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Romeo e Giulietta torna in Toscana. E il cerchio si chiude

Giovanni Veronesi si ispira al dramma del Bardo inserendo i due protagonisti in un contesto leggero e molto attuale e riportando nella sua regione una storia che ha visto negli anni decine di trasposizioni, al cinema ma non solo, ambientate in epoche e contesti di ogni genere. Al cinema.
di Pedro Armocida

Pilar Fogliati (Maria Del Pilar Fogliati) (31 anni) 28 dicembre 1992, Alessandria (Italia) - Capricorno. Interpreta Vittoria / Otto Novembre nel film di Giovanni Veronesi Romeo è Giulietta.
venerdì 16 febbraio 2024 - Focus

Vale la pena ricordare che il dramma di Shakespeare, "Romeo e Giulietta", trae origine da una leggenda senese, riportata nel 1476 nella raccolta Il Novellino da Masuccio Salernitano e poi da Luigi da Porto che, nella "Historia novellamente ritrovata di due nobili amanti" composta nel 1524, per primo scrive di Giulietta e Romeo a Verona. Solo a fine ‘500 William Shakespeare, a cui erano noti alcuni di questi precedenti per via di altri adattamenti in inglese, scriverà il suo "Romeo e Giulietta" che diventerà di lì a poco la storia d’amore più straziante e popolare al mondo.

Ora che l’irriverente toscano Giovanni Veronesi s’è ispirato al Bardo, per inserire in un contesto molto attuale il suo Romeo è Giulietta, un italico cerchio in qualche modo si chiude.

Ma, prima di arrivare al film con Pilar Fogliati, è interessante vedere quanto la storia della musica, della danza, del teatro e del cinema si sia ispirata, più o meno palesemente, a Shakespeare. Dall’omonimo poema sinfonico di Cajkovskij all’opera di Bellini "I Capuleti e i Montecchi" passando per il balletto di Prokof'ev, è la musica la prima arte ad accogliere le trasposizioni shakespeariane.


In foto Giovanni Veronesi sul set di Romeo è Giulietta.

Ma fondamentale è anche il musical "West Side Story"(due le eccellenti versioni: nel 1961 quella di Jerome Robbins e Robert Wise e nel 2021 di Steven Spielberg) che ci trasporta immediatamente nel campo cinematografico dove praticamente non c’è una decade in cui qualche autore non si sia confrontato con "Romeo e Giulietta". Il primo è stato proprio un italiano, Mario Caserini, nel 1908, durante il suo periodo di lavoro nella gloriosa e mitica Cines, il secondo, quattro anni dopo, Ugo Falena che per la parte di Giulietta volle la leggendaria Francesca Bertini.

Anche Hollywood non tarda ad affidare, nel 1936, all’elegante George Cukor la sontuosa realizzazione «della produzione che Shakespeare avrebbe voluto, se avesse avuto a disposizione i mezzi del cinema», come ebbe a dire il produttore Irving Thalberg che però sbagliò l’età degli attori protagonisti, Leslie Howard e Norma Shearer, all’epoca non proprio adolescenti.

Mentre Baz Luhrmann, nel 1996, azzecca quasi tutto con la sua trasposizione postmoderna, la più estrema e radicale con una colonna sonora tutta contemporanea, Romeo + Giulietta di William Shakespeare, con una Claire Danes appena diciassettenne e un Leonardo DiCaprio ventiduenne che si muovono in una lisergica Verona Beach dove i Montecchi e i Capuleti sono dei ricchi industriali rivali dal grilletto facile.


In foto una scena del film Romeo+Giulietta (1996) di Baz Luhrmann

Parlando di giovane età dei protagonisti, già nel 1968 Franco Zeffirelli aveva girato una versione estetizzante, tra le più fedeli al testo shakespeariano sia perché in inglese ma anche per l’età degli interpreti, il diciassettenne Leonard Whiting e la sedicenne Olivia Hussey. Anche Carlo Carlei nel 2013 per la più recente e grande produzione shakespeariana Romeo&Juliet, sceglie i giovanissimi Hailee Steinfeld e Douglas Booth.

Gli anni ’90 rimangono però quelli più interessanti perché, quasi in contemporanea con il film di Luhrmann, la mitica casa di produzione di b-movies Troma se ne esce con Tromeo & Juliet che rivisita in chiave erotico-splatter la tragedia shakespeariana affidando regia e dialoghi ai ragazzi terribili Lloyd Kaufman e James Gunn. Anche la Disney ha in mente "Romeo e Giulietta" quando realizza il sequel Il re leone II - Il regno di Simba in cui i due leoni che si innamorano appartengono a branchi nemici. John Madden invece in Shakespeare in Love mette nel frullatore lo stesso Shakespeare (Joseph Fiennes) che, mentre sta pensando di scrivere una nuova commedia su un certo Romeo, si innamora di Viola De Lesseps (Gwyneth Paltrow) la quale, travestita da maschio, lo aveva già travolto alle audizioni.


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