Suo padre è stato arrestato. E lei, una coraggiosa undicenne afghana, fa finta di essere un maschio e accetta di fare i lavori più strani per mantenere la famiglia.
di Francesca Ferri
A Kabul mentre l'esercito talebano e i jet statunitensi conducono una guerra ad armi impari, la piccola Parvana è costretta a fingersi maschio per prendersi cura della propria famiglia. Parvana ha solo undici anni e vive con la madre, la sorella maggiore, un fratello piccolo e il padre, monco di una gamba. Proprio mentre sta vendendo degli antichi oggetti di famiglia, la ragazzina è presa di mira da alcuni soldati, e solo l'intervento del padre può evitare il peggio. L'uomo però viene arrestato per vendetta con false accuse, e così rinchiuso in un carcere in pieno deserto. In una società in cui alle donne è vietato uscire di casa senza essere accompagnate da una figura maschile, Parvana è costretta a tagliarsi i capelli e fingere di essere il lontano cugino Aatish, riuscendo così a evitare di essere riconosciuta e a comprare il cibo da portare a casa. Scopre d'altronde che la compagna di scuola Shauzia ha avuto la stessa idea per girare indisturbata tra le strade della città. Sorprendentemente sarà proprio un soldato talebano ad aiutare Parvana a saperne di più sulle sorti del padre.
Prodotto da Angelina Jolie, da anni dedita a cause umanitarie anche in ambito cinematografico, Sotto il burqa diretto da Nora Twomey è l'adattamento dell'omonimo romanzo di Deborah Ellis in un film d'animazione che scava nel dramma di un Paese dominato dall'integralismo islamico.
Sulla scia di Persepolis, Sotto il burqa è un ritratto dall'estetica minimale e raffinata di una società sottomessa a un maschilismo arcaico e violento. Nonostante non sorprenda per l'innovativo stile grafico, il film d'animazione riesce a non cadere in patetismi e stereotipi, dando vita a una serie di personaggi altamente credibili con cui difficilmente non entrare in empatia.
Ciò che colpisce soprattutto è lo spessore psicologico dei protagonisti che non scivolano mai in banali classificazioni: per ogni talebano negativo ci sarà un talebano positivo a ribaltare ogni prevedibile rappresentazione della società afgana.