•  
  •  
  •  
Apri le opzioni

Neil Simon

Neil Simon (Marvin Neil Simon) ha lavorato come scrittore, sceneggiatore, è nato il 4 luglio 1927 a New York City, New York (USA) ed è morto il 26 agosto 2018 all'età di 91 anni a New York City, New York (USA).
Nel 1978 ha ricevuto il premio speciale al David di Donatello.

Il re della battuta

A cura di Paola Zanuttini

Neil Simon. Il riso amaro del re della battuta: dov'è finito l'happy end americano?
Una delle prime cose che si imparano su Neil Simon nelle 555 pagine della sua autobiografia è che detesta le barzellette. Ma di fronte al più grande commediografo (vivente) americano, incoronato dalla critica re della battuta, quasi nessuno resiste alla tentazione di raccontargliene una. Quando gli capita, lui increspa un sorriso di circostanza e aspetta il colpo di grazia: «Puoi usarla in una delle tue commedie, Neil».
Così in Questa volta è la mia storia, memorie del re della battuta da domani in libreria, le sole barzellette citate sono quelle degli amici spiritosoni e quelle che raccontava suo padre, venditore di scampoli, per sedurre i clienti. 0 alle donne con cui tradiva la moglie. Però l'ironia, «figlia della povertà e del bigottismo ebraico», c'è fin dalla prefazione, che espone l'intento programmatico dell'opera: «Nessuna preoccupazione su come sarebbe finita. Ovviamente non con (ultimo giorno della mia vita, perché non avevo alcuna intenzione di Aspettare quella scadenza solo per farmi pubblicare un libro. La morte è un forte impedimento per i tour promozionali».
L'intento, oltre che programmatico deve essere stato anche scaramantico, perché, quando scrisse la biografia, pubblicata negli Stati Uniti nel 1996, Simon aveva 69 anni e adesso ne ha 80 e un rene trapiantato donatogli dal suo agente. Da allora ha scritto quattro nuove commedie, su un totale di 33, e altrettante sceneggiature, arrivando così a quota 39. Nel tempo libero ha prodotto anche il sequel delle sue memorie «Ma è andato malissimo» ci racconta al telefono. «Non ricordo neanche il titolo. Si vede che non dicevo le cose che volevo dire veramente. O che le avevo già dette. Invece il primo libro l'avevo fatto per me, non per il pubblico. Dovevo capire com'ero quando scrivevo certe commedie. Un'autobiografia spiega cos'è la vita per un autore: io ho compreso molto di Tennessee Williams leggendo la sua».
Questa volta è la mia storia racconta un periodo piuttosto breve: dal 1957 al 1973. Il '57 è l'anno in cui Simon infila nella macchina da scrivere un foglio da riempire non con gli sketch per Jerry Lewis o altri divi radiotelevisivi, ma con una commedia per Broadway, o almeno con il suo titolo: il primo che gli viene in mente è Senza una scarpa, rapidamente cassato. Il `73 è fanno in cui muore di cancro sua moglie Joan. In mezzo, un grande amore, un cagnetto di nome Chips come dono di fidanzamento al posto dell'anello, due figlie, la scrittura e le riscritture di successi intramontabili come A piedi nudi nel parco, La strana coppia, Sweet Charity, Appartamento al Plaza, Promesse promesse, Il prigioniero della seconda strada I ragazzi irresistibili
Ci sono anche gli anni Sessanta, un goffo e passeggero desiderio di liberazione sessuale, uno spinello con conseguente e irripetuto adulterio. E c'è l'inevitabile psicoanalisi cui ricorre quando, all'apice della fama, si ritrova seriamente schizzato.
Ha due personalità: quella dei Neii bambino, schiacciato fra una madre vittima e lagnosa e un padre donnaiolo (che l'obbligava a pregare in ebraico «perché Dio non sa l'inglese»), e quella dell'autore dì successo che si sente in colpa perché, scrivendo soltanto di quel che conosce, cannibalizza il prossimo e suoi cari per poi restituirli al pubblico sotto forma di personaggi perfettamente aderenti alla realtà. Si sente in colpa anche col fratello maggiore Danny, che gli ha insegnato a scrivere gli sketch quando facevano gli animatori in un resort di vacanze, ma che non ha avuto la sua fortuna. È Danny che ha l'idea di La strana coppia, ma non la sa portare avanti. Così Neil la sviluppa e, per sdebitarsi, gli garantisce a vita parte dei diritti.
Nonostante l'analisi, le due personalità di Simon devono essere ancora vive, vegete e divise. Perché, quando gli chiediamo come se la passano i due Neil e se hanno fatto pace, risponde sibillino: «Sono cambiati, quando ho scritto di loro li ho raccontati in una fase più giovanile, poi sono entrati nella mezza e nella terza età».
Quel turbolenti sedici anni furono i più fecondi per lo scrittore, umanamente e professionalmente. Quello fu il periodo della stretta collaborazione con Bob Fosse e Mike Nichols, registi abituati a passare con suprema disinvoltura dal cinema al teatro. Anche Simon é praticamente un autore a doppio servizio, visto che tutte o quasi le sue commedie diventano film, con sceneggiature adattate da lui. Oppure fa l'inverso: Sweet Charity, poi diventato un film, si ispira a Le notti di Cabiria di Fellini, Promesse promesse a L'appartamento di Wilder.
Ma lui è un ebreo dei Bronx: detesta la California, dove c'è Il sole tutto l'anno e si girano film che è una bellezza. Inizia la carriera a Broadway anche per evitare la deportazione cui erano destinati negli anni Cinquanta gli autori brillanti della East Cost. Per chiarire il suo punto di vista conia anche una battuta che fa epoca: «Quando a New York d'inverno ci sono 8 gradi, a Los Angeles ce ne sono 25. E quando a New York d'estate ci sono 38 gradi a Los Angeles ce ne sono 25. Però a New York ci sono 4 milioni di persone interessanti e a Los Angeles soltanto 25».
Il concetto lo ribadisce anche oggi, sebbene interrotto da qualche colpo di tosse, causato forse dall'autunno newyorkese. «Dopo la morte di mia moglie ho fatto due errori enormi: risposarmi e trasferirmi in California. Ho avuto due matrimoni terribili, non per colpa delle nuove mogli, ma perché credevo che, se era stato perfetto con Joan, doveva esserlo anche con loro. Di Los Angeles, invece, sapevo tutto: che non mi piaceva, che non ci volevo stare, ma feci questo sbaglio. Ora il quarto matrimonio è tutta un'altra cosa. A New York».
L'attuale signora Simon è un'attrice di teatro, Elaine Joyce, e custodisce uno dei grandi segreti americani: è stata per un po' la ragazza di Jerome David Salinger, l'autore di Il giovane Holden, che dal 1953 non si fa più vedere e non pubblica più niente dal 1965. «Ho provato a chiederle qualcosa» ammette il marito, «niente da fare». È l'interesse divorante per le relazioni umane e familiari, soprattutto le sue, che ha tenuto Simon alla larga dalle pièce politiche, sebbene segua più l'Off Broadway di Broadway. «Non l'ho mai capita bene la politica e non mi piace. Quel che so l'ho imparato dai miei genitori: non erano politicizzati ma sapevano bene per chi votare» dice. «Ora sto scrivendo una commedia un po' sperimentale sulla ricchezza, su quello che ha combinato la smania dei soldi in America».
Va bene, la politica non gli interessa, ma cosa diventerebbe George W. Bush nelle mani di Simon? «Un personaggio dell'orrore. Lo detesto. Ma non potrei scrivere su di lui perché non ho ancora capito cosa gli passa per il cervello».
L'avversione per la politica gli ha procurato ingenerose accuse di disimpegno. Ma dopo 555 pagine di autobïografia e una conversazione non proprio ridanciana non si può dire che Simon sia un tipo leggerino. Non a caso ha vinto anche un Pulitzer, come Williams, O'Neill, Miller. «Non ho mai cercato di essere divertente a tutti i costi: se mi viene una battuta la dico, niente di più. A teatro non uso lo humour per far ridere ma per far sì che gli spettatori si riconoscano sul palcoscenico e vedano meglio in se stessi». La visione non deve essere tanto gaia, perché non ci sono più le commedie e le risate di una volta.
Simon si fa serissimo. Anzi, cupo: «Da Bush in poi non c'è più niente da ridere. E poi è una questione di cicli: la gente non è più disposta a vedere storie sui problemi di coppia: interessa di più una commedia sulla disoccupazione. In America abbiamo avuto altri momenti bui, però teatri e cinema venivano giù per le risate. E io prima non mi ero mai trovato a pensare a come si è ridotto questo Paese. Qualche buona commedia arriverà di certo, ma sarà inevitabilmente dark».

Da Il Venerdì di Repubblica,12 Ottobre 2007

Ultimi film

Commedia, (USA - 2007), 105 min.
Commedia, (USA - 1999), 90 min.
Commedia, (USA - 1988), 106 min.
Commedia, (USA - 1979), 103 min.
Sentimentale, (USA - 1979), 124 min.
Commedia, (USA - 1977), 110 min.
Commedia, (USA - 1975), 111 min.

I film più famosi

Commedia, (USA - 2007), 105 min.
Commedia, (USA - 1967), 105 min.
Commedia, (USA - 1968), 105 min.
Commedia, (USA - 1999), 90 min.
Commedia, (USA - 1975), 111 min.
Commedia, (USA - 1979), 103 min.
Commedia, (USA - 1977), 110 min.
Commedia, (USA - 1988), 106 min.
Vai alla home di MYmovies.it »
Home | Cinema | Database | Film | Calendario Uscite | Serie TV | Dvd | Stasera in Tv | Box Office | Prossimamente | Trailer | TROVASTREAMING
Copyright© 2000 - 2024 MYmovies.it® - Mo-Net s.r.l. Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione anche parziale. P.IVA: 05056400483
Licenza Siae n. 2792/I/2742 - Credits | Contatti | Normativa sulla privacy | Termini e condizioni d'uso | Accedi | Registrati