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Betty Bronson

Betty Bronson (Elizabeth Ada Bronson) è un'attrice statunitense, è nata il 17 novembre 1906 a Trenton, New Jersey (USA) ed è morta il 19 ottobre 1971 all'età di 64 anni a Pasadena, California (USA).

«San Genesio, fammi diventare attrice cinematografica», così pregava ogni sera la piccola Betty, dopo che, grazie ad una mascherina amica, poteva entrare gratuitamente nel cinema dietro casa a vedere le sue attrici preferite, Mary Pickford, Blanche Sweet, Lillian Gish, Marguerite Clark, perché anche queste erano di piccola statura come lei: un vero e proprio soldo di cacio, ma scoppiettante di vitalità, con un musetto di allegra monella, un sorriso contagioso.
E come tante altre, anche Betty cominciò facendo la comparsa. «Mi mettevano sempre davanti nelle scene di gruppo - confessava in un'intervista - perché ero piccolina, e fu così che a poco a poco si accorsero di me e riuscii a fare qualche parte più sostanziosa.
Finché un giorno la Paramount non decise di portare sullo schermo il romanzo di James Barrie, PeterPan. Correva la voce che sicura interprete del ragazzino che non voleva crescere sarebbe stata Mary Pickford, poi si parlò di Betty Compson, che già aveva impersonato Lady Babbie in The Little Minister, e di May Mc Avoy, reduce da Sentimental Tommy, tutti racconti di Barrie. E ancora, Marguerite Clark, poi un altro nome, Lillian Gish, che però si dichiarò non disposta. Troppe bocche attorno ad una sola pietanza, i dirigenti della Paramount decisero di far scegliere a Barrie la protagonista e dopo aver fatto i provini a tutte le attrici inclite o sconosciute, tra cui anche Betty, li inviarono per espresso a Londra, dove l'illustre scrittore se li fece proiettare più volte. Dopo aver ponderato attentamente, mandò un cablogramma a Jesse Lasky, il boss della Casa: «Betty Bronson chosen to play Peter Pan. Regards. Barrie».
E chi è Betty Bronson? Si chiesero alla Paramount, dove la minuscola predestinata al ruolo era nota più che altro ai casting directors o ai secondi violini. Una volta individuata, la sottrassero immediatamente alle pericolose columnist o agli invadenti fotoreporters e ne centellinarono le presenze, onde evitare una overdose di pubblicità ancor prima che fossero chiare le reali capacità della neo-protagonista. La quale si rivelò perfetta nel ruolo, un vero e proprio folletto, simbolo di quel sentimento fanciullesco che non abbandona mai l'anima di ogni uomo e si ridesta nei momenti di sogno o di illusione.
Tra Peter Pan (1924) e A Kiss for Cinderella (1926), anche questo da un racconto di Barrie e diretto come il precedente da Herbert Brenon e con la Bronson in un altro personaggio ideale per i suoi mezzi artistici, passano una decina di film senza gran storia, a parte il cameo della Madonna in Ben-Hur (1925). Non diversamente andrà per i film successivi. La Paramount non seppe o non volle - si racconta di furiose diatribe tra i dirigenti della casa e la madre di Betty, che giudicava immorali quasi tutti i soggetti proposti alla figlia - sfruttare in modo adeguato questo piccolo tesoro.
Andatasene dalla Paramount, i film che fece alla Warner e poi per case minori, come la Tiffany, la Monogram o la Republic, ne affrettarono il declino. Ma Betty non si è mai ritirata dall'attività artistica, continuando col teatro, la televisione, picco le parti in cinema; poco prima della morte curava una rubrica mondana, Peeping Pixie, per un giornale di Pasadena, dove si era ritirata a vivere con marito e figlio.

Da Le dive del silenzio, Le Mani, Genova, 2001.

Ultimi film

Musicale, (USA - 1928), 89 min.
Fiabesco, ( - 1924), 102 min.
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