Figlia di un violinista e di una cantante lirica, fu quasi naturale per la giovane Olga iscriversi ai corsi del teatro Cerniavskji di Mosca e debuttare a soli diciassette anni nel Teatro d'Arte. Assieme ad altri giovani colleghi, tra cui Viatcheslav Tourjanskji, Olga interpretò alcuni film. Il debutto avvenne con Quando vibrano le corde del cuore (1914) e subito dopo fu protagonista del primo film diretto da Tourjanskji, Sinfonia dell'amore e della morte (1914), che traeva spunto da un dramma di Puskin su Mozart e Salieri.
Ben presto i marcati lineamenti dell'attrice, due occhi che quando si spalancavano irradiavano una carica magnetica, un fisico felino, vennero sfruttati in film di carattere mistico-morboso, tipici della cinematografia russa di quegli anni. In Il grande Magaraz (1915) apparve accanto a Jevgenji Vakhtangov, fu poi protagonista di La donna vampiro (1915), Quando l'amore muore (1916), dalla «Saffo» di Daudet, I fiori tardivi (1917) da Cechov e di Quello che prende gli schiaffi (1917) da Andreev, destreggiandosi fieramente nei panni di languide eroine create per il teatro tra Otto e Novecento.
Durante la rivoluzione e anche dopo la normalizzazione della situazione politica, Olga continuò a recitare nella compagnia teatrale di Anna Pavlova, assieme alla quale andò in tournée negli Stati Uniti nel 1923. Vi ritornò l'anno dopo con il Moskov Art Theatre Musical Studio, producendosi a Broadway nella Lysistrata, in Carmen and the Soldier e riprese anche, con buon successo, Das Mirakel di Karl Vollmöller finché, nel 1927, venne invitata a Hollywood dalla United Artists.
Il suo lancio venne preparato secondo le regole più corrive della pubblicità hollywoodiana: una fantasiosa biografia, foto promozionali a dir poco stravaganti, né poteva mancare un soprannome: «la tigre russa».
Nei film che le vennero proposti, Baclanova impersonò generalmente femmine fatali, dissolute e viziose, spesso in antagonismo con un'altra attrice che nel film era, come dire, dalla parte giusta. Ebbe però la fortuna di essere spesso diretta da grandi registi: Paul Leni The Man Who Laughs, 1928), Mauritz Stiller (Street of Sin, 1928), Josef von Sternberg (Docks of New York, 1928), William Wellman (The Man I Love, 1929), i quali seppero evidenziare le sue non comuni doti drammatiche.
Nel sonoro interpretò in Freaks (1932) di Tod Browning il ruolo per il quale oggi ancora viene ricordata, la bella trapezista Cleopatra, che sposa il nano innamorato per poi tradirlo e tentare di ucciderlo, ma verrà accomunata ai mostri di natura da lei tanto disprezzati quando questi la ridurranno ad un orrido tronco umano gracchiante in una cassa, donna-gallina esibita per divertire gli spettatori del circo degli orrori. Baclanova fece ancora qualche film, nel 1935 alcuni cortometraggi, ma preferì concludere la sua carriera in teatro, dove si esibì ancora per molti anni in un vasto repertorio di commedie moderne.

Da Le dive del silenzio, Le Mani, Genova, 2001.