Suo padre era direttore di un quotidiano di provincia e B., terminati gli studi, entrò anche lui in una redazione giornalistica, facendo contemporaneamente l'annunciatore alla radio. Lasciato il giornalismo, si dedicò al teatro, diventando un quotato attore a Philadelphia e a Broadway. Nel 1947 fa il suo esordio nel cinema con Cry Wolf (Il grido del lupo) di Peter Godfrey. È l'inizio di una carriera che lo vede impegnato nelle parti più disparate, per tentare di sfuggire ai clichés. Sotto contratto con la 2Oth Century Fox, in seguito girò film anche in Europa (in Italia e in Gran Bretagna) alla ricerca di ruoli interessanti, dividendosi tra il teatro, il cinema e la televisione. Nel 1948 si fa notare nella parte di un rozzo gangster in He Walked by Night (Egli camminava nella notte) di Alfred Werker. Poi è l'aspirante suicida di Fourteen Hours (Quattordicesima ora, 1951) di H. Hathaway. Seguono film come Decision before Dawn (I dannati, 1951) di Anatole Litvak. Nel 1953 è in Italia (nel 1951 aveva sposato Valentina Cortese, da cui divorzia nel 1971) e Fellini gli affida il ruolo del Matto in La strada. È una delle interpretazioni più riuscite di B. che tratteggia con abilità l'inconsapevole saggezza e innocenza del suo personaggio. Seguono Il bidone (1955), sempre con Fellini, e, l'anno seguente, un altro ruolo molto apprezzato dalla critica, quello di Ismaele nel Moby Dick (Moby Dick, la baleno bianca, 1956) di John Huston. Tra gli altri film vanno citati Brothers Karamazov (Karamazov, 1958) di Richard Brooks, Five Branded Woman (Jovanka e le altre, 1959) di Martin Ritt, Hitler (1962) di Stuart Heisler, The Island of Dr Moreau (L'isola del dottor Moreau, 1977) di Don Taylor e Being There (Oltre il giardino, 1980) di Hal Ashby. Sobrio e lineare in ogni interpretazione, B. è stato attore di grande finezza e di acuta intelligenza (ha sempre scelto accuratamente i ruoli che l'industria gli proponeva, non ha mai mirato alla fama divistica). Negli ultimi anni ha prestato la voce per il commento di documentari. Impegnato nella radiocronaca della cerimonia di chiusura delle Olimpiadi di Los Angeles, è colpito da infarto e poco dopo muore.
Da F. Di Giammatteo, Nuovo dizionario universale del cinema. Gli autori, Editori Riuniti, 1996, Roma
