Un viaggio, in una Sardegna quasi trasfigurata, attraverso i demoni di un uomo e quelli della contemporaneità. Espandi ▽
Pietro torna in Sardegna in seguito alla morte del padre. Il suo obiettivo è incontrare il fratello Andrea, che non vede da molto tempo, per decidere a chi spettano i due oggetti che il genitore ha lasciato loro: una pistola e una sedia. Nel suo peregrinare in una Sardegna assolata ha modo di fare diversi incontri.
In un film realizzato in assoluta indipendenza Vassallo porta sullo schermo la tensione esistenziale di un uomo che si confronta con il suo passato. Vassallo è un artista che non ha il timore di sperimentare e non ha neppure il timore di mettere in gioco un'opera d'arte altrui facendole assumere un valore simbolico.
Il regista si prende anche la libertà, a un certo punto del viaggio che ci invita a compiere, di trasferirla dal piano extradiegetico a quello diegetico facendo entrare in scena in aperta campagna un sassofonista che si esibisce davanti a Pietro. Recensione ❯
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Cosa si è disposti a fare per proteggere il proprio onore? Quando diventa troppo tardi per essere artefici del proprio destino? Espandi ▽
Cosa si è disposti a fare per proteggere il proprio onore? Quando diventa troppo tardi per essere artefici del proprio destino? Questi e altri interrogativi animano le vicende del film, la storia di due boss rivali che, a seguito della strategica scarcerazione di uno dei due, scateneranno un turbine di eventi, travolgendo, inevitabilmente, i membri delle proprie famiglie. Una lotta per l'onore e la vendetta che sarà prepotentemente ostacolata da un Colonnello dei Carabinieri testardo e ligio al dovere, che cercherà eroicamente la giustizia in un'originale - e a tratti divertente - alleanza con una ambiziosa agente della CIA in incognito. Sullo sfondo della lotta alla malavita, un film che affronta temi universali quali la famiglia, la gelosia, i percorsi spirituali, la crescita personale e il giudizio morale. Recensione ❯
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La storia di una coppia sposata da anni che decide di porre fine alla loro relazione senza comprendere le implicazioni di questa separazione per le loro famiglie. La decisione di separarsi farà conoscere loro i limiti reciproci e quelli dei loro cari in situazioni piene di umorismo e amore. Perché quando l'amore c'è ancora, niente è impossibile. Recensione ❯
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Un avventuroso viaggio negli inferi tra eccessi di violenza e trovate prevedibili. Azione, Avventura, Drammatico - USA2023. Durata 165 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Il lungometraggio che racconta i fatti antecedenti le avventure di Hunger Games. Espandi ▽
Coriolanus Snow ha diciotto anni e la sua casata è caduta in disgrazia nel dopoguerra di Capitol City. Alla decima edizione degli Hunger Games, ideati dal Decano Casca Highbottom, viene nominato mentore, ovvero tutor, di una ragazza del Distretto 12, Lucy Grey Baird. Questo potrebbe compromettere tutto il suo piano di riscatto sociale ed economico, così Snow si attiva per aiutare in ogni modo la ragazza in ogni modo possibile. C'è in ballo la sopravvivenza,gli Hunger Games sono spietati e tutta l'avventura è una corsa contro il tempo e contro la morte, tra serpenti letali e un usignolo capace di incantare con la sua voce.
È un avventuroso viaggio negli inferi, il nuovo Hunger Games: La ballata dell'usignolo e del serpente, quinto capitolo del franchise di successo.
Altra considerazione va fatta sul tono del film, continuamente mutevole, così come il suo genere: dal coming of age si passa al film di avventura, dalla love story al musical, dall'avventura al crime efferato, tutto senza soluzione di continuità, con passaggi spesso troppo repentini in fase di sceneggiatura, specie nel rapporto tra i protagonisti. Recensione ❯
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Il film è incentrato sull'autenticità della statua del Guerriero di Capestrano, simbolo della Regione Abruzzo, rinvenuta a Capestrano nel 1934 e datata dagli archeologi VI secolo A.C. Espandi ▽
Un film inchiesta che racconta retroscena e particolari della storia del ritrovamento del 'Guerriero di Capestrano'. Si tratta della statua rinvenuta nel 1934 e, al tempo della scoperta, datata VI secolo a.C, da poco inserita nello stemma della Regione Abruzzo. La pellicola è dedicata allo studio del ritrovamento e alle caratteristiche del manufatto. Si tratta di un'accurata indagine, parallela alla storia ufficiale della statua, condotta dal regista e giornalista abruzzese che sollecita riflessioni e richieste di chiarezza sul reperto. Attraverso documenti inediti e approfondite indagini, Consorte studia e analizza la realizzazione della statua con un risvolto clamoroso nel finale del film. Recensione ❯
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Un film-saggio en plein air di una psicanalista sulla comprensione della violenza sulle donne. Parole di un'intelligenza ardente. Documentario, Italia2023. Durata 60 Minuti.
Un monologo in cui Marina Valcarenghi, giornalista e attivista, ripercorre le sue esperienze in fatto di disparità di genere. Espandi ▽
Milano, Università Statale degli Studi. Nel giardino del cortile della Legnaia, seduta dietro una cattedra collocata sul prato, che si fa teatro pubblico, la psicanalista Marina Valcarenghi offre una dissertazione sulle cause della violenza sulle donne e le possibilità di contrastarla. Laureata in giurisprudenza, giornalista, fondatrice di VIOLA, associazione per lo studio e la psicoterapia della violenza e di una scuola psicoterapeutica, la dottoressa è stata la prima psichiatra italiana a lavorare in carcere con detenuti in isolamento per omicidio, stupro e pedofilia, documentati nei saggi "Ho paura di me - Il comportamento sessuale violento e L'insicurezza. La paura di vivere nel nostro tempo".
Ponendola al centro di un luogo di sapere, di spinta utopica e cambiamento, Ancarani inquadra la relatrice sia di fronte che di lato, con stacchi continui che ne seguono la direzione dello sguardo. Una scelta di montaggio che evita il pericolo di monotonia di un'esposizione individuale, simula l'attenzione di più interlocutori, ricordando che il discorso è di interesse collettivo.
Pamphlet didattico, profondamente rivoluzionario, che richiama tutte e tutti a uno sforzo maggiore di comprensione e partecipazione, Il popolo delle donne è una versione aggiornata del manifesto nella rivista di lotta o del volantino novecentesco. Recensione ❯
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Daniele Luchetti articola il miracolo Carla Fracci e misura la sua vita con poetiche e tensioni estetiche. Biografico, Italia2023. Durata 90 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
L'arte dell'étoile che ha fatto del corpo la sua massima espressione e un riferimento per tutti gli artisti venuti dopo di lei. Espandi ▽
La pratica biografica è uno dei grandi fenomeni cinematografici (e letterari) contemporanei. La narrazione di una vita e l'enunciazione di una verità a proposito di quella vita rappresenta anche il cuore del nuovo progetto di Daniele Luchetti. Due anni dopo la morte di Carla Fracci, l'autore pesca nei suoi ricordi di infanzia quel primo incontro causale con l'étoile italiana, avvenuto anni prima a Cinecittà sul set di Verdi di Renato Castellani.
Daniele Luchetti articola quella figura introversa e lontana, quella lingua di gambe e di braccia che non smetterà mai di parlarci, di parlargli. Tra le parole e le immagini, tra le testimonianze e la memoria, fa capolino il miracolo Carla Fracci, bagliore bianco, scultura vivente cantata da Eugenio Montale.
Carla 'ci parla' di un mondo sotto una campana di vetro, con codici invariati nei secoli, che produce silhouette con ossa sporgenti, piccoli seni e chignon tirati. In equilibrio su quel luogo segreto e nodoso che erano i suoi piedi attraversa questo 'techetechetè d'autore' nutrito dagli archivi RAI. Recensione ❯
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Un debutto semplice e onesto sull'emigrazione dei lavoratori italiani del sud verso l'Europa. Drammatico, Italia, Francia2023. Durata 103 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un racconto di formazione che racchiude in sè il rapporto tra padre e figlio, sospeso tra assenze e ritorni e l'incanto che nasce dallo sguardo di un bambino. Espandi ▽
La festa del ritorno, tratto dall’opera letteraria omonima di Carmine Abate, è la prima regia di Lorenzo Adorisio, che ha una grande esperienza come direttore della fotografia, e infatti anche in questo suo primo lungometraggio è autore dell’immagine. Il suo debutto, semplice, onesto e attento ai dettagli, racconta l’emigrazione dei lavoratori italiani del sud verso l’Europa come un andirivieni di partenze non volute e ritorni agognati da celebrare, un pendolo crudele che scontenta sia chi emigra che chi rimane a casa ad aspettare. Negli ampi paesaggi calabresi, nelle case dignitose, nelle strade di paese assolate e desertificate dall’emigrazione si respira la nostalgia verso una regione dove il lavoro manca ma che sa restare nel cuore di chi è costretto a lasciarsela alle spalle. Il regista accompagna i suoi personaggi e i suoi luoghi del cuore con gentilezza e affetto, accarezzandoli tutti, e regalando ad ognuno un suo momento, una sua storia personale, piccola o grande. Recensione ❯
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In un'azione di pulizia etnica Diritti trova l'occasione per delineare con rigore un personaggio seducente e complesso. Drammatico, Italia, Germania2023. Durata 175 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La storia è incentrata su Lubo, un nomade costretto a trovare un nuovo senso di giustizia dopo che lo stato svizzero gli ha portato via i suoi bambini. Espandi ▽
Lubo Moser è un nomade del popolo Jenisch. Nella Confederazione Elvetica del 1939 gira di luogo in luogo esibendosi nelle piazze insieme alla moglie Mirana e ai loro bambini. Fino a quando la Seconda Guerra mondiale incombente fa sì che il governo dichiari la mobilitazione degli uomini per la difesa delle frontiere. Lubo, mentre è in servizio, viene a sapere che i figli sono stati prelevati e portati in un istituto mentre la moglie, nel tentativo di proteggerli, ha trovato la morte. Da quel momento il senso della vita per lui consiste nel conseguire un duplice obiettivo: ritrovarli e vendicarsi.
Diritti trova in un'azione di pulizia etnica, che si stenterebbe a credere che sia accaduta in Svizzera, l'occasione per delineare il personaggio più complesso della sua filmografia.
Franz Rogowski dà corpo, voce e inflessioni a un personaggio che la camera scruta seguendone e assecondandone l'azione. Diritti ci racconta un seduttore suo malgrado che, al contempo, non smette mai la ricerca dei propri figli anche se gli anni scorrono. Su tre di queste relazioni si sofferma e, in particolare, su quella di una cameriera d'albergo di origine italiana in cui Lubo vede qualcosa di più di un corpo che possa tenere viva la sua vendetta. Recensione ❯
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Una saga che si è spinta troppo oltre. Gioca sul sicure ma le cartucce erano già esaurite. Animazione, Commedia, Family - USA2023. Durata 92 Minuti. Consigli per la visione: Film per tutti
I due trolls Poppy e Branch devono salvare il musicista Floyd, rapito da due popstar gelose. Espandi ▽
Giunto al terzo capitolo, dopo il primo del 2016 e il secondo del 2020, il film basato sulle bambole Troll Dolls create dal danese Thomas Dam nel 1959 ripete la formula DreamWorks basata su colori sparati, canzoni e avventure rocambolesche. Oltre al viaggio avventuroso alla ricerca del fratello imprigionato, in Trolls 3. Tutti insieme di idee originali ce ne sono poche. Probabilmente la DreamWorks ha spinto la saga oltre i suoi limiti come aveva fatto con gli ultimi due Shrek, ha movimentato il plot inserendo anche frammenti da film-concerto Il film aveva bisogno di una scossa, oltre a flashback, split-screen e musiche-compilation. Ha invece voluto giocare sul sicuro, ma le cartucce erano già esaurite. Recensione ❯
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Un'insegnante stringe un forte legame con cinque studenti che si trasformerà in qualcosa di pericoloso. Espandi ▽
Miss Novak, giovane insegnante con ambizioni 'purificatrici', viene assoldata da un liceo privato per tenere un corso nutrizionale innovativo. Raccolto un gruppo di studenti volontari, lo educa progressivamente al digiuno secondo un rito preciso e un protocollo stretto di meditazione. Il programma diventa presto insostenibile per i partecipanti. Le loro abitudini alimentari verranno completamente stravolte fino a ridursi al nulla, tra lo stupore e l'apprensione dei genitori. Assenti o ingombranti, quando decideranno di agire, per i loro figli sarà già troppo tardi.
Quattro anni dopo Little Joe, insidiosa opera di science-fiction intorno a una pianta geneticamente modificata, Jessica Hausner gira un altro film in lingua inglese, un altro film 'fantastico', una nuova satira gelida e sofisticata del modernismo occidentale.
Tra humour freddo e crudeltà formale, Jessica Hausner punta il dito su le derive contemporanee: le dottrine pericolose e la sfiducia nella scienza. E a questo punto il problema di Club Zero risiede nel suo tono beffardo e fasullo, che si prende costantemente gioco dei suoi personaggi e serve una morale reazionaria sulla stupidità umana, su una (neo)borghesia incapace nel suo isolamento di classe di interessarsi a d'altro che a se stessa. Recensione ❯
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La storia di Antonio e Nicole. Lui è un uomo di successo, lei è una donna brillante. Espandi ▽
Antonio è un uomo di successo, Nicole è una donna brillante. I due si sono amati intensamente e sono stati gli interpreti perfetti di una favola. Tuttavia, prima di arrivare al "vissero per sempre felici e contenti", il loro mondo è esploso e i due si sono trovati lontani, dispersi, pieni di rabbia, di colpa e di delusione. L'inevitabile separazione dura qualche anno e traccia un confine molto netto tra le loro vite. Ma il destino ha spesso una trama nascosta da tirare fuori al momento più opportuno.
Con un interessante cast, che riunisce intorno a Vincent Riotta, Maria Grazia Cucinotta, Anita Kravos e Daphne Scoccia, va in scena un racconto incentrato sul tramonto della vita di un uomo di mezza età al cui capezzale si stringono tutte le donne della sua vita, in una coralità di storie che rischia di perdere di vista proprio il protagonista.
La 'dittatura' della colonna sonora fa il paio con le riprese dei droni che mostrano un paesaggio così suggestivo, tra lago e montagna, da incantare un po' troppo il personaggio interpretato da Maria Grazia Cucinotta. Recensione ❯
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Un film ambientato in un universo immaginario ma dedicato a un soldato ungherese realmente esistito che si chiamava Peter Pan. Espandi ▽
1918, Altopiano di Asiago, pochi giorni prima della fine della Grande Guerra. Il giovane soldato austro-ungarico Peter Pan oltrepassa le linee nemiche. Solo, spaventato, in fuga, durante il suo percorso non incontra nessuno tranne una pattuglia di soldati italiani di cui fa parte il Capitano Don Chisciotte che però lo nota a malapena. Il paesaggio del territorio straniero gli fa tornare in mente alcuni nitidi ricordi d'infanzia dove ci sono la madre e il suo amico Maty morto in guerra. Sono i rari momenti di serenità. Poi Peter riprende il cammino. Il desiderio è quello di ritrovare un'isola in mezzo al mare che non esiste nel mondo reale.
Ci sono gli echi del cinema di Ermanno Olmi ma anche le tracce del documentarismo familiare di Alina Marazzi (di cui Pedote è produttore) nei ricordi d'infanzia che sono tra i momenti più coinvolgenti del film per il modo in cui dà forma al diario privato del protagonista.
Una lunga soggettiva, un viaggio prima della fine dove davanti agli occhi del protagonista, interpretato da Ondina Quadri, compaiono immagini del passato, visioni di un mondo incontaminato con echi che richiamano il cinema di Malick, in particolare The Tree of Life, proprio nello scarto tra il dramma che sta vivendo il soldato e la sua percezione individuale. Recensione ❯
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Liberamente ispirato a una storia vera, quella di Giorgia Righi, una giovane ragazza pesarese, affetta da Atassia di Friedrich, rara malattia di natura ereditaria. Espandi ▽
La storia raccontata nel film prende ispirazione dalla vera vita di Giorgia Righi, una giovane ragazza pesarese affetta da una rara malattia ereditaria: l'Atassia di Friedreich. Il film, sebbene racconti un dramma, è in realtà una storia di rivincita e riscatto sulla vita stessa. Recensione ❯
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Dall'omonima commedia di Giuseppe Manfridi, racconta la storia di Francesco è una ex promessa del calcio, con un passato nelle giovanili di una squadra di Serie A. Espandi ▽
Francesco è una ex promessa del calcio, con un passato nelle giovanili di una squadra di Serie A. Dopo vari insuccessi scolastici, suo padre lo ha costretto ad abbandonare il suo sogno. Nonostante tutto, lui non ha mai smesso di giocare a calcio, anche se solo per diletto, con gli amici. Il suo percorso s'incrocia con quello di Bala, il responsabile di un campetto di calcio a cinque: costui, impressionato dalle sue doti, contatta un procuratore sportivo e riesce ad organizzare un provino per Francesco. Bala organizza così una partita con i vecchi amici del ragazzo, per impressionare il procuratore, al fine di offrire a Francesco la seconda possibilità che la vita, spesso, in modo fortuito, riserva. Recensione ❯
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