Titolo originale | The Breadwinner |
Anno | 2017 |
Genere | Animazione, |
Produzione | Canada, Irlanda |
Durata | 94 minuti |
Regia di | Nora Twomey |
Attori | Saara Chaudry, Laara Sadiq, Shaista Latif, Ali Badshah, Noorin Gulamgaus Kawa Ada, Soma Chhaya, Kane Mahon, Ali Kazmi, Kanza Feris, Mran Volkhard, Ezra Sholeh, Lily Erlinghauser, Wamiq Furoghudin, Millad Hamidkohzad, Salaman Hamidkohzad, Abu Hashim Dostyar, Sapeda Hashim Dostyar, Etimad Ali Hassan, Finn Jackson Parle, Enayat Mazaryar, Patrick McGrath (III). |
Uscita | lunedì 25 novembre 2019 |
Tag | Da vedere 2017 |
Distribuzione | Wanted |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,25 su 7 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 18 novembre 2019
Prodotto da Angelina Jolie e dai creatori del candidato al premio Oscar The Secret of Kells e La canzone del mare, il film è tratto dal bestseller di Deborah Ellis. Il film ha ottenuto 1 candidatura a Premi Oscar, 1 candidatura a Golden Globes, 1 candidatura agli European Film Awards, In Italia al Box Office I racconti di Parvana - The Breadwinner ha incassato 11,3 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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C'era una volta Parvana, una bambina che voleva salvare suo padre, imprigionato dai talebani perché insegnava a sua figlia a leggere e a scrivere. Nel regno oscuro dei fondamentalisti islamici afghani, Parvana taglia i suoi lunghi capelli e indossa gli abiti di un ragazzo per passare inosservata, mantenere la sua famiglia e ritrovare suo padre, veterano di guerra che ha perso una gamba contro i sovietici.
Come i bambini di Vittorio De Sica, Parvana ci guarda. Guarda il mondo dritto negli occhi tenendo testa all'oscurantismo talebano col potere delle storie antiche, insensibili agli assalti del tempo presente.
Undicenne cresciuta a Kabul sotto il regime talebano, Parvana è la nuova causa di Angelina Jolie. Nata dalla penna di Deborah Ellis ("Sotto il burqa") e portata sullo schermo da Nora Twomey, è la protagonista di una trilogia, un racconto animato sull'emancipazione delle donne e sull'immaginazione contro l'oppressione. Perché i problemi per Parvana, come quelli di ogni bambina afghana, cominciano all'alba della vita. A quattro anni non giocano più con le bambole perché si occupano già dei fratelli, a sette sono considerate adulte quasi finite, casalinghe quasi esperte e mogli prossime che metteranno al mondo un figlio quando le coetanee occidentali hanno appena cominciato a sognare l'amore. D'altra parte l'Afghanistan detiene due dei record più tragici: la mortalità materna da una parte e la produzione di martiri dall'altra. Un flagello antico e una maledizione dell'epoca moderna.
Adottando idealmente un'altra figlia, che ha gli occhi verdi della 'ragazza afghana' di Steve McCurry, Angelina Jolie 'alza il velo' sulle bambine afghane e produce un film che denuncia la discriminazione di genere e l'assenza dei diritti dell'infanzia. Promuove e sostiene un cinema di animazione che trova sovente la voce giusta per dire energicamente la gravità della vita sotto i regimi estremisti, la voce di una collera fredda che combina lirismo e umanesimo.
Con Persepolis, Valzer con Bashir, Kirikù e la strega Karabà, I racconti di Parvana s'inscrive in quel cinema d'animazione politico di cui diventa la sintesi, oscillando tra immaginario e reale, tra film per adulti e favola per bambini, tra asprezza del quotidiano e slanci improvvisi verso il meraviglioso.
Il disegno in 2D sposa l'animazione di ritaglio e sposta la storia in un mondo onirico dove Parvana ripara, fuggendo la violenza e la barbarie. La rotondità del disegno, dai tratti intenzionalmente naïf, contrasta con la violenza delle situazioni vissute da Parvana. La realtà grigia di Kabul cede il posto alla magia di un'avventura immaginaria, l'animazione scivola in un mondo colorato fatto di collage di carta, di mostri e di eroi che troviamo nei libri per l'infanzia. Queste sequenze rendono il film permeabile a un pubblico più giovane semplificando la portata politica e sociale del suo intrigo. È in questi frammenti in fondo che risiede il senso del film. La favola inventata da Parvana per il suo fratellino diventa la freccia scoccata contro il nemico, le sue parole lo scudo per difendersi e l'arma per apprendere, ri-cantare il mondo, illuminarlo, ricordarlo.
Volontariamente didattico, il film disegna l'assurdità dell'oppressione patriarcale già denunciata nei Tre volti di Jafar Panahi, ma se il regista iraniano racconta la lotta delle donne in Iran contro il conservatorismo religioso al fine di accedere a delle professioni artistiche, la sorte delle donne afghane è ancora più funesta. Lavorare, parlare, comprare un sacco di riso o dei medicinali diventa un atto fuori legge, l'esterno è interdetto.
La casa per Parvana e le altre diventa una prigione. Il loro spazio si riduce a povere stanze e il loro ritmo è scandito da una ripetizione di gesti, sempre gli stessi. Anche i corpi sono (rin)chiusi dietro le maglie di un burqa. Senza uomini, i soli autorizzati a misurare la strada, a parlare e a lavorare, la sopravvivenza della famiglia è in pericolo. Ma Parvana ha una rivelazione, si guarda allo specchio e trova una faglia nella logica del totalitarismo talebano. Sospesa tra due età, le è sufficiente tagliare i capelli per cambiare genere, eludere la vigilanza, raggiungere il mondo e diventare la fonte di sostentamento della sua famiglia.
Prudente e pudico, I racconti di Parvana prende il suo soggetto sul serio e restituisce il dramma di un paese alla viglia della guerra, mantenendosi ad altezza di bambino senza essere mai ingenuo. Ed è probabilmente la gravità del suo proposito a cristallizzare il film in una messa in scena oculata che non riesce a rischiare, andare oltre la storia per sondare qualcosa di più grande e atemporale. Tranne il tempo di qualche favola dove la teatralità della mitologia sublima il dramma anonimo e terribile della guerra.
La cultura rappresentata dalla capacità di leggere e scrivere e la forza dei racconti che affondano le loro radici nelle tradizioni sono le armi con cui Parvana si difende e difende la sua famiglia nel delicato film d'animazione I Racconti di Parvana. La potenza sovversiva del sapere contrapposto alla stolida brutalità del regime talebano e degli uomini che vi hanno aderito è il tema conduttore di un film che mette al centro la risoluta battaglia di una ragazzina di 11 anni a Kabul.
Il film d'animazione I Racconti di Parvana prodotto da Angelina Jolie è tratto dal romanzo 'The Breadwinner' pubblicato in Italia con il titolo 'Sotto il burqa' firmato da Deborah Ellis. Il racconto fa parte di una serie che prevede i volumi 'Il viaggio di Parvana' e 'Città di fango' tutti pubblicati da Fabbri editore per quella che è chiamata 'La trilogia del burqa'.
Le difficoltà per sopravvivere in una Kabul devastata soprattutto se non sei uomo spingono Parvana a tagliarsi i lunghi capelli e travestirsi da ragazzi per cercare di aiutare la famiglia rimasta senza una presenza maschile nel momento in cui viene arrestato il padre. La piccola incomincia, quindi, a lavorare al mercato insieme ad una sua amica, anche lei vestita da ragazzo, e per guadagnare qualche soldo impartisce anche lezioni insegnando a leggere e scrivere persino a un ragazzo talebano dimostratosi più gentile degli altri.
Per alleviare i momenti più tristi - uno degli episodi più forti del film diretto da Nora Twomey, che ha il suo principale riferimento nel gioiellino Persepolis, vede la madre picchiata dai talebani - Parvana comincia a raccontare ai presenti la storia di un ragazzo che viene derubato da alcuni mostri comandati dal Re Elefante, il più terribile dei demoni, dei semi della frutta e della verdura necessari per la coltivazione.
Così il ragazzo parte consigliato da una maga alla ricerca di tre oggetti magici che permettano di sconfiggere il Re Elefante. In questo modo la vicenda di Parvana e l'avventura del ragazzo contro i mostri si intrecciano recuperando quelle storie ricche di folklore e tradizioni che il padre, un insegnante prima dell'arrivo dei talebani, le raccontava da piccola.
Nonostante i momenti fantastici, la rappresentazione della realtà dell'Afghanistan di questi anni e delle difficoltà di crescere all'epoca dei talebani è drammaticamente realistica grazie anche ai disegni di Reza Riahi e Ciaran Duffy. Non deve, infine, stupire che la materia del film derivi da un libro scritto da un'autrice canadese. Deborah Ellis, che ha anche contribuito alla sceneggiatura, ha trovato ispirazione per il suo lavoro dopo un'esperienza in un campo di rifugiati afghani in Pakistan.
A Kabul, nell'Afghanistan sotto il dominio talebano, alle donne non è permesso uscire di casa senza un uomo che le accompagni, neppure sepolte sotto un burqa, neppure per procurarsi il cibo quotidiano o comprare medicinali indispensabili. Persino una bambina come Parvana viene guardata con sospetto e punita per il solo fatto di essere nata femmina. E suo padre - un veterano di guerra, che ha perso [...] Vai alla recensione »
Parvana, undicenne afghana, si traveste da ragazzo per cercare il padre arrestato dai talebani (reato: le ha insegnato a leggere e scrivere). Parvana è la nuova causa di Angelina Jolie, produttrice di un racconto didattico animato sui diritti delle donne. Da ricordare i tristi record afghani: le morti di parto e il lungo elenco di "martiri". Da Tu Style, 26 novembre 2019
Raccontami una storia: l'irlandese Nora Twomey (in solitaria dopo la co-regia di The Secret of Kells) ne sceglie una apparentemente lontana, tratta da Sotto il burqa, primo bestseller che Deborah Ellis ha scritto raccogliendo testimonianze di rifugiati afghani. È la storia di Parvana: quella fiabesca che la bambina racconta e si racconta tra le strade della Kabul talebana e che sullo schermo prende [...] Vai alla recensione »
I racconti di Parvana - The Breadwinner, il film d'animazione di Nora Twomey, è tratto dal bestseller di Deborah Ellis ed è prodotto da Angelina Jolie. L'attrice a conferma del suo impegno in prima fila nella solidarietà, in passato ha rivestito la carica di inviato speciale dell'Onu per i rifugiati, sceglie di finanziare un film ambientato in Afghanistan, anno 2001, poco prima dell'inizio di una guerra [...] Vai alla recensione »
Questo coinvolgente film d'animazione trasmette una grande pacatezza. Parvana è una ragazza di Kabul, nell'Afghanistan che dopo l'invasione sovietica è sotto il controllo soffocante dei taliban. Dopo l'arresto del padre, nella famiglia di Parvan non ci sono più uomini in età lavorativa e così la ragazza si taglia i capelli e si finge un maschio per poter guadagnare qualche soldo.