Titolo originale | Der Menschliche Faktor |
Titolo internazionale | Human Factors |
Anno | 2021 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Germania, Italia, Danimarca |
Durata | 102 minuti |
Regia di | Ronny Trocker |
Attori | Mark Waschke, Sabine Timoteo, Hassan Akkouch, Spencer Bogaert, Jule Hermann Marie Rosa Tietjen, Katia Fellin, Hannes Perkmann. |
Tag | Da vedere 2021 |
MYmonetro | 3,88 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 1 dicembre 2021
Una riflessione sulla crisi della famiglia moderna, della società e dei mezzi di comunicazione nel nostro mondo iper-mediatizzato.
ASSOLUTAMENTE SÌ
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Germania. Nina e Jan sono i contitolari di un'agenzia di pubblicità per la quale lui ha accettato un contratto per la campagna di un partito politico. Per prendersi una pausa si recano, insieme alla figlia adolescente Emma e al piccolo Max, nella casa di campagna in Belgio. Una sospetta incursione nell'abitazione, letta dalle diverse prospettive degli appartenenti alla famiglia, scatena una crisi fino ad allora latente.
Tre spazi più uno costituiscono le importanti location di questo film in cui ogni dettaglio, anche di scenografia, diviene significativo.
Di tre è possibile parlare mentre il quarto va lasciato alla scoperta dello spettatore. Sono l'abitazione in città (con il passaggio rumoroso di un convoglio metropolitano di superficie), lo studio dell'agenzia in open space in cui dominano i neon e la casa di vacanze. È in questi spazi che entrano in gioco dinamiche di coppia (lavorative e non) nonché parentali che marcano la fragile unità di questa famiglia. Trocker non coltiva la stessa ferocia di Haneke ma ne ha mutuato lo sguardo, pronto com'è a far emergere le crepe nelle relazioni interpersonali anche quando sono coperte da uno strato di intonaco di non detto. Ecco allora che quella che Nina denuncia come un'irruzione nella casa di vacanza di cui solo lei è stata diretta testimone (non essendo però in grado di identificare i colpevoli) finisce con il portare, passo dopo passo, allo scoperto sensibilità diverse fino ad allora occultate dalle convenzioni del quieto vivere. La prevaricazione 'soft' di Jan su Nina in ambito lavorativo, le assenze ingiustificate di Emma da scuola, la scomparsa del topolino a cui Max teneva tantissimo progressivamente si rivelano come incidenti di percorso molto più significativi di quanto non si volesse far credere. A questo si aggiunge la necessità o meno di conservare una 'purezza' ideale sul piano professionale in un universo mediatico in cui c'è la corsa ad accaparrarsi commesse non importa da dove provengano. Trocker si dimostra in grado, al suo secondo lungometraggio, di saper gestire i due piani sia sul versante della scrittura che su quello della direzione degli attori nonché, va ribadito, sulla scelta degli spazi.
È un'epoca difficile. Il mondo vive nella paura: prima la pandemia che da un paio di anni ci perseguita, chiudendoci in casa e facendo temere per la nostra vita; adesso l'invasione russa in Ucraina, con tensioni internazionali crescenti e l'ipotesi di una guerra mondiale, mai così possibile dalla metà del secolo scorso. Non ci sentiamo più al sicuro.
Una coppia di pubblicitari in crisi, nella vita e sul lavoro, decide di passare un weekend nella casa al mare assieme ai figli. Una misteriosa irruzione da parte di ignoti farà scoppiare certezze e equilibri: cosa è successo? Chi è stato? Di chi è veramente la colpa? Il regista altoatesino Ronny Trocker conduce un'esplorazione intelligentissima sulle ambiguità borghesi, le tensioni relazionali che [...] Vai alla recensione »
Jan (Mark Waschke) e Nina (Sabine Timoteo, diventata nota come uno dei Gespenster (fantasmi) messi in scena nel film di Christian Petzold nell'ormai lontano 2008) sono una coppia modello. Ad ogni coppia modello corrispondono figli modello (o quasi, ma non si può pretendere tutto), in questo caso l'adolescente Emma (Jule Hermann) e il fratellino Max (Wanja Valentin Kube).
Una famiglia borghese, che possiede una agenzia pubblicitaria e ha due figli, arriva in vacanza nella sua casa in Belgio dalla Germania. La moglie si spaventa per l'ingresso in casa di alcuni sconosciuti, ma l'azione non è confermata. Il marito si sta impegnando con un cliente politico populista che gli sta procurando diversi problemi (l'agenzia è presa di mira con azioni dimostrative), in un momento [...] Vai alla recensione »