Matuszynski si fa dignitoso messaggero di un cinema storico e politico. In Concorso a Venezia 78.
di Giancarlo Zappoli
1983. Polonia. Grzegorz Przemyk è uno studente del liceo figlio di una nota poetessa. Per un eccesso di esuberanza adolescenziale viene arrestato e picchiato brutalmente dalla polizia. Morirà due giorni dopo in ospedale. Jurek Popiel è un amico che è stato fermato insieme a lui ed è stato testimone dell'accaduto. In seguito alla partecipazione di massa al funerale, si troverà al centro dell'attenzione dei membri del potere che pretenderanno che taccia su quanto ha visto accadere.
Jan P. Matuszynski riesce a mostrare con maestria le macchinazioni del Potere mantenendo un ritmo e una tensione che impediscono a chi guarda di perdere dei passaggi e si fa promotore di un cinema che si impegna a far conoscere alle nuove generazioni eventi che hanno segnato la storia di un Paese.