Anno | 2019 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Italia |
Durata | 100 minuti |
Regia di | Umberto Rey |
Distribuzione | Morfeo Production |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro |
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CONSIGLIATO N.D.
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“Tramonto a mezzogiorno”, basterebbe una sola parola per inquadrare il film di Umberto Rey: film verità.
Il quadro storico è quello del Risorgimento sul quale, purtroppo, la “storia ufficiale” non ha voluto ancora fare i conti e rendere giustizia alla verità storica. Dovrebbe essere il primo obiettivo della ricerca storiografica ma sui fatti del Risorgimento, questo non è avvenuto nonostante un’ampia e documentata letteratura abbia ormai dimostrato che quello che la “vulgata” e i libri ci hanno finora presentato e “insegnato” non è altro che una costruzione oleografica, ingessata nei miti di un Risorgimento che invece per il Sud si è tradotto in una conquista violenta ordita da una rete di interessi internazionali in un quadro geopolitico che considerava “scomoda”la presenza di uno Stato indipendente, come quello delle Due Sicilie, nel cuore del Mediterraneo. Ma c’erano anche le enormi ricchezze del Sud, un boccone troppo ghiotto per uno staterello, come quello dei Savoia ormai alla bancarotta.
Ecco allora questo film che cerca di aprire uno squarcio, di raccontare quello che è realmente avvenuto. E Umberto Rey lo fa attraverso uno dei personaggi più discussi, più ambigui, più controversi della storia risorgimentale: Liborio Romano.
Un Liborio Romano che, agli occhi del regista, si pente del suo operato nel turbinio degli eventi di quell’epoca e racconta tutto in un testamento – verità.
Ad interpretare il ruolo del protagonista lo stesso Umberto Rey che, con grande capacità espressiva, vive il dramma interiore dell’uomo, prima ancora che dello statista.
La visione del film crea un grande pathos grazie anche ad effetti sonori e scenici straordinari e porta lo spettatore a guardare alla nostra storia passata e presente con occhio critico e più consapevole. E la sua visione è una sorta di “investimento” nella costruzione del nostro futuro.
Film rocco di pathos narrativo, fotografia stupenda, narrazione con i giusti tempi adeguati al dramma degli avvenimenti raccontati d a l protagonista. Musica originale. Ittima cornice per una rivisitazione storica dei fatti che portarono all'unità di Italia.
Hegel diceva che la storia é "la versione dei fatti, scritta dai vincitori". Ecco questo film è esattamente il contrario. L'autore di questo film ci racconta una verità diversa da quella che abbiamo conosciuto fin dai giorni di scuola. Una verità anche scomoda, ma che, in quanto tale, deve essere presa in seria considerazione. Un film da vedere per capire.
Fulvio Bedin è un professore universitario di Storia, famoso a livello internazionale per i suoi libri che, con documentata e attenta analisi, raccontano la Storia e le evoluzioni politico-militari d’Europa. Nel novembre del 1866 riceve, nel suo studio a Torino, una lettera di convocazione dall’ex Ministro degli Interni e della Guerra del Regno delle Due Sicilie (nonché [...] Vai alla recensione »