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Disinvolta, esilarante ed accessibile a tutti. Palm Springs è la commedia perfetta per questo 2020

Grazie al côté malinconico di Cristin Milioti e Andy Samberg, l'opera di Barbakow non solo diverte ma guadagna una levatura morale sconosciuta alle commedie sentimentali degli ultimi anni. Dal 9 novembre su Amazon Prime Video.
di Marzia Gandolfi

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Andy Samberg (David Andrew Samberg) (45 anni) 18 agosto 1978, Berkeley (California - USA) - Leone. Interpreta Nyles nel film di Max Barbakow Palm Springs - Vivi come se non ci fosse un domani.
mercoledì 21 ottobre 2020 - Focus

Nelle viscere di Sonora un'energia esplosiva come l'amore crepa il suolo e spezza i cuori... Nyles si sveglia, forse da un incubo, ma la realtà non è migliore. Apre gli occhi in un hotel di Palm Springs e fa sesso svogliato con una fidanzata che si concede a metà. L'altra metà è concentrata sul matrimonio della migliore amica. Damigella compresa nel suo ruolo, Misty condivide l'impegno con Sarah, la sorella della sposa che vorrebbe soltanto sparire nel bicchiere di un pessimo vino. Un bicchiere troppo pieno per sopravvivere alla noia da cui la salva Nyles. Nyles che sembra conoscere ogni piega di quel matrimonio e di quella giornata, in cui si muove disinvolto, schivando imprevisti e anticipando i passi falsi di convitati in stato di ebrezza. Sarah lo osserva curiosa e si lascia trascinare nella danza e in un amore eterno... E i nostri 'felici e contenti' lo saranno 'veramente' per sempre, perché Palm Springs appartiene a quei film che approfittano a meraviglia delle risorse straordinarie di una giornata che ricomincia uguale a se stessa.


Da Ricomincio da capo a Edge of Tomorrow - Senza domani, che applicava al war movie la perturbazione della linea temporale, il time loop al cinema rigira Einstein nella tomba, risolve il paradosso morale di Bill Murray, lascia che Tom Cruise corra per sempre e Nyles e Sarah si amino per sempre.

Condannati a errare nelle pieghe spazio temporali, Nyles e Sarah vivranno insieme forever certo ma le cose non saranno così semplici. Palm Springs è una commedia romantica e dunque l'amore è la risposta che il quotidiano lavora ai fianchi, ripetendosi identico per gli amanti via via sbalorditi, terrorizzati, annoiati, opportunisti, rassegnati. Innamorarsi è grandioso e loro si innamorano di continuo. Ma l'esito finale di quell'infinito sperimentare, traendo vantaggio dalla pregressa conoscenza del giorno che verrà (rubare aeroplani, fare a botte, schiantarsi in autostrada), sarà un tedio (im)mortale.

A guardarla bene, la commedia eterna di Max Barbakow assomiglia a questi strani tempi dove ogni giorno somiglia a quello precedente e una 'forza maggiore' ci governa e costringe a una ritualità di gesti sempre uguali in attesa che l'incantesimo si spezzi. Non viviamo un vero loop temporale ma la percezione è quella, un interminabile intervallo di giorni in cui i cambiamenti sono minimi: apriamo gli occhi su una giornata identica, ci battiamo di nuovo, ci facciamo 'uccidere' alla stessa maniera, facciamo tesoro dell'esperienza per modificare i nostri comportamenti in funzione di una guarigione o di un'esecuzione che speriamo rapida. In ogni caso, mai indolore. Anche per questo Palm Springs è perfetto, è la commedia perfetta del 2020 che riprende il buongiorno della marmotta di Harold Ramis: combatte il loop o gli cede, segue il flusso o si versa un'altra birra.

Nyles è l'eroe sfidato dal tempo e al debutto del film è già bloccato. Perché Palm Springs è una commedia disinvolta e affatto preoccupata delle premesse. Il time loop è presente, onnicomprensivo, un dato di fatto. Palm Springs non è soprattutto la sospensione temporale alla Frank Capra che conduceva il suo protagonista a riconsiderare la propria esistenza (La vita è meravigliosa) e nemmeno un rompicapo temporale che conduce il personaggio di Bill Murray a riconoscersi per il disutile egoista che fino a quel giorno è stato (Ricomincio da capo). Quel 9 novembre lo conosciamo 'per sempre' perché ci cade dentro anche Sarah, generando un racconto sicuramente esilarante ma assolutamente oscuro malgrado il sole della California.

La ripetizione scava nei personaggi come una escavatrice, fino a scoprire i nervi e a dire con la facilità delle migliori commedie quello che i tragici si sognano nelle notti di mezza estate. Cristin Milioti (Sarah) e Andy Samberg (Nyles) coltivano entrambi un côté malinconico che non interferisce mai con la commedia ma infonde ai sorrisi uno spessore e un dolore sottile. Accessibile a tutti, ai narratologi con gli occhiali come ai consumatori di popcorn.


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