Un autentico disastro che svilisce il talento dei suoi interpreti. Da giovedì 20 febbraio al cinema.
di Paola Casella
Franco Masiero, manager musicale, riceve una proposta che non potrà rifiutare: un oligarca russo ricco sfondato e amico di Putin gli offre un anticipo di 100mila euro per rimettere insieme i Popcorn, gruppo musicale anni '80 le cui canzoni vanno ancora per la maggiore a San Pietroburgo e dintorni. Il plutocrate vuole così festeggiare in grande stile il suo compleanno, ma i Popcorn si sono sciolti 30 anni prima, e Masiero deve rintracciare uno per uno i quattro componenti: il frontman Tony, cantante di matrimoni e battesimi appena scartato dall'Isola delle Meteore; la "regina" Micky, che sbarca il lunario conducendo un programma di cucina e si scola ogni alcolico in vista; il "ribelle" Lucky, diventato un placido ferramenta; e Jerry, ridotto a fare l'artista di strada.
La mia banda suona il pop racconta la reunion di questi quattro cialtroni, come li definisce il loro stesso manager, per un tour da una data sola: quattro residui di un'altra epoca, male invecchiati e peggio assortiti, il cui unico fiore all'occhiello rimane la hit anni Ottanta "Semplicemente complicata", dall'album cult "Frantumami di baci".