Anno | 2020 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Italia |
Regia di | Nick Hurran, Jan Michelini |
Attori | Patrick Dempsey, Alessandro Borghi, Laia Costa, Malachi Kirby, Paul Chowdhry Pia Mechler, Nathalie Rapti Gomez, Harry Michell, Sallie Harmsen, Jemma Powell, Chris Reilly, Tatjana Nardone, Jane Perry, Nick Cornwall, Yuliia Sobol, Rupert Wynne-James, Kasia Smutniak, Lars Mikkelsen. |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,50 su 14 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Un'eccezionale storia di finanza, potere e disinganni.
CONSIGLIATO NÌ
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Massimo Ruggero è un trader di grande successo presso la sede londinese della banca New York London, diretta dal brillante ma misterioso Dominic Morgan, sposato alla fragile Nina. Massimo è il suo delfino, ha avuto una carriera travolgente nonostante trascorsi umili e problematici, tra cui una moglie tossicodipendente e autodistruttiva. Ora che un collega muore in una caduta che sembra un suicidio, Massimo vuole vederci chiaro e si avvale della collaborazione dei suoi collaboratori più fidati e pure di un geniale giovane: Oliver, con un talento da hacker ma pure studente indisciplinato e in difficoltà economica, che coglie al volo l'occasione di entrare nel mondo della finanza. Nel mentre il gruppo Subterranea, una sorta di associazione giornalistica fuorilegge, dirama comunicati e video contro il sistema finanziario mondiale e un loro membro, Sofia, si avvicina a Massimo.
Affrontare la finanza non è certo facile e se pur Diavoli ha il pregio di farlo a viso aperto, scivola in una serie di artifici di scrittura e di sottolineature stilistiche, inoltre ha le idee confuse e cerca di essere sia europeista, sia complottista.
Un colpo al cerchio e uno alla botte, uno ai banchieri cattivi e uno all'euro buono, uno al tema ambizioso e uno allo stile didascalico. Diavoli non convince mai e in particolare lo stile invece è ostico fin dal principio. La regia è affidata per cinque episodi su dieci a testa all'inglese Nick Hurran e all'italiano Jan Maria Michelini: il primo è noto per Sherlock e sembra ricalcarne il gioco visivo in un contesto però del tutto fuori luogo, privo della giocosità della serie di Moffat e Gatiss sul celebre investigatore; Michelini invece è di casa, visto che appartiene alla scuderia Lux Vide per cui ha già firmato altre fiction come Don Matteo, DOC - Nelle tue mani e I Medici. Da quest'ultima serie torna anche Frank Spotnitz in qualità di producer, ma non è certo da solo: Diavoli vanta un impressionante affollamento dietro la macchina da presa. Ci sono 7 ideatori, spesso altrettanti soggettisti, raramente un solo sceneggiatore e qualcosa come quasi quindici produttori a vario titolo, il tutto per trasporre il romanzo omonimo di Guido Maria Brera.
La serie risulta riuscita solo quando si avvicina alla realtà, con l'uso di materiali di repertorio provocatori, riepilogando fatti incresciosi come la bancarotta Argentina e la crisi americana del 2008, o la scelta di chiamare PIIGS i Paesi europei dell'area mediterranea (più l'Irlanda). Si arriva fino alle difficoltà italiane in Europa e al celebre "Whatever It Takes" di Mario Draghi nel 2012, quando era ancora Presidente della Banca Centrale Europea. In tutto questo la banca al centro di Diavoli finisce per metterci ben più di uno zampino, in un crescendo che sfocia nella cospirazione, sulla scia delle teoria complottiste sul gruppo Bilderberg. Che però nella serie ha un ruolo ambivalente come se, in puro stile Lux Vide, si volesse venire incontro a tutte le possibili idee del pubblico, con la finanza cattiva ma pure l'euro buono e vittima. Il tutto raccontato come in un mélo poco coerente, iperbolico, che perde per strada diversi fili, a partire dal suicidio/omicidio iniziale, il cui mistero alla fine della serie è così trascurato che la sua risoluzione appare pretestuosa.
C'è anche "l'episodio in bottiglia" concentrato sulla costiera amalfitana dove Massimo è cresciuto e vi ritorna a causa della cattiva salute del padre, con il quale ha un rapporto a dir poco difficile. Anche qui però il tono è sempre melodrammatico, senza che lo stile o la scrittura riescano a sostenerlo. Un altro problema della serie è la scarsa caratura dei personaggi secondari, a partire dai colleghi di Massimo molto stereotipati, con la bionda glaciale, l'indiano dalla barba hipster che proprio non ce la fa a essere credibile, l'inglese mollaccione e il giovane nero ambizioso.
Quest'ultimo parte quasi come un coprotagonista, ma la sua linea narrativa perde progressivamente di rilevanza, così come non si riesce mai a dare un barlume di reale umanità al villain, interpretato da Patrick Dempsey e rimane molto sui generis anche la moglie incarnata da Kasia Smutniak. Non va molto meglio neppure con la giornalista interpretata da Laia Costa, mentre Massimo Ruggero è Alessandro Borghi che recita in inglese con una efficace faccia da giocatore di poker e un sorriso tra il sarcastico e il malefico. L'unico a tenergli davvero testa è Lars Mikkelsen, ma il suo personaggio finisce vittima del colpo di scena meno riuscito di tutta la storia. Diavoli insomma delude, più di quanto abbia mai fatto qualsiasi altra serie Sky.
Alcuni luoghi comuni sono davvero difficili da digerire, anche se connaturati ai meccanismi di quella fiction che vuole essere popolare e insieme porre degli interrogativi di una certa sostanza. Ad esempio, perché i top manager si trovano sempre in situazioni di sesso tipo Cinquanta sfumature di grigio, con escort di lusso, bondage, sadomaso e cocaina? Ma una serata più tranquilla, forse romantica, [...] Vai alla recensione »
Serve addirittura un dizionarietto (prontamente approntato da Sky) per non perdersi in questo thriller nell'alta finanza dal romanzo di Guido Maria Brera che ha l'ambizione di cucire nella trama fattacci dell'economia mondiale (dall'affaire Strauss-Kahn ai PIIGS) con guest star (nei materiali di repertorio) Merkel, Berlusconi e Draghi. E ci regala uno di quegli anglicismi italianizzati che assassinano [...] Vai alla recensione »
Diavoli (Sky) si è esposto al rischio di tenere insieme romanzo e docuserie. Romanzesca è la storia dell' emigrato italico che, forte dell' esperienza adolescenziale in furto e truffa, fa carriera nel mondo della finanza londinese. Mestiere su misura per chi rifugga dalla scelta fra bene e male e guardi esclusivamente la mole del guadagno. Aggiungi alla ricetta un collega che di punto in bianco si [...] Vai alla recensione »
"Imparerai a tue spese che nel lungo tragitto della vita incontrerai tante maschere e pochi volti". Recita così la celebre frase del romanzo "Uno, Nessuno e centomila" scritto da Luigi Pirandello. Le maschere celano il vero volto degli uomini, inteso non solo in senso fisico, ma come identità. Diavoli, la serie disponibile su Sky Atlantic e Now Tv, ci ricorda proprio che nulla è come sembra.
Massimo Ruggero è un uomo affermato. Partito da un paesino di pescatori sul Tirreno è arrivato a Londra solo con un'ambizione smisurata e con il desiderio di diventare qualcuno. Nascosto nel più recondito degli anfratti un passato di cui vergognarsi (già è difficile risultare credibili quando si è italiani, pensate addirittura se si è poveri), Massimo ha messo tutto se stesso nel farsi strada in quel [...] Vai alla recensione »
La forza di Diavoli, la nuova serie in onda su Sky Atlantic, è nell' equilibrio. Nell' ampiezza della prospettiva e nella contemporanea capacità di tessere e mantenere tesi i fili del racconto. Tratta da I diavoli (Rizzoli) di Guido Maria Brera, un passato nel trading della finanza, un presente da scrittore e fondatore di La nave di Teseo, ben recitata da Patrick Dempsey, Alessandro Borghi, Kasia Smutniak, [...] Vai alla recensione »
Visivamente è scintillante, mentre terminologia e doppi giochi, visti i primi due episodi di Diavoli sono ancora da decodificare. Partenza in quarta per Alessandro Borghi, non solo perché il suo Massimo Ruggero guida una Ferrari. Costui è un head of trading, ex barman capellone alla Tom Cruise di Cocktail (1988), che nel 2011 domina, vestendo Gucci, l' American New York London Bank (la Nuvola di Roma), [...] Vai alla recensione »
«Too big to fail», ovvero troppo grandi per poter fallire. Era quello che prima del 2008 si diceva dei grossi gruppi come Lehman Brothers. Come è andata lo sappiamo: la più grossa crisi finanziaria del dopoguerra. Quel periodo di invincibilità sociale e economica, quando gli operatori si credevano divinità e si comportavano come se nulla li potesse toccare, quelle atmosfere di avarizia e depravazione [...] Vai alla recensione »
"Dio non può sconfiggere il Diavolo, ma costi quel che costi io lo farò". A chi si riferisce Massimo Ruggero? Chi è il Diavolo? Febbraio 2011. Londra. Banca NYL. A tre anni dalla crisi economica del 2008, si giocano le sorti finanziarie dell'Europa. Massimo Ruggero, l'italiano "Head of Trading", è uno degli squali della NYL che, grazie al suo naso per gli affari, genera profitti da milioni di euro. [...] Vai alla recensione »
"Diavoli", la nuova serie tv targata Sky Original, è destinata ad appassionare un gran numero di spettatori, anche i meno avvezzi a tematiche finanziarie e i meno amanti del genere thriller. Del resto stiamo vivendo la più grande e più imprevedibile crisi dell'epoca moderna, un momento storico in cui è più che mai evidente quanto la vita del singolo e il destino del mondo siano indissolubilmente intrecciat [...] Vai alla recensione »
Invisibili, rigorosi, seducenti. I monaci-guerrieri altrimenti detti Diavoli (dell' alta finanza) ideati da Guido Maria Brera nel noto best-seller approdano sul piccolo schermo. Da domani sera, infatti, l' omonima serie tv targata Lux Vide e Sky sarà programmata su Atlantic e Now Tv. L' attesa è quella dei grandi eventi, a maggior ragione in epoca di forzate visioni domestiche dove il prodotto nuovo [...] Vai alla recensione »
Non era facile realizzare una sceneggiatura avvincente rendendo nel contempo comprensibili agli spettatori meccanismi e parole complicate come «shortare» o «trigger». Ma la serie Diavoli ci è riuscita, unendo l' aspetto thriller con il viaggio nei labirinti delle banche. In onda su Sky Atlantic e Now tv, da domani in dieci episodi, è tratta dal romanzo di Guido Maria Brera, il trader finanziario [...] Vai alla recensione »
Invisibile e inodore, a volte letale: è il mondo dell' alta finanza e i suoi inganni spesso perpetrati nei confronti di stati e cittadini. Sui personaggi che gravitano intorno agli uffici di borsa e che influenzano le nostre vite, si concentra Diavoli, il romanzo di Guido Maria Brera a cui si ispirano i dieci episodi della serie dallo stesso nome prodotta da Sky e LuxVide in onda da domani su Sky Atlantic, [...] Vai alla recensione »