«Scoperto» ancora bambino da Pietro Germi, che gli affidò la parte del piccolo Bruno, figlio del protagonista (interpretato dallo stesso Germi) ne Il ferroviere (1956), rivelò in quel film straordinarie doti di sensibilità e di disinvoltura, oltre che una scioltezza di recitazione di rara efficacia Tali doti apparvero ancora, sostanzialmente immutate, quando, due anni dopo, gli fu affidata una parte simile, in un altro film di Pietro Germi, L'uomo di paglia (1958). In altri film, invece, non superò i limiti di una recitazione corretta ma anonima, ed esaurì in meno di un decennio la sua carriera nel cinema, come già era accaduto anche ad altri bambini prodigio. Rimase comunque nel campo del cinema come doppiatore, attività in cui si rivelò discretamente abile. Anche la sua carriera televisiva non è stata di grande spicco, benché molto più lunga di quella cinematografica; recentemente è apparso, ormai quasi cinquantenne nella miniserie Cario maestro e Caro maestro 2 (1996 e 1997), diretta da Rossella Izzo. Ha svolto anche una carriera teatrale di un certo interesse.