È figlio di una famiglia ebrea russa emigrata a New York. Cresce in uno slum di Brooklyn, si diploma a una scuola di 'Industrial Arts', comincia come coloratore di cartoni animati alla Terrytoons. Passa poi a lavorare alla Paramount e quando questa chiude il settore dell'animazione fonda con Steve Krantz una propria casa di produzione. Primo film realizzato è Fritz the Cat (Fritz il gatto, 1972), girato sulla scia dell'acuto e omonimo fumetto underground di Robert Crumb. Subito provoca scandalo, perché il rinnovamento del cartoon americano e la critica sociale e politica del mondo contemporaneo risultano estremamente radicali. Il mondo del disegno animato, fino ad allora dominato da un amabile antropomorfismo, viene invaso dalla droga e dal sesso. Il bestiario tipico del cartoon americano (gatti, maiali ecc.) viene usato come simbolo diretto di precise rappresentanze sociali, con graffiante ironia. Dopo questa importante opera prima, B. realizza Heavy Traffic (Traffico pesante, 1973) sulla stessa linea ideologica, accentuando la componente granguignolesca. Segue Coonskin (Pelle di bruto, 1974), che viene giudicato poco convincente ma che, soprattutto, suscita polemiche per i contenuti nazisti (interessante è invece il tentativo — riuscito ed efficace — di accoppiare disegno e azione dal vivo: una tecnica che troverà dieci anni dopo molti imitatori). L'anteprima al Museum of Modem Art provoca una dura manifestazione antirazzista, al punto che la Paramount decide di non distribuire il film. Wizards (Stregoni, 1977) rappresenta un più ambizioso esperimento, una fantasy 'eroica' di universi immaginari in lotta fra loro. Il disegno mescola influenze disneyane e riferimenti alla pittura di Bosch, Holbein, Diirer, in un caleidoscopio non sempre riuscito. Nel 1978, B., sempre nell'ambito del fantasy, porta sullo schermo il capolavoro di Tolkien, nell'omonimo film The Lord of the Rings (Il signore degli anelli), usando il particolare procedimento di ridisegnare i movimenti di attori veri, in animazione. Il film 'perde' nel confronto con l'opera letteraria e manca, al contempo, di quella carica creativa, che aveva consacrato un giorno B. come regista di originale talento. American Pop, del 1981, che rievoca, attraverso le vicende di quattro generazioni di una famiglia di immigrati russi, l'evoluzione della cultura musicale americana, conferma tale giudizio. E un film nostalgico, con una malinconica componente autobiografica diluita in un manierato gioco introspettivo. In seguito realizza Fire and Ice (Fuoco e ghiaccio, 1983), in collaborazione con Frank Fratetta. Un nuovo e più ampio tentativo di fondere il cartoon con la ripresa di esseri umani B. lo compie nel 1993 con Cool World (Fuga dal mondo dei sogni), evidentemente sotto lo stimolo del grande successo ottenuto da Robert Zemeckis con una tecnica simile e con enorme, suggestiva scioltezza: Who Framed Roger Rabbit (Chi ha incastratoRoger Rabbit, 1988). Il risultato è controverso, c'è chi lo apprezza, vedendovi umorismo ed erotismo sposati al modo giusto (al centro si muove, fra disegni,e uomini, Kim Basinger nel personaggio - il gioco di parole è buffo - di Holli Would, dove 'would' sta naturalmente per 'vorrebbe'), e c'è chi considera la storiella priva di mordente. Lo sforzo, anche finanziario, è notevole, il botteghino non lo compensa. Per quanto velleitario o presuntuoso, B. rimane uno degli autentici innovatori del disegno animato, sia sul terreno della tecnica che su quello ideologico-culturale: è un fenomeno unico per le sue capacità eversive -spavaldamente provocatorie - di autore controcorrente.
Da F. Di Giammatteo, Nuovo dizionario universale del cinema. Gli autori, Editori Riuniti, 1996, Roma
