Titolo originale | Ich bin dein Mensch |
Anno | 2021 |
Genere | Commedia, |
Produzione | Germania |
Durata | 105 minuti |
Regia di | Maria Schrader |
Attori | Maren Eggert, Dan Stevens, Sandra Hüller, Hans Löw, Annika Meier Jürgen Tarrach, Wolfgang Hübsch, Helena Hentschel, Falilou Seck. |
Uscita | giovedì 14 ottobre 2021 |
Tag | Da vedere 2021 |
Distribuzione | Koch Media |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,05 su 16 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 12 ottobre 2021
Una ricercatrice dovrà vivere con una macchina con sembianze umane. Il film è stato premiato al Festival di Berlino, In Italia al Box Office I'M Your Man ha incassato 66,2 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Alma è un'archeologa che lavora in un museo di Berlino, e non pensa ad altro che al suo grande progetto di ricerca. L'unica eccezione è un favore a un collega, per il quale si presta come "collaudatrice" dell'ultimissima tecnologia in fatto di robotica: un androide-partner costruito su misura attorno al suo padrone, per soddisfarne ogni desiderio fisico, emotivo o intellettuale, che siano essi consapevoli o meno. Scettica ma disposta a tollerare tre settimane di prova, Alma fa entrare in casa sua Tom, una macchina programmata per farla felice ma alle prese con un soggetto che non cerca né romanticismo né una relazione.
L'incontro tra sentimenti e tecnologia ha dato al cinema parecchio materiale, specialmente negli ultimi due decenni in cui il mondo ha iniziato a confrontarsi sempre più urgentemente con le promesse e le minacce dell'intelligenza artificiale.
Rispetto a film come Ex machina ed Her, ormai parte del canone di questo particolare sottogenere, la delicata commedia tedesca I'm your man si fa notare per due aspetti principali. Innanzitutto è molto più intelligente e sofisticata di quanto il suo approccio lo-fi e domestico lasci immaginare, a riprova di come non servano effetti visivi all'avanguardia o la ricostruzione di città del futuro per andare dritti al centro della questione filosofica di base. In secondo luogo, la quarta regia di Maria Schrader rielabora la premessa dell'attrazione tra umano e robot attraverso un'inversione di genere rispetto al più consueto cliché della donna "artificiale". Un aspetto che l'autrice della miniserie Unorthodox esplora riccamente e che va ben oltre la trovata di servizio o di facciata. Divertente, astuto e profondamente riflessivo, I'm your man mette di fronte una straordinaria Maren Eggert, il cui pragmatismo iniziale lascia il passo a una labirintica profondità emotiva nell'arco della storia, e un volto notevole come quello di Dan Stevens. Il camaleontico attore britannico, la cui carriera post-Downton Abbey è stata una vera e propria lectio magistralis su come demolire e riconfigurare un aspetto da "bello e buono", sfrutta al massimo una parte che gli richiede di essere un "androide fuor d'acqua" a molteplici livelli.
Se la prima ha giustamente ricevuto il premio per la miglior interpretazione al festival di Berlino, il secondo si accontenta di una prova d'attore visibilmente divertita, dagli aspetti tecnici (le numerose gag fisiche sui suoi movimenti artificiali) a quelli linguistici, in cui dà sfoggio di un ottimo tedesco dall'accento inglese, visto che, grazie a Tom, Alma scopre un'attrazione per gli uomini stranieri di cui era ignara. In una Berlino particolarmente museale che raramente devia dall'asse tra il Pergamonmuseum e la cattedrale (come a rifiutare anche visivamente la proiezione verso il futuro del genere) si cerca in lungo e in largo una risposta alla domanda su cosa sia davvero il nostro desiderio, e se esaudirlo completamente attraverso un partner programmato a puntino non equivalga in realtà a disattenderlo del tutto. Giocando con gli stereotipi di genere e del genere lungo il tragitto, e mostrando un fondo di tenera disillusione che ben si accompagna alla scelta di personaggi non troppo giovani. Perché in fondo per ponderare la perfezione ci vuole una certa esperienza.
I'M YOUR MAN disponibile in DVD o BluRay |
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€10,25 | – | |||
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– “fai finta di essere un uomo”– “io farò finta di essere un robot!In questa frase che spinge i due protagonisti ai propri confini (entrambi sono loro stessi mentendo) c’è forse una delle mille risposte alle domande che il film propone. L’interessante struttura narrativa della regia (la bravissima Maria Schrader) ha la caratteristica dominante di rimanere sospesa sopra quella linea di confine che non [...] Vai alla recensione »
sicuramente lo rivedrò non fosse altro per la veridicità dell'argomento trattato,ottima opera d'insieme,conduce ad una riflessione più seria degli intenti.
Film molto coinvolgente, da vedere due volte almeno e dibattere con amici cinefili. In una critica cinematografica ho letto: film esilarante. Secondo me questo critico il film non l'ha visto.
Alma è una scienziata del famoso Museo Pergamon di Berlino. Al fine di ottenere dei fondi per il suo lavoro di ricercatrice, accetta di partecipare a uno studio alquanto particolare. Per tre settimane dovrà vivere con un robot umanoide creato su misura in base al suo carattere e ai suoi bisogni, e la cui intelligenza artificiale è progettata appositamente per essere il suo compagno di vita perfetto. E [...] Vai alla recensione »
Ha detto che sono gelida come un lago svizzero": è la povera Valeria Bruni Tedeschi piantata da un fidanzato in "Actrices" ( bisogna specificare il titolo del film, viene piantata in molte sceneggiature). La frase giusta sarebbe: "Hai due occhi splendidi come laghi di montagna". Ecco, secondo l' algoritmo, cosa una donna vuole sentirsi dire al primo appuntamento.
Diretto da Maria Schrader, I'm your man è stato uno dei film preferiti dal pubblico all'ultimo festival di Berlino, dove ha vinto il nuovo premio per l'interpretazione senza connotazioni di genere. Ma purtroppo è un po' deludente, sia per la prevedibilità delle situazioni, sia perché alla fine non funziona a pieno né come commedia né come film di fantascienza.
Scritto con apprezzabile equilibrio, fotografato e montato come dovrebbero fare e non fanno molti film medi nostrani, interpretato con piacevole scioltezza, I' m Your Man smentisce la routine di un certo cinema tedesco pedante, polemico e sprezzante e aggiorna senza irritare lo spettatore un tema fantascientifico alquanto frequentato perché calzante (basti pensare ai robot umanizzati in grado di pensare, [...] Vai alla recensione »
Premessa: la splendida canzone di Leonard Cohen non c'entra nulla. Il titolo è la versione internazionale di Ich Bin dein Mensch, fanta love story, da un racconto di Emma Braslavsky, che è tanto piaciuta all'ultima Berlinale, tanto da fruttare alla protagonista Maren Eggert il premio per la miglior attrice, oltre a rappresentare la Germania ai prossimi Oscar per il Miglior Film Straniero.
Alma lavoro nel prestigioso museo Pergamo di Berlino. Accetta per finanziare il lavoro di ricerca, di sottoporsi a un programma di relazione tra umani e androidi: si dovrà accompagnare per alcuni giorni con un uomo artificiale che svolgerà la funzione di partner perfetto, un robot ideato per dare felicità. Maria Schrader torna alla regia con un lavoro costipato di buone intenzioni, su temi fondamentali [...] Vai alla recensione »
Alma, archeologa di Berlino, si presta come collaudatrice di un robot dalle sembianze umane, costruito su misura per soddisfare ogni esigenza del suo «padrone». Pur scettica, dovrà convivere per tre settimane con l'androide Tom, programmato per renderla felice, mentre lei non vuole saperne. Uno spunto non nuovo, ma elaborato in maniera profonda e intelligente, con l'idea anche di ribaltare il cliché [...] Vai alla recensione »
Sono belli, naturalmente eleganti, colti: un'archeologa tedesca che lavora al Pergamonmuseum di Berlino a una ricerca sulla poesia persiana e un collega inglese, che parla tedesco con un lieve accento british. S'incontrano in un locale per coppie dove si balla, si beve e si chiacchiera e finiscono la serata a casa di lei, dove lui dorme nella stanza degli ospiti (visibilmente, il ripostiglio delle [...] Vai alla recensione »
Alma, ricercatrice berlinese, viene coinvolta in un esperimento: testare un robot dalle sembianze umane programmato per essere l'uomo ideale. La fabbrica delle mogli incontra Super Vicki, ribaltandone la prospettiva di genere. Fra commedia romantica, favola fantascientifica e una punta mélo, il film evoca spettri cinematografici (da Lei a Vi presento Toni Erdmann) sintetizzando riflessioni già espresse [...] Vai alla recensione »
Lei e lui: una coppia di oggi, sulla trentina, piacenti e apparentemente come tanti altri. Lei è Alma (Maren Eggert), una studiosa di arte sumera, campo quanto mai specifico, presso il Museo di Pergamo di Berlino. Lui è Tom (Dan Stevens), parla tedesco con un lieve accento inglese, cita a memoria la poesia di Rilke, balla con eleganza, conosce il sumero, l'accadico e l'assiro babilonese.
Alma lavoro nel prestigioso museo Pergamo di Berlino. Accetta per finanziare il lavoro di ricerca, di sottoporsi a un programma di relazione tra umani e androidi: si dovrà accompagnare per alcuni giorni con un uomo artificiale che svolgerà la funzione di partner perfetto, un robot ideato per dare felicità. Maria Schrader torna alla regia con un lavoro costipato di buone intenzioni, su temi fondamentali [...] Vai alla recensione »
L'interazione tra l'uomo e la macchina è un terreno molto suggestivo, un campo entrato nel mirino del cinema come suggestione fantascientifica fino ad arrivare ad un presente dove il contatto è diventato sempre più stretto e reale. Ich bin dein Mensch di Maria Schrader, tratto dal racconto di Emma Braslavsky, affronta l'argomento con i toni della quotidianità, ed analizza il comportamento di una donna, [...] Vai alla recensione »
Capita che, a un certo punto, gli attori decidano di cimentarsi in prima persona con un'esperienza dietro la macchina da presa. E a volte capita anche che gli stessi riescano ad avere un discreto successo anche in queste loro nuove vesti da regista. Questo è il caso, ad esempio, di Maria Schrader, con già un'importante carriera da attrice alle spalle, la quale, dopo un esordio nel 2007 con Love Life, [...] Vai alla recensione »
Di che cosa parliamo quando parliamo d'amore? La regista Maria Schrader risponde citando una famosa canzone di Leonard Cohen: I'm Your Man. "If you want a lover, I'll do anything you ask me to. And if you want another kind of love, I'll wear a mask for you", suonava Cohen per raccontare di un partner che avrebbe fatto tutto quello che desiderava la sua donna.
Uno dei primi film in concorso Ich bin dein Mensch (Sono il tuo uomo, uomo nel senso di essere umano e non di maschio, anche se...) di Maria Schrader sembra fatto apposta per render più acuta la nostalgia della Berlinale in presenza, di Berlino in presenza perché - secondo una tradizione consolidata ormai da anni - a Berlino si svolge. Anzi: per certi aspetti sembra proprio riconnettersi a un film [...] Vai alla recensione »