribuito direttamente per il mercato home video. Successivamente, si dedica per diversi anni alla scrittura di sceneggiature per vari studi cinematografici. «Sono stato pagato per scrivere o riscrivere tredici sceneggiature», raccontò Derrickson. «Nessuna di esse è mai stata realizzata. Mi guadagnavo da vivere, ma tutta la mia creatività finiva per essere letta solo da una manciata di dirigenti. Questo mi ha provocato una sorta di malattia dell'anima.» Nel 2005, torna dietro la macchina da presa per dirigere il controverso The Exorcism of Emily Rose, ispirato alla vera storia di Anneliese Michel, una giovane donna tedesca che si ritiene fosse posseduta da più demoni e che si sottopone a un esorcismo. Il film viene presentato alla 62ª Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia e ottiene un grande successo di pubblico e critica. Entra nella lista della Chicago Film Critics Association dei "Top 100 Scariest Films Ever Made" e incassa oltre 144 milioni di dollari in tutto il mondo. La pellicola vince inoltre il premio come Miglior film horror ai 32° Saturn Awards. Con questo secondo lungometraggio, Derrickson compie un notevole passo avanti rispetto al suo esordio, realizzando - con un budget di 19 milioni di dollari - una delle combinazioni più insolite e riuscite del cinema contemporaneo: un'opera che fonde in modo efficace l'horror sovrannaturale con il dramma giudiziario.
Guillermo del Toro ha contribuito a salvare la sua carriera
Nel 2008, realizza Ultimatum alla Terra, remake dell'omonimo classico sci-fi di Robert Wise. Il film viene duramente stroncato dalla critica e riceve una nomination ai Razzie Awards come "Peggior prequel, remake, rip-off o sequel". Questo periodo segna uno dei momenti più difficili della sua carriera. Dopo l'uscita della pellicola, incontra Guillermo del Toro nella sua casa di Agoura e gli confida il proprio stato d'animo. Derrickson si sente profondamente ferito dall'esperienza di Ultimatum alla Terra, che considera un fallimento. È consapevole che il film non rispecchia la sua arte e ha la sensazione di essere arrivato alla fine del film di qualcun altro. Il maestro del fantasy gli dà un consiglio che Derrickson considera decisivo per la sua carriera. Gli riconosce il talento e lo ammonisce a non ripetere lo stesso errore. Da quel momento, Scott decide di non accettare più progetti che non rispecchiano la sua visione creativa. Per circa tre anni non dirige film e pensa che la sua carriera sia finita. Quel senso di paura e incertezza diventa poi la base emotiva del suo lavoro successivo, Sinister (2012).
La consacrazione con Sinister
Il punto di svolta arriva, proprio, con l'horror a basso budget (3 milioni di dollari) che si rivela un trionfo di pubblico (78 milioni di dollari a livello mondiale) e di critica. L'opera non solo consolida la collaborazione tra Derrickson e il produttore Jason Blum, ma contribuisce anche a definire la Blumhouse Productions, diventando uno dei film più spaventosi e redditizi del genere negli anni Duemila. Sinister è considerato da molti il più efficace di Derrickson in termini di ritorno sull'investimento, ma anche uno dei più inquietanti dal punto di vista atmosferico. Gli appassionati del genere lo apprezzano per il tono cupo, l'ambientazione claustrofobica e l'introduzione del demone Bagul (Mr. Boogie), divenuto una vera icona dell'horror moderno. La performance di Ethan Hawke, nei panni di uno scrittore ossessionato da una serie di delitti familiari, contribuisce in modo determinante al successo del film. La visione dei filmati Super 8 che documentano gli omicidi rappresenta uno degli elementi più disturbanti della pellicola. Nel 2013, Derrickson è co-sceneggiatore del macabro thriller Devil's Knot - Fino a prova contraria, basato sulla vicenda reale dei Tre di West Memphis, tre adolescenti accusati di aver ucciso tre bambini. Il film ricostruisce il clima del Satanic Panic degli anni '80-'90 negli Stati Uniti. Nel 2011 i tre ragazzi vengono rilasciati per mancanza di prove. Nel 2014, dirige Deliver Us from Evil, prodotto da Jerry Bruckheimer e basato sul libro "Beware the Night" di Ralph Sarchie e Lisa Collier Cool. Nonostante il film incassi 87,9 milioni di dollari con un budget di 30 milioni, riceve critiche negative ed è considerato il peggior film horror della sua carriera fino a quel momento. Nel 2016, è alla regia di Doctor Strange, il popolare cinecomic Marvel con Benedict Cumberbatch nella cappa di Stregone Supremo. Il progetto è un tripudio di pubblico e critica, vincendo il premio per il miglior film comico/fantastico ai 43° Saturn Awards.
Il successo di Black Phone
L'horror soprannaturale che segna la reunion tra il regista e Ethan Hawke, dieci anni dopo Sinister. Il film, tratto dal racconto omonimo di Joe Hill, figlio di Stephen King, segue il tredicenne Finney Shaw, rapito da un sadico serial killer negli anni '70 e rinchiuso in un sotterraneo insonorizzato, dove riceve misteriose chiamate da vittime precedenti che cercano di aiutarlo a fuggire. Influenzato da classici come Rosemary's Baby e La spina del diavolo, intreccia elementi autobiografici traendo ispirazione da un tragico evento vissuto quando era un bambino. Derrickson ha dichiarato di essere stato in terapia per un paio d'anni, affrontando molti problemi legati ai suoi traumi infantili. Black Phone è ambientato a North Denver, dove è cresciuto. Racconta di avere avuto circa 8 o 9 anni quando il suo vicino e coetaneo bussò alla porta, piangendo e dicendo che qualcuno aveva ucciso sua madre. L'opera ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui premi per il miglior film horror e la migliore sceneggiatura ai Saturn Awards, Best Wide Release Movie e Best Screenplay ai Fangoria Chainsaw Awards 2023, e il Bram Stoker Award per la sceneggiatura. Nel 2025, arriva Black Phone 2. Derrickson spiega che il sequel è nato spontaneamente: non si sentiva obbligato a realizzarlo, ma l'idea lo ha entusiasmato al punto da decidere di portarla avanti. Per lui ogni film deve avere un forte legame personale e sentirsi come il "miglior film possibile" che può realizzare in quel momento, seguendo un principio sviluppato dopo le esperienze negative di Ultimatum alla Terra.