Rosalie

Film 2023 | Biografico,

Titolo originaleLa Rosalie
Anno2023
GenereBiografico,
ProduzioneFrancia, Belgio
Regia diStéphanie Di Giusto
AttoriBenoît Magimel, Nadia Tereszkiewicz, Guillaume Gouix, Benjamin Biolay, Gustave Kervern Juliette Armanet.
Uscitagiovedì 30 maggio 2024
DistribuzioneWanted
MYmonetro Valutazione: 3,00 Stelle, sulla base di 2 recensioni.

Regia di Stéphanie Di Giusto. Un film con Benoît Magimel, Nadia Tereszkiewicz, Guillaume Gouix, Benjamin Biolay, Gustave Kervern. Cast completo Titolo originale: La Rosalie. Genere Biografico, - Francia, Belgio, 2023, Uscita cinema giovedì 30 maggio 2024 distribuito da Wanted. Valutazione: 3 Stelle, sulla base di 2 recensioni.

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Ultimo aggiornamento venerdì 3 maggio 2024

Una donna nasconde da tutta la vita una sua pecularità genetica: il suo corpo è coperto da peli. Quando si sposa decide di voler vivere libera da questo segreto.

Consigliato assolutamente no!
n.d.
MYMOVIES 3,00
CRITICA
PUBBLICO
CONSIGLIATO SÌ
Una favola dalle ombre profonde che racconta l'emancipazione con garbo e rispetto della Storia.
Recensione di Paola Casella
venerdì 3 maggio 2024
Recensione di Paola Casella
venerdì 3 maggio 2024

Francia, fine '800. Rosalie va in sposa ad Abel, un uomo semplice, proprietario di un locale senza più avventori da quando il padre-padrone della zona, Barcelin, ha decretato che l'alcool è la causa di tutti i mali nel suo feudo. Rosalie ha un segreto: da quando è nata è coperta di peli, che suo padre ha rasato attentamente per anni per nascondere la propria vergogna, ancor prima di quella di sua figlia. La notte di nozze anche Abel allontana la moglie, inorridito davanti alla sua peculiarità. Ma Rosalie è una giovane donna determinata, innanzitutto a rimpinguare le finanze del marito: perciò sceglie di mostrarsi agli avventori del locale con la barba non rasata, diventando l'attrazione del luogo e attirando nuovi guadagni in famiglia. Ma Barcelin, che prova verso Rosalie una strana attrazione, farà di tutto per ostacolarla. Riuscirà la volitiva protagonista ad essere accettata dalla comunità e soprattutto dal neo marito, indignato più dal suo inganno iniziale che dall'ipertricosi della moglie?

Diretto da Stéphanie Di Giusto e da lei sceneggiato con Sandrine Le Coustumer, Rosalie è narrato come una favola dalle ombre profonde, e che il tono sia quello fiabesco è evidente fin dalla scena in cui la protagonista giunge alla casa del futuro marito passando attraverso un bosco, così come, in una delle scene finali, si avvierà verso quel bosco con un cappuccio (anche se non rosso).

In mezzo c'è il graduale avvicinamento di Rosalie al villaggio e ad Abel, che è fondamentalmente un uomo giusto e buono, che "non picchia nessuno" ed è capace di grande sensibilità e dolcezza, entrambe veicolate dal viso intenso di Benoit Magimel. Nei panni di Rosalie c'è invece una delle giovani star emergenti d'oltralpe, Nadia Tereszkievicz (già vista di recente in Forever Young e Mon Crime), che ha una sensualità naturale a metà fra Brigitte Bardot e Marilyn Monroe.

Proprio la sensualità e la seduzione sono al centro di questa favola, perché Rosalie è irresistibilmente attraente, con o senza barba. Impossibile non pensare a La donna scimmia di Marco Ferreri, ma poiché i tempi sono cambiati, qui è la protagonista stessa a monetizzare la propria differenza e l'uomo che le è accanto è riluttante, temendo la pubblica umiliazione della moglie (e sua).

Il film della Giusto rimanda anche a La bella e la bestia, di nuovo a parti invertite: è la "bestia" qui a reggere il gioco, a intrappolare la persona "normale" e a rendersi a poco a poco affascinante ai suoi occhi. L'ultimo paragone è con Lezioni di piano, perché la leadership della protagonista si esprime anche in una seduzione "da dietro" che spiazza il protagonista maschile.

Di Giusto è per fortuna attenta a non imporre a Rosalie una lettura antistorica in nome dell'emancipazione femminile contemporanea: se da un lato infatti vediamo (finalmente) una donna dominare anche la più improbabile delle circostanze, dall'altro sono chiaramente rappresentati tutti i vincoli dell'epoca alla sua autodeterminazione. "Non è mai facile essere una donna", dirà Rosalie, quando qualcuno le farà notare la difficoltà della sua situazione, e basta questa frase a far risuonare la vicenda narrata nella contemporaneità.

Un altro personaggio femminile (e limitato dalla sua condizione) le farà eco dicendo: "Siamo tutti casi a parte", illuminando l'esclusione sociale di chi non si adegua alle regole del gioco. Un'esclusione con cui deve confrontarsi anche Abel, nella sua determinazione ad essere non violento, non prevaricatore e rispettoso della propria e altrui dignità.

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RECENSIONI DELLA CRITICA
sabato 30 settembre 2023
Alessandro De Simone
Ciak

Francia, 1870. La giovane Rosalie nasconde un segreto. Fin dalla nascita il suo corpo e il suo viso sono stati ricoperti di peli. Una donna barbuta, ma non ha mai voluto diventare un'attrazione da fiera. Un giorno, il proprietario di un caffè sommerso dai debiti decide di sposarla per la dote, ma quando scoprirà la verità la rifiuterà. Ma Rosalie è una ragazza coraggiosa e intelligente, pronta a sfidare [...] Vai alla recensione »

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