Rupert Wyatt. Data di nascita 26 ottobre 1972 Rupert Wyatt ha oggi 50 anni ed è del segno zodiacale Scorpione.
Rupert Wyatt è l'autore e regista del popolare thriller britannico Prison Escape (The Escapist). Il film, proiettato in anteprima al Sundance Film Festival nel 2008, è stato candidato a otto premi internazionali e ne ha vinti due.
A sedici anni, mentre ancora frequentava l'università a Parigi, Wyatt ha vinto una competizione cinematografica organizzata dalla BBC e questa ha dato il via alla sua carriera di regista e seneggiatore. La sua tesi di laurea, un adattamento contemporaneo della Divina Commedia di Dante ("Jericho Falling"), è stata il primo lavoro ad essere opzionato e sviluppato da un certo numero di produttori e registi, tra i quali Claudie Ossard (Delicatessen, Il favoloso mondo di Amélie), George Litto (Blow Out), Iain Softley (Le ali dell'amore) e Kenneth Lonergan (Conta di su me). Nei successivi cinque anni, Wyatt ha scritto e sviluppato progetti cinematografici a New York per la Shooting Gallery, la Miramax e la Radical Media.
Tra il 2000 e il 2005, ha lavorato a Londra e Liverpool, curando la regia di alcuni episodi televisivi e sviluppando alcune sue sceneggiature attraverso la UK Film Council Lottery, quindi ha costituito il Film Consortium con i produttori Adrian Sturges, Simon Relph e Michael Kuhn.
Wyatt è membro della Picture Farm, un collettivo cinematografico che ha prodotto numerosi cortometraggi, documentari e film, tra cui il documentario premiato al Sundance Dark Days (diretto da Marc Singer), su un gruppo di persone che vivono in una sezione abbandonata della metropolitana di New York.
Non sono note le divergenze creative che hanno portato Rupert Wyatt ad abbandonare il progetto del sequel di L'alba del pianeta delle scimmie né ovviamente sappiamo come sarebbe stato il suo film rispetto a quello ora in sala diretto da Matt Reeves. Certo è che il primo episodio pareva più coraggioso nel gettarsi a capofitto dentro le tensioni contemporanee: il virus "scimmiesco" come metafora del contagio mondiale economico, e la rivolta dei primati - giusta e violenta insieme - come allegoria dei movimenti di dissenso internazionale che proprio in quei mesi stavano incendiando sia il mondo arabo sia le piazze occidentali