Il Popolo delle Donne - Il Film

Film 2023 | Documentario, 60 min.

Anno2023
GenereDocumentario,
ProduzioneItalia
Durata60 minuti
Regia diYuri Ancarani
Uscitalunedì 13 novembre 2023
TagDa vedere 2023
DistribuzioneBarz and hippo
MYmonetro 3,50 su 6 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Regia di Yuri Ancarani. Un film Da vedere 2023 Genere Documentario, - Italia, 2023, durata 60 minuti. Uscita cinema lunedì 13 novembre 2023 distribuito da Barz and hippo. - MYmonetro 3,50 su 6 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Condividi

Aggiungi Il Popolo delle Donne - Il Film tra i tuoi film preferiti
Riceverai un avviso quando il film sarà disponibile nella tua città, disponibile in Streaming e Dvd oppure trasmesso in TV.



Accedi o registrati per aggiungere il film tra i tuoi preferiti.


oppure

Accedi o registrati per aggiungere il film tra i tuoi preferiti.

Ultimo aggiornamento mercoledì 8 novembre 2023

Un monologo in cui Marina Valcarenghi, giornalista e attivista, ripercorre le sue esperienze in fatto di disparità di genere. In Italia al Box Office Il Popolo delle Donne - Il Film ha incassato 41,1 mila euro .

Consigliato sì!
3,50/5
MYMOVIES 3,50
CRITICA 3,50
PUBBLICO
CONSIGLIATO SÌ
Un film-saggio en plein air di una psicanalista sulla comprensione della violenza sulle donne. Parole di un'intelligenza ardente.
Recensione di Raffaella Giancristofaro
martedì 5 settembre 2023
Recensione di Raffaella Giancristofaro
martedì 5 settembre 2023

Milano, Università Statale degli Studi. Nel giardino del cortile della Legnaia, seduta dietro una cattedra collocata sul prato, che si fa teatro pubblico, la psicanalista Marina Valcarenghi offre una dissertazione sulle cause della violenza sulle donne e le possibilità di contrastarla. Laureata in giurisprudenza, giornalista, fondatrice di VIOLA, associazione per lo studio e la psicoterapia della violenza e di una scuola psicoterapeutica, la dottoressa è stata la prima psichiatra italiana a lavorare in carcere con detenuti in isolamento per omicidio, stupro e pedofilia, documentati nei saggi "Ho paura di me - Il comportamento sessuale violento e L'insicurezza. La paura di vivere nel nostro tempo".

L'esposizione di Marina Valcarenghi non è quella di una lectio magistralis, dai toni e dai linguaggi accademici; piuttosto, un concentrato del sapere raccolto nella sua attività dagli anni Settanta a oggi.

Un ragionare pragmatico e partecipe, un passaggio di testimone alle nuove generazioni, che arriva da una militante che ha molto indagato la relazione tra disagio psichico e tessuto sociale. Si va alle radici dell'odio per affrontarlo con gli strumenti più adatti, per produrre antidoti al facile e inutile vittimismo e alla negazione della violenza come istinto umano. A supporto delle sue idee, infatti, la specialista riporta dichiarazioni annotate nella sua attività di terapia coi detenuti in isolamento, ma anche in analisi, in modalità privata. La premessa logica è la constatazione dello squilibrio macroscopico tra il tempo storico in cui le donne sono state oppresse e il breve arco temporale (trent'anni, dal 1946 al 1976 circa) in cui leggi e referendum hanno dato l'avvio alla loro emancipazione. Un "cambiamento epocale" - la fine della patria potestà, l'affermazione economica delle donne, soprattutto - che inevitabilmente avrebbe generato una reazione violenta. Che non è stata prevista.

Nato come cortometraggio all'interno della sua mostra "Lascia stare i sogni", al PAC (Padiglione d'Arte Contemporanea) di Milano nel 2023, Il popolo delle donne - Il film del videoartista Yuri Ancarani (Il Capo, The Challenge, Atlantide) ne rappresenta lo sviluppo, scaturito da lunghe conversazioni private tra il regista e la psicanalista. Affronta senza preamboli un fenomeno dilagante che i media talvolta riportano in modo parziale e inefficace, dirottando l'attenzione su chi agisce la violenza e non sul come comprenderla. Perché alla base di violenza e odio sta una paura - legata alla perdita improvvisa di potere, a un suo riequilibrio - che parte del genere maschile non è pronto ad assimilare.

Ponendola al centro di un luogo di sapere, di spinta utopica e cambiamento, Ancarani inquadra la relatrice sia di fronte che di lato, con stacchi continui che ne seguono la direzione dello sguardo. Una scelta di montaggio che evita il pericolo di monotonia di un'esposizione individuale, simula l'attenzione di più interlocutori, ricordando che il discorso è di interesse collettivo.

I piani sulle parole misurate e concrete di Valcarenghi si alternano a immagini di un gruppo di studenti che prepara alcuni cartelli e uno striscione, protagonisti della scena finale del film: un corpo a sé stante, girato fuori dall'università. Nessun elemento scenico, se non i pochi collocati sulla scrivania, distoglie l'attenzione dal ragionamento. Sono la voce, le pause, lo sguardo stesso della psicanalista a strutturare e dare incisività e sostanza ai concetti. Come "la misoginia è una confessione e nello stesso tempo è un'oppressione". Oppure: "nessuna minoranza né maggioranza mai nella storia è stata oppressa come sono state oppresse le donne, in quasi tutto il mondo e in qualche parte ancora adesso. Mai. Quando dico che le donne sono un popolo, voglio dire questo".

Pamphlet didattico, profondamente rivoluzionario, che richiama tutte e tutti a uno sforzo maggiore di comprensione e partecipazione, Il popolo delle donne è una versione aggiornata del manifesto nella rivista di lotta o del volantino novecentesco. Il suo approdo naturale è nella sala cinematografica, nei cineforum, tra le associazioni, nelle scuole e, per volontà della sua autorevole messaggera, anche nei tribunali, auspicabilmente a beneficio di chi è incaricato per legge di comprendere a fondo e decidere non solo su entità della pena, ma su rapporti di forza, consapevolezze, modalità di riabilitazione.

Presentato in anteprima come Proiezione speciale alle Giornate degli Autori di Venezia 80, Il popolo delle donne è prodotto da Dugong in collaborazione con PAC e ACACIA (Associazione Amici Arte Contemporanea Italiana) ed è distribuito da Barz and Hippo, cioè Paola Corti e Monica Naldi del Cinema Beltrade di Milano. Perderselo significherebbe privarsi di una rara opportunità di intelligenza, esercizio critico.

Sei d'accordo con Raffaella Giancristofaro?
STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
giovedì 30 novembre 2023
Silvio Danese
Quotidiano Nazionale

Non è stato "sempre così": il disorientamento del maschile negli ultimi decenni è variabile fuori controllo. Ed è invece "ancora così", l'insicurezza del femminile, la debolezza. Lectio magistralis, ma a voce calda e in un cortile aperto al mondo della psicoanalista Marina Valcarenghi, una vita tra carceri e studio, su emancipazione, insofferenza, violenza, filmata dall'Ancarani videoartista premiato. [...] Vai alla recensione »

domenica 19 novembre 2023
Roy Menarini
Roymenarini.it

Nelle gallerie i lavori di Ancarani sembrano esondare e mettere in discussione la fissità del quadro o dell'installazione; nei cinema sfidano i nessi narrativi e le procedure stilistiche, chiedendo contemplazione, curiosità, stati di coscienza inediti. Qui abbiamo un gesto contrario ma altrettanto sfidante: riprendere la psicoterapeuta Marina Valcarenghi, con pluridecennale esperienza di lavoro con [...] Vai alla recensione »

martedì 14 novembre 2023
Matteo Marelli
Film TV

Abbiamo imparato a conoscere e ammirare Yuri Ancarani come una delle voci più potenti di un cinema d'arte muscolare (un'alchimia in cui il documentario e l'arte contemporanea si legano solenni); un cinema di superfici e forme, un atto di hybris, superbo e insolente, spregiudicato, arrogante e coraggioso, compiuto con dispendio e spreco esibito (si pensi a The Challenge).

martedì 14 novembre 2023
Sergio Sozzo
Sentieri Selvaggi

Marina Valcarenghi, psicoterapeuta e psicanalista che da decenni è impegnata nel campo del lavoro clinico sui comportamenti sessuali violenti, tiene una lectio magistralis nel cortile della Legnaia dell'Università degli Studi di Milano. Ancarani riprende e registra l'intero intervento della dottoressa, da tre angolazioni differenti, e con piani di ripresa sempre più stretti: il fulcro del discorso [...] Vai alla recensione »

mercoledì 27 settembre 2023
Domenico Spinosa
Close-up

Realizzato in occasione della mostra "Lascia stare i sogni" (organizzata nella primavera del 2023 al PAC di Milano), Il popolo delle donne di Yuri Ancarani è un film-documentario prima di tutto generoso perché restituisce, problematizzandola in tutti i suoi aspetti chiari come oscuri, un'urgenza che è sotto gli occhi di tutti noi: la violenza sulle donne.

NEWS
TRAILER
giovedì 9 novembre 2023
 

Regia di Yuri Ancarani. Da lunedì 13 novembre al cinema. Guarda il trailer »

MOSTRA DI VENEZIA
martedì 5 settembre 2023
Raffaella Giancristofaro

Perdersi questo doc significherebbe privarsi di un'opportunità di esercizio critico. Evento alle Giornate degli autori e presto in sala. Vai all'articolo »

Vai alla home di MYmovies.it
Home | Cinema | Database | Film | Calendario Uscite | MYMOVIESLIVE | Dvd | Tv | Box Office | Prossimamente | Trailer | Colonne sonore | MYmovies Club
Copyright© 2000 - 2024 MYmovies.it® - Mo-Net s.r.l. Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione anche parziale. P.IVA: 05056400483
Licenza Siae n. 2792/I/2742 - Credits | Contatti | Normativa sulla privacy | Termini e condizioni d'uso | Accedi | Registrati