Anno | 2023 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Italia |
Durata | 103 minuti |
Al cinema | 1 sala cinematografica |
Regia di | Brando De Sica |
Attori | Domenico Cuomo, Sara Ciocca, Mimmo Borrelli, Giuseppe Brunetti, Abril Zamora Dino Porzio, Daniele Vicorito. |
Uscita | giovedì 16 novembre 2023 |
Tag | Da vedere 2023 |
Distribuzione | Cinecittà Luce |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,96 su 12 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 14 novembre 2023
Due anime sole trovano un modo per sfuggire ad un mondo cinico e violento. Il film è stato premiato al Festival di Sitges, In Italia al Box Office Mimì - Il principe delle tenebre ha incassato nelle prime 2 settimane di programmazione 18,9 mila euro e 1,5 euro nel primo weekend.
CONSIGLIATO SÌ
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Mimì è orfano e vive da quando ha dodici anni con Nando, che lo considera un figlio e gli ha dato un lavoro come pizzaiolo nel suo ristorante. La timidezza e la malformazione ai piedi che lo accompagna da sempre lo rendono bersaglio di angherie, in particolare del losco Bastianello e della sua gang, al seguito della quale un giorno Mimì scorge Carmilla. La ragazza dice di essere la figlia di una principessa rumena e Mimì si farà incantare dalla sua passione per il conte Dracula.
Napoli e i vampiri, Nosferatu sul golfo: un accoppiamento ardito se non fosse che leggenda vuole che Vlad l'impalatore fosse morto proprio in terra partenopea e lì sia seppellito. Tanto basta a Brando De Sica, uno che di lignaggio se ne intende, per usarlo come pretesto di una storia tra horror, commedia e romanticismo con protagonisti degli outcast contemporanei che si lasciano affascinare dal mito di Vlad e dai suoi istinti sanguinari.
All'esordio vero e proprio nel cinema dopo le esperienze in pubblicità e gli inizi "familiari"
nell'universo della commedia, De Sica mostra coraggio e immaginazione nello scegliere un
progetto fatto di contaminazioni, citazionismo e un certo brio pop che però sa affondare il colpo
anche nella violenza di certe scene "dark" di forte impatto. Le migliori frecce al suo arco sono il
comparto tecnico, che sfrutta al massimo il budget ristretto e trasuda idee ed entusiasmo, e la
scelta azzeccata dell'attore protagonista.
Domenico Cuomo arriva al ruolo di Mimì dopo un inizio carriera che è il cursus honorum perfetto
per un giovane attore campano degli anni venti: Gomorra, L'amica geniale e Mare Fuori. Ma è
la sua fisicità, a metà tra un Marinelli e un Franz Rogowski, a consentirgli di stare a galla in un
personaggio che gli chiede ora di scomparire nell'insicurezza, ora di stagliarsi "larger than life"
come principe delle tenebre.
È anche grazie a lui che il film procede per strappi e per momenti, attraverso numerose sequenze d'effetto che sfruttano con grande vitalità l'ambientazione napoletana - un setting che con il cinema di genere dialoga in particolare affinità, si vedano ad esempio i Manetti di Ammore e malavita, con cui De Sica ha più di un elemento in comune. Se la sceneggiatura (su cui lavora anche un'esperienza assoluta come quella di Ugo Chiti) non può far molto per bilanciare la natura episodica dell'opera, la visione alla base rimane però ostinatamente singolare e sfacciata nella sua divertita eterogeneità.
Non si può certo affermare che questo esordio di Brando De Sica possa passare inosservato sia per il genere horror fantastico sia per l'insolita sceneggiatura scritta dal regista e dal monumentale Ugo Chiti. L'ambientazione si svolge in una Napoli insolita e nascosta popolata da strani personaggi i cui destini si incroceranno tragicamente nel corso del film.
L'idea data una decina d'anni fa, a occhio e croce nello stesso periodo in cui per la prima volta alcuni studiosi italiani hanno ipotizzato l'esistenza della tomba di Dracula in quel di Napoli: uno spunto che si ben si presta a una narrazione di genere e a una ambientazione partenopea particolarmente suggestiva e carica di mistero. Dettaglio, quest'ultimo, che Mimì - Il principe delle tenebre di Brando [...] Vai alla recensione »
L'opera prima di Brando De Sica è assai imperfetta e però è giusto sostenerla. Oltre a squilibri evidenti, ha delle idee. E uno slancio e una voglia di rischiare non comuni, almeno nel nostro cinemino. In una Napoli notturna e misteriosa, il pizzaiolo Domenico Cuomo (una rivelazione) ha i piedi deformi e deve subire le vessazioni, diciamo pure le legnate, di un giovane boss di camorra.
E' figlio d'arte, sicuro. Ma è anche molto bravo. Gira un film di vampiri a Napoli. E che Napoli! Metà Gomorra con i coltelli a serramanico e metà culto delle anime del Purgatorio. Punto d'incontro, la chiesa di Santa Maria ad Arco, con "le anime pezzentelle" (morti senza nome, che chiedono preghiere per passare di grado). Un luogo spaventoso e suggestivo, Dracula non potrebbe aver trovato di meglio [...] Vai alla recensione »
Si fa valere al suo primo lungometraggio Brando De Sica, nipote di Vittorio e figlio di Christian: ma è l'ultima volta in cui dettagliamo per dovere d'informazione lo stato di famiglia del talentuoso ragazzo proprio perché "Mimì Il principe delle tenebre" è (anche nelle sue imperfezioni) un film di sicura personalità e forti motivazioni. Si tratta, infatti, di un horror che denota grande conoscenza [...] Vai alla recensione »
Il cugino Andrea, notevole nell'esordio noir I figli della notte (2016), aveva diretto l'horror bruttino Non mi uccidere nel 2021. Risponde ora un altro De Sica, Brando (figlio di Christian), con il superiore Mimì Il principe delle tenebre. Si narra di un pizzaiolo napoletano dai piedoni deformi (Mimì) ammaliato da una pischella (Carmilla) che gioca a fare la vampira nei cimiteri partenopei.
Nipote e figlio d'arte, Brando De Sica esordisce nel lungometraggio con un film, Mimì il principe delle tenebre , di cui tutto si potrà dire, ma non che manchi di originalità. Il pizzaiolo Mimì (il Domenico Cuomo di Mare fuori ) è continuamente bullizzato per i suoi piedi deformi. Finché non incontra una giovane dark (Sara Ciocca), che si fa chiamare Carmilla (come la vampira di Sheridan Le Fanu) [...] Vai alla recensione »
Nessun cineasta italiano ha il pedigree di Brando De Sica: nipote del grande Vittorio, figlio di Christian e ancora nipote, per parte di madre (è la sorella), di Carlo Verdone. E si vede: dopo aver aiutato il padre a girare Amici come prima e Sono solo fantasmi, Brando esordisce nel lungometraggio con Mimì - il principe delle tenebre, pellicola intrisa di sapienza cinefila.
Mimì (Domenico Cuomo, già in Mare fuori, sorprendente), orfano e garzone in una pizzeria di Napoli, è timido, goffo, impacciato. Un adolescente come tanti, se non fosse per quei suoi piedi deformi oggetto di dileggio, ma che attirano l'attenzione di Carmilla (Sara Ciocca, perfetta teen dark, come già in Io sono l'abisso), ragazzina svalvolata e in fissa per i vampiri, convinta di discendere da Dracula. [...] Vai alla recensione »
Presentato Fuori concorso al 76esimo Festival di Locarno, Mimì - Il principe delle tenebre è il film con cui Brando De Sica prende artisticamente le distanze dal mondo del padre Christian, dopo Parlami di me (2008), che altro non era che il documento di uno spettacolo teatrale di quest'ultimo, e le co-regie (non accreditate) di due commedie firmate sempre dal padre.
C'è una lunga storia dietro l'esordio nel lungometraggio di Brando De Sica, che arriva dopo tre premiati cortometraggi e due regie non accreditate accanto al padre Christian (lasciamo da parte i primi passi come attore, ormai risalenti a vent'anni fa). E non è tanto quella di una delle famiglie reali del cinema italiano quanto quella di un cinefilo onnivoro, amante dell'horror classico e del nero italiano [...] Vai alla recensione »
Nel suo primo lungometraggio come regista Brando De Sica decide di seguire la passione ed esplorare il film di genere che ama, e che amava anche suo nonno Vittorio a suo dire, confezionando un horror ibrido ambientato a Napoli. La storia del protagonista è una di quelle che ti portano immediatamente a provare empatia. Mimì è cresciuto in orfanotrofio, ed ha passato i primi dodici anni della sua vita [...] Vai alla recensione »