Trattandosi di una serie che ha conquistato il pubblico con un tono aggressivo e sopra le righe, il rallentamento in favore di studi psicologici non proprio impeccabili fatica a entusiasmare. Su Paramount+.
di Andrea Fornasiero
Le giovani calciatrici sopravvissute a un incidente aereo del 1996 sono oggi donne con parecchi problemi. Una di loro, Natalie, sul punto del suicidio è stata "salvata" da un culto che l'ha rapita. Ora si ritrova nella loro comunità, dove incontra Lottie, che era stata una sorta di capo culto già durante i loro mesi passati fra i boschi del Canada. Sulle tracce di Sophie si mette la petulante e micidiale Misty. Shauna a sua volta deve gestire la propria crisi familiare e tenere a bada la polizia.
La seconda stagione di un fenomeno pop è come il secondo album di un artista per Caparezza, e purtroppo anche Yellowjackets non sfugge agli incidenti di percorso, che la rendono farraginosa e meno convincente.
A salvare la stagione dalla debacle ci sono comunque le interpreti e pure la sempre ottima colonna sonora con punk, rock e pop al femminile - dove la sigla, il brano "No Return" di Craig Wedren e Anna Waronker, composto specificamente per la serie nel 2022, ottiene anche una seconda versione: una cover a firma di Alanis Morrisette.