In concorso a Venezia 77, il film di Malgorzata Szumowska conferma la solida reputazione dell’autrice e la sofisticazione estrema del suo approccio. Dal 9 novembre contemporaneamente al cinema e in streaming su IWONDERFULL.
di Marzia Gandolfi
Ci sono film che non si lasciano afferrare, che svolgono racconti sospesi, sollevano domande, producono incertezza e nessuna risposta definitiva. Non cadrà più la neve partecipa a quell’indeterminatezza, volgendo uno sguardo corrosivo sulla Polonia trent’anni dopo la caduta del comunismo.
Al cuore della storia un misterioso personaggio, sopravvissuto al disastro di Chernobyl e dotato di un’energia ‘radiante’. Zhenia (Oleh Yutgof) mette la sua straordinaria abilità al servizio degli altri, esibendo le loro ansie, portando a consapevolezza il malessere e ridefinendo il loro posto nel mondo. Un mondo che lascerà con un ‘prestigio’. A immagine di Jacek (Un’altra vita-Mug), il nuovo protagonista di Malgorzata Szumowska tende uno specchio a chi lo circonda, rispecchiando la loro xenofobia, le loro miserie, i loro pensieri irrazionali.
Non cadrà più la neve è un film magico e visivamente ispirato ficcato in un angolo di Varsavia, una riflessione sull’individuo e la società, il corpo e lo spirito, che conferma la solida reputazione dell’autrice e la sofisticazione estrema del suo approccio. A rafforzarsi sono anche i toni atoni e un catalogo di tic del cinema d’autore che ‘raffreddano’ quel calore umano che il protagonista cerca dietro alla vernice borghese. I suoi soggetti, differenti tra loro, sono sempre storie di solitudine. Una solitudine ‘trattata’ senza giudizio e concentrata sulla complessità delle relazioni umane.