Diavoli

Film 2020 | Drammatico +13

Regia di Nick Hurran, Jan Michelini. Una serie con Patrick Dempsey, Alessandro Borghi, Laia Costa, Malachi Kirby, Paul Chowdhry. Cast completo Genere Drammatico - Italia, 2020, Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 - MYmonetro 2,94 su 15 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento sabato 6 aprile 2024

Un'eccezionale storia di finanza, potere e disinganni.

Consigliato sì!
2,94/5
MYMOVIES
CRITICA 3,04
PUBBLICO 2,83
CONSIGLIATO SÌ
Dall'omonimo best seller di Guido Maria Brera.
a cura della redazione
venerdì 23 aprile 2021
a cura della redazione
venerdì 23 aprile 2021

La serie è ambientata nella sede londinese dell'americana New York - London Investment Bank (NYL), una delle più grandi banche di investimento nella città, dove lo spregiudicato Head of Trading Massimo Ruggero è stato accolto dall'Italia e cresciuto nel mondo finanziario da Dominic Morgan, CEO della banca. Massimo è il perfetto esempio di self-made man: italiano e di origini umili, si è guadagnato il suo posto al sole nell'olimpo della finanza grazie al un intuito straordinario che lo rende il migliore nel suo campo. Dominic è uno degli uomini più potenti della finanza mondiale, ha un profondo legame con Massimo che lo considera il suo mentore, e ha però degli interessi che lo stesso Massimo non può nemmeno immaginare. Quando Massimo si troverà coinvolto in una guerra finanziaria intercontinentale che colpisce l'Europa, dovrà scegliere se allearsi con il suo mentore oppure combatterlo.

Episodi: 8
Regia di Nick Hurran, Jan Michelini.

Un passo avanti per la serie che però non rende giustizia alla complessità dei temi che tratta

Recensione di Andrea Fornasiero

Incombe il referendum sulla Brexit e alla banca NYL Massimo Ruggero e il suo team devono scegliere su quale risultato scommettere. I sondaggi sembrano dirgli che vincerà il Remain, ma la Storia insegna com'è andata a finire. Alla vittoria del Leave coincide poi l'assassinio di uno degli investitori di Massimo, Kalim, che era il più vicino al team responsabile dei sondaggi sulla Brexit - il cui principale analista sembra essere scomparso. Nel mentre Dominic Morgan tesse nuove trame, questa volta per arginare gli investimenti europei in Cina, che piacciono invece ai suoi vecchi amici del "tredicesimo piano". La NYL è un perno della strategia cinese e Dominic dovrà neutralizzare Massimo, oppure ottenere il suo aiuto...

Seconda chance per il thriller finanziario prodotto da Lux vide, che quest'anno è meno melodrammatico e più teso, ma sempre troppo ambizioso rispetto alle proprie semplificazioni.

La facilità con la quale, per esempio, si stravolgono in pochi giorni - quando non ore o persino minuti - acquisti multimiliardari lascia assai perplessi. Soprattutto la serie cerca di essere allo stesso tempo cinica e ottimista, dove la finanza è abitata dai "diavoli" che controllano il mondo ma sorge anche la speranza che venga democratizzata. Questo attraverso criptovalute e azioni dal basso, quali il salvataggio in borsa di GameStop - ossia una manovra di investitori geek che ha scioccato il mercato per circa cinque minuti, prima che in molti semplicemente scuotessero la testa realizzando che la gran parte dei piccoli investitori di GameStop finiranno per perderci soldi.

Per restare al nostro mondo del cinema la si può paragonare al surreale Oscar per il film più popolare su Twitter a Army of the Dead di Zack Snyder. Ossia una notizia subito derubricata a esperimento da non ripetere, che non ha certo portato una rivoluzione, ma ha più che altro consumato le energie dei partecipanti. Nel caso di Game Stop - e di altre compagnie - ci sono in ballo soldi veri, ma da qui a pensare che gli hedge fund si stiano davvero preoccupando ce ne passa... Allo stesso modo Diavoli sceglie di credere nelle criptovalute e dedica un intero episodio a una sorta di apologia (che ricordiamo è la specialità della Lux) del misterioso Satoshi Nakamoto, il cosiddetto inventore di BitCoin. La criptovaluta viene rappresentata come una cura per la finanza cattiva, una alternativa, ma nella realtà la finanza stessa non manca certo di specularci sopra.

Oltre a cavalcare temi di attualità, dagli investimenti nel 5G, alla mancata rielezione di Trump e alla pandemia, Diavoli cerca di farsi più moderna aggiungendo molti personaggi femminili. Abbiamo così: la geniale ragazza polacca, timidissima e quasi asociale come da stereotipo; l'investitrice buona, avida ma di sani principi e ovviamente BIPOC (il modo più politicamente corretto oggi per dire di colore); l'investitrice cattiva, bianchissima e amica dei russi e dei nazionalisti; la broker cinese, che vuole apparire come uno squalo ma in realtà incarna i valori più materni della serie, ma con una storia d'amore esilissima. Ci sono infine due donne che tornano dalla precedente stagione: Eleanor, che continua ad avere un ruolo solo da spalla, e Latoyah, la moglie di Oliver, che prima lo spinge al tradimento di Massimo e poi lo accusa di... tradire Massimo!

Tra i maschi, Alessandro Borghi cede il titolo di personaggio più riuscito a Patrick Dempsey. Il suo Dominic Morgan fa dichiarazioni altisonanti ma riesce a rimanere ambiguo, machiavellico eppure capace di affetti genuini. La stagione in fondo racconta, prima di tutto, il suo arco di redenzione. In bocca a lui viene messa anche la sola intuizione davvero interessante di Diavoli, ossia il parallelismo tra la vittoria di un'intelligenza artificiale contro il campione di Go e l'idea che gli algoritmi possano avere allo stesso modo una vittoria su di noi, violando la nostra privacy e influenzando le nostre scelte.

Un'idea che però è subito semplificata in senso manicheo, dove tali manipolazioni sono associate alla Cina e alla Russia, la prima con il suo rigido controllo dei dati e dei social e la seconda con la diffusione delle fake news. Tutti sanno però che gli algoritmi e le IA non sono certo una esclusiva di quei regimi. Anzi, nella nostra quotidianità, incrociamo molto più spesso quelli delle società della Silicon Valley, forse meno insidiosi ma di certo non meno manipolatori.

Diavoli insomma continua a scontare una sorta di confusione e faciloneria, che non rende giustizia alla complessità dei temi che tratta. Se questa stagione è per certi versi un passo avanti, con una regia un po' più sobria e una narrazione più asciutta, rimane comunque insoddisfacente.

Episodi: 10
Regia di Nick Hurran, Jan Michelini.

Una serie ambiziosa che affronta la finanza a viso aperto, ma con idee confuse e troppi artifici di scrittura

Recensione di Andrea Fornasiero

Massimo Ruggero è un trader di grande successo presso la sede londinese della banca New York London, diretta dal brillante ma misterioso Dominic Morgan, sposato alla fragile Nina. Massimo è il suo delfino, ha avuto una carriera travolgente nonostante trascorsi umili e problematici, tra cui una moglie tossicodipendente e autodistruttiva. Ora che un collega muore in una caduta che sembra un suicidio, Massimo vuole vederci chiaro e si avvale della collaborazione dei suoi collaboratori più fidati e pure di un geniale giovane: Oliver, con un talento da hacker ma pure studente indisciplinato e in difficoltà economica, che coglie al volo l'occasione di entrare nel mondo della finanza. Nel mentre il gruppo Subterranea, una sorta di associazione giornalistica fuorilegge, dirama comunicati e video contro il sistema finanziario mondiale e un loro membro, Sofia, si avvicina a Massimo.

Affrontare la finanza non è certo facile e se pur Diavoli ha il pregio di farlo a viso aperto, scivola in una serie di artifici di scrittura e di sottolineature stilistiche, inoltre ha le idee confuse e cerca di essere sia europeista, sia complottista.

Un colpo al cerchio e uno alla botte, uno ai banchieri cattivi e uno all'euro buono, uno al tema ambizioso e uno allo stile didascalico. Diavoli non convince mai e in particolare lo stile invece è ostico fin dal principio. La regia è affidata per cinque episodi su dieci a testa all'inglese Nick Hurran e all'italiano Jan Maria Michelini: il primo è noto per Sherlock e sembra ricalcarne il gioco visivo in un contesto però del tutto fuori luogo, privo della giocosità della serie di Moffat e Gatiss sul celebre investigatore; Michelini invece è di casa, visto che appartiene alla scuderia Lux Vide per cui ha già firmato altre fiction come Don Matteo, DOC - Nelle tue mani e I Medici. Da quest'ultima serie torna anche Frank Spotnitz in qualità di producer, ma non è certo da solo: Diavoli vanta un impressionante affollamento dietro la macchina da presa. Ci sono 7 ideatori, spesso altrettanti soggettisti, raramente un solo sceneggiatore e qualcosa come quasi quindici produttori a vario titolo, il tutto per trasporre il romanzo omonimo di Guido Maria Brera.

La serie risulta riuscita solo quando si avvicina alla realtà, con l'uso di materiali di repertorio provocatori, riepilogando fatti incresciosi come la bancarotta Argentina e la crisi americana del 2008, o la scelta di chiamare PIIGS i Paesi europei dell'area mediterranea (più l'Irlanda). Si arriva fino alle difficoltà italiane in Europa e al celebre "Whatever It Takes" di Mario Draghi nel 2012, quando era ancora Presidente della Banca Centrale Europea. In tutto questo la banca al centro di Diavoli finisce per metterci ben più di uno zampino, in un crescendo che sfocia nella cospirazione, sulla scia delle teoria complottiste sul gruppo Bilderberg. Che però nella serie ha un ruolo ambivalente come se, in puro stile Lux Vide, si volesse venire incontro a tutte le possibili idee del pubblico, con la finanza cattiva ma pure l'euro buono e vittima. Il tutto raccontato come in un mélo poco coerente, iperbolico, che perde per strada diversi fili, a partire dal suicidio/omicidio iniziale, il cui mistero alla fine della serie è così trascurato che la sua risoluzione appare pretestuosa.

C'è anche "l'episodio in bottiglia" concentrato sulla costiera amalfitana dove Massimo è cresciuto e vi ritorna a causa della cattiva salute del padre, con il quale ha un rapporto a dir poco difficile. Anche qui però il tono è sempre melodrammatico, senza che lo stile o la scrittura riescano a sostenerlo. Un altro problema della serie è la scarsa caratura dei personaggi secondari, a partire dai colleghi di Massimo molto stereotipati, con la bionda glaciale, l'indiano dalla barba hipster che proprio non ce la fa a essere credibile, l'inglese mollaccione e il giovane nero ambizioso.

Quest'ultimo parte quasi come un coprotagonista, ma la sua linea narrativa perde progressivamente di rilevanza, così come non si riesce mai a dare un barlume di reale umanità al villain, interpretato da Patrick Dempsey e rimane molto sui generis anche la moglie incarnata da Kasia Smutniak. Non va molto meglio neppure con la giornalista interpretata da Laia Costa, mentre Massimo Ruggero è Alessandro Borghi che recita in inglese con una efficace faccia da giocatore di poker e un sorriso tra il sarcastico e il malefico. L'unico a tenergli davvero testa è Lars Mikkelsen, ma il suo personaggio finisce vittima del colpo di scena meno riuscito di tutta la storia. Diavoli insomma delude, più di quanto abbia mai fatto qualsiasi altra serie Sky.

PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
sabato 15 maggio 2021
Gianni

Non vedo l’ora della nuova stagione! Pazzesca serie tv... ti insegna molto

Frasi
Il più grande inganno del diavolo non è farci credere che non esiste. È lusingarci per non farci vedere che il diavolo siamo noi.
Massimo Ruggero (Alessandro Borghi)
dalla serie Diavoli - a cura di Denis F.
STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
domenica 26 aprile 2020
Luca Beatrice
Quotidiano Nazionale

Alcuni luoghi comuni sono davvero difficili da digerire, anche se connaturati ai meccanismi di quella fiction che vuole essere popolare e insieme porre degli interrogativi di una certa sostanza. Ad esempio, perché i top manager si trovano sempre in situazioni di sesso tipo Cinquanta sfumature di grigio, con escort di lusso, bondage, sadomaso e cocaina? Ma una serata più tranquilla, forse romantica, [...] Vai alla recensione »

martedì 17 maggio 2022
Lorenzo Martini
Ciak

Stavolta siamo nel 2016, quattro anni dopo gli eventi della prima stagione e al tempo del referendum sulla Brexit e delle elezioni americane: Massimo (Alessandro Borghi) e` rimasto Ceo della Nyl, nonostante lo sforzo per sventare l'attacco del suo ex mentore Dominic (Patrick Dempsey) contro l'euro, gli sia costato caro anche a livello personale. E, in un quadro di tensioni crescenti con la proprieta`, [...] Vai alla recensione »

martedì 26 maggio 2020
Rocco Moccagatta
Film TV

Serve addirittura un dizionarietto (prontamente approntato da Sky) per non perdersi in questo thriller nell'alta finanza dal romanzo di Guido Maria Brera che ha l'ambizione di cucire nella trama fattacci dell'economia mondiale (dall'affaire Strauss-Kahn ai PIIGS) con guest star (nei materiali di repertorio) Merkel, Berlusconi e Draghi. E ci regala uno di quegli anglicismi italianizzati che assassinano [...] Vai alla recensione »

lunedì 18 maggio 2020
Stefano Balassone
La Repubblica

Diavoli (Sky) si è esposto al rischio di tenere insieme romanzo e docuserie. Romanzesca è la storia dell' emigrato italico che, forte dell' esperienza adolescenziale in furto e truffa, fa carriera nel mondo della finanza londinese. Mestiere su misura per chi rifugga dalla scelta fra bene e male e guardi esclusivamente la mole del guadagno. Aggiungi alla ricetta un collega che di punto in bianco si [...] Vai alla recensione »

lunedì 18 maggio 2020
Cristina Quattrociocchi
Cinemonitor.it

"Imparerai a tue spese che nel lungo tragitto della vita incontrerai tante maschere e pochi volti". Recita così la celebre frase del romanzo "Uno, Nessuno e centomila" scritto da Luigi Pirandello. Le maschere celano il vero volto degli uomini, inteso non solo in senso fisico, ma come identità. Diavoli, la serie disponibile su Sky Atlantic e Now Tv, ci ricorda proprio che nulla è come sembra.

sabato 25 aprile 2020
Luca Marchetti
Sentieri Selvaggi

Massimo Ruggero è un uomo affermato. Partito da un paesino di pescatori sul Tirreno è arrivato a Londra solo con un'ambizione smisurata e con il desiderio di diventare qualcuno. Nascosto nel più recondito degli anfratti un passato di cui vergognarsi (già è difficile risultare credibili quando si è italiani, pensate addirittura se si è poveri), Massimo ha messo tutto se stesso nel farsi strada in quel [...] Vai alla recensione »

venerdì 24 aprile 2020
Maurizio Caverzan
Il Giornale

La forza di Diavoli, la nuova serie in onda su Sky Atlantic, è nell' equilibrio. Nell' ampiezza della prospettiva e nella contemporanea capacità di tessere e mantenere tesi i fili del racconto. Tratta da I diavoli (Rizzoli) di Guido Maria Brera, un passato nel trading della finanza, un presente da scrittore e fondatore di La nave di Teseo, ben recitata da Patrick Dempsey, Alessandro Borghi, Kasia Smutniak, [...] Vai alla recensione »

giovedì 23 aprile 2020
Francesco Alò
Il Messaggero

Visivamente è scintillante, mentre terminologia e doppi giochi, visti i primi due episodi di Diavoli sono ancora da decodificare. Partenza in quarta per Alessandro Borghi, non solo perché il suo Massimo Ruggero guida una Ferrari. Costui è un head of trading, ex barman capellone alla Tom Cruise di Cocktail (1988), che nel 2011 domina, vestendo Gucci, l' American New York London Bank (la Nuvola di Roma), [...] Vai alla recensione »

giovedì 23 aprile 2020
Simona Siri
Rolling Stone

«Too big to fail», ovvero troppo grandi per poter fallire. Era quello che prima del 2008 si diceva dei grossi gruppi come Lehman Brothers. Come è andata lo sappiamo: la più grossa crisi finanziaria del dopoguerra. Quel periodo di invincibilità sociale e economica, quando gli operatori si credevano divinità e si comportavano come se nulla li potesse toccare, quelle atmosfere di avarizia e depravazione [...] Vai alla recensione »

lunedì 20 aprile 2020
Cristina Quattrociocchi
Cinemonitor.it

"Dio non può sconfiggere il Diavolo, ma costi quel che costi io lo farò". A chi si riferisce Massimo Ruggero? Chi è il Diavolo? Febbraio 2011. Londra. Banca NYL. A tre anni dalla crisi economica del 2008, si giocano le sorti finanziarie dell'Europa. Massimo Ruggero, l'italiano "Head of Trading", è uno degli squali della NYL che, grazie al suo naso per gli affari, genera profitti da milioni di euro. [...] Vai alla recensione »

giovedì 16 aprile 2020
Serena Nannelli
Il Giornale

"Diavoli", la nuova serie tv targata Sky Original, è destinata ad appassionare un gran numero di spettatori, anche i meno avvezzi a tematiche finanziarie e i meno amanti del genere thriller. Del resto stiamo vivendo la più grande e più imprevedibile crisi dell'epoca moderna, un momento storico in cui è più che mai evidente quanto la vita del singolo e il destino del mondo siano indissolubilmente intrecciat [...] Vai alla recensione »

giovedì 16 aprile 2020
Anna Maria Pasetti
Il Fatto Quotidiano

Invisibili, rigorosi, seducenti. I monaci-guerrieri altrimenti detti Diavoli (dell' alta finanza) ideati da Guido Maria Brera nel noto best-seller approdano sul piccolo schermo. Da domani sera, infatti, l' omonima serie tv targata Lux Vide e Sky sarà programmata su Atlantic e Now Tv. L' attesa è quella dei grandi eventi, a maggior ragione in epoca di forzate visioni domestiche dove il prodotto nuovo [...] Vai alla recensione »

giovedì 16 aprile 2020
Laura Rio
Il Giornale

Non era facile realizzare una sceneggiatura avvincente rendendo nel contempo comprensibili agli spettatori meccanismi e parole complicate come «shortare» o «trigger». Ma la serie Diavoli ci è riuscita, unendo l' aspetto thriller con il viaggio nei labirinti delle banche. In onda su Sky Atlantic e Now tv, da domani in dieci episodi, è tratta dal romanzo di Guido Maria Brera, il trader finanziario [...] Vai alla recensione »

giovedì 16 aprile 2020
Stefano Crippa
Il Manifesto

Invisibile e inodore, a volte letale: è il mondo dell' alta finanza e i suoi inganni spesso perpetrati nei confronti di stati e cittadini. Sui personaggi che gravitano intorno agli uffici di borsa e che influenzano le nostre vite, si concentra Diavoli, il romanzo di Guido Maria Brera a cui si ispirano i dieci episodi della serie dallo stesso nome prodotta da Sky e LuxVide in onda da domani su Sky Atlantic, [...] Vai alla recensione »

NEWS
TRAILER
lunedì 14 marzo 2022
 

Regia di Nick Hurran, Jan Michelini. Una serie con Patrick Dempsey, Alessandro Borghi, Laia Costa, Malachi Kirby, Paul Chowdhry. Dal 22 aprile su Sky e NOW.  Guarda il trailer »

NEWS
venerdì 23 aprile 2021
 

Sono in corso le riprese della seconda stagione di Diavoli, il financial thriller internazionale con Alessandro Borghi e Patrick Dempsey, entrambi già sul set romano dei nuovi episodi da cui provengono le prime foto di scena pubblicate oggi.

SKY
mercoledì 15 aprile 2020
 

Regia di Nick Hurran, Jan Michelini. Una serie con Patrick Dempsey, Alessandro Borghi, Laia Costa, Malachi Kirby, Paul Chowdhry. Dal 17 aprile su Sky.  Guarda il trailer »

TRAILER
lunedì 17 febbraio 2020
 

Regia di Nick Hurran, Jan Michelini. Una serie con Patrick Dempsey, Alessandro Borghi, Laia Costa, Malachi Kirby, Paul Chowdhry. Da aprile su Sky.  Guarda il trailer »

SKY
sabato 17 novembre 2018
 

S'intitola Diavoli, la nuova serie originale Sky, prodotta da Lux Vide, basata sull'omonimo best seller (ed. Rizzoli) di Guido Maria Brera, una eccezionale storia di finanza, potere e disinganni le cui riprese, iniziate a settembre, sono in corso fra [...]

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