|
Ultimo aggiornamento giovedì 15 ottobre 2020
La lotta di classe e le differenze sociali viste dagli occhi innocenti dei bambini. In Italia al Box Office Una classe per i ribelli ha incassato 15,2 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
|
Sofia, brillante avvocato di origine magrebina, e Paul, batterista di un gruppo anarco-punk, si trasferiscono in una casetta con giardino nella periferia parigina, a Bagnolet, col sogno di dare il meglio a loro figlio Corentin: una scuola pubblica, democratica e multiculturale. Quando, però, gli altri genitori cominciano a spostare i figli in un istituto privato, isolando sempre più il loro piccolo, la scelta di Sofia e Paul diventa una difficile scelta di resistenza, e tutto e tutti sembrano allearsi per metterla sempre più in crisi.
Il regista Michel Leclerc e la sceneggiatrice Baya Kasmi sono partiti dalla loro esperienza di genitori nella stessa Bagnolet, ai tempi dell'attentato alla sede di Charlie Hebdo, per immaginare un'escalation tragicomica in cui l'ideale di sinistra di accoglienza e rispetto delle idee altrui dà luogo ad una deriva del politicamente corretto e ad un labirinto di tabù e contraddizioni tali da mettere in ginocchio anche gli esponenti più laici e progressisti della generazione dei quarantenni con figli.
Il tocco di classe, che avevamo già apprezzato in Le nom des gens, è chiaramente il punto di vista interno, e mai dall'alto o giudicante. Paul e Sofia sono personaggi emblematici dei dilemmi e delle incoerenze del nostro tempo, in quanto coppia mista, di sinistra e benestante, attenta a non escludere ma anche e soprattutto a non essere esclusa, specie se in questione ci sono la felicità del proprio figlio e il suo accesso alle migliori opportunità. Due protagonisti adulti bobó (noi diremmo radical-chic) che non puntano il dito contro i loro vicini diversi - sarebbe troppo facile - ma vengono umoristicamente accerchiati dalle difficoltà pratiche contro cui vanno in fretta a scontrarsi tutti i loro ideali.
Così, quando Corentin torna da scuola e riferisce che il compagno musulmano gli ha detto che chi non crede va all'inferno, Sofia si reca della mamma del compagno di suo figlio per chiarire la questione, ma si ritrova di fronte allo specchio infrangibile del suo stesso pensiero: quello secondo cui un buon genitore deve insegnare al proprio bambino a dire sempre la verità, per quanto spaventosa possa suonare.
Mentre gli adulti si affannano a fare i conti con le esigenze della tolleranza, il revisionismo del proprio passato e i paradossi dell'invenzione di un linguaggio che non offenda nessuno (esilarante il personaggio della maestra, angosciata e incomprensibile) i piccoli stanno guardare, riflettendo le loro assurdità e raddoppiando l'effetto comico.
A metà strada tra l'inarrivabile raffinatezza della coppia Jaoui-Bacri e la commedia francese nazionalpopolare, Una classe per i ribelli, pur con qualche caduta di tono qua e là, imbocca la strada giusta: quella in cui si ride per non piangere, ma anche per imparare a prendersi meno seriosamente e a ristabilire le priorità e il necessario equilibrio, a partire da quello delle mura scolastiche.
"La lutte des classes", il titolo che Michel Leclerc (premio César per "Le nom des gens") ha voluto per la sua storia di quartiere, narra di famiglie che si arrabattano per offrire ai figli le condizioni migliori per studiare. A differenza dei loro amici, che scelgono una scuola privata, Sofia e Paul sono fautori della scuola pubblica sia pure in un edificio fatiscente.
La distribuzione italiana ha preferito il più morbido e accattivante "Una classe per i ribelli", ma il titolo originale francese, "La lutte des classes", diceva molte più cose e non lasciava dubbi sulla scelta di campo della commedia di Michel Leclerc. Il campo è infatti quello della politica, ma i giocatori non sono ministri o governanti, bensì cittadini comuni, quarantenni con figli: batterista punk [...] Vai alla recensione »
Scuola pubblica o privata? Il film di Michel Leclerc Una classe per i ribelli (anche se il titolo francese originale La lutte des classes era più azzeccato) non dà risposte, ma tanti spunti di riflessione. E lo fa alla maniera della commedia francese intelligente, con ironia, garbo e bravi interpreti. Edouard Baer e Leila Bekhti, lui batterista di un gruppo punk, lei avvocato, sono i genitori di Coco, [...] Vai alla recensione »
Una classe per i ribelli (titolo originale: La lutte des elasses) è la commedia di Michel Leclerc, che ha riscosso grande successo in Francia ed ora ci attende in sala con il suo umorismo intelligente ed il suo approccio alla contemporaneità benevolo, ma incisivo. Sofia (Leila Bekhti) e Paul (Edouard Baer): lei è avvocato, lui batterista in una punk rock band; lei di famiglia araba, lui francese; lei [...] Vai alla recensione »
Michel Leclerc prosegue sulla scia della commedia popolare e politica con un film che in francese ha un titolo bidirezionale: La lutte des classes, la lotta delle classi. Sofia e Paul hanno una relazione, lei è una brillante avvocata di origine nordafricana, lui il batterista di un gruppo punk rock il cui periodo di splendore sembra un lontano ricordo.
Quando gli amici del quartiere di Bagnolet ritirano i propri bambini dalla scuola pubblica per iscriverli a quella privata e cattolica di Saint-Benoît, Paul e Sofia riaffermano i loro valori repubblicani e vanno dritti per la loro strada. Il dubbio sorge però quando scoprono che il loro figlioletto Corentin è l'unico bianco della sua classe ed è ostracizzato perché non solo non ha credenze religiose, [...] Vai alla recensione »
Due genitori anticonformisti si trasferiscono in periferia e mandano il figlio in una scuola multirazziale, salvo poi pentirsi. Al contrario del ragazzino. Elegante e raffinata commedia che mette in burla tutti gli stereotipi della nostra epoca e ipotizza una convivenza basata su comprensione e collaborazione. Molte gag divertenti a dispetto di un titolo sbagliato che non rende giustizia all' alto [...] Vai alla recensione »
Lei avvocato di origini magrebine, lui batterista rock, figlio problematico, nella periferia parigina multietnica di Bagnolet. In un saliscendi continuo di luoghi comuni, di razzismi e controrazzismi, la vita disarticolata di due radical chic, che finiscono impantanati nello stagno del politicamente corretto. Commedia scritta e diretta da Michel Lecrerc con brio, ambiguamente destinata a finire dentro [...] Vai alla recensione »
Commedia satirica dal titolo francese (La lutte des classes) migliore di quello italiano, Una classe per i ribelli incorre in qualche luogo comune: però è una riflessione acuta sui pregiudizi contemporanei, che non risparmia né i benpensanti della sinistra bobo né le varie culture del melting-pot. Sofia, avvocato di origine maghrebina, e Paul, batterista punk-rock anarchico, iscrivono il figlio Corentin [...] Vai alla recensione »
Andare a scuola in centro in un istituto prestigioso porta tutta una serie di privilegi, senza contare il futuro radioso che si prospetta per i giovani alunni! Sono in molti a cercare casa nei quartieri più centrali e dispendiosi delle città francesi, investendo capitali pur di vedere i proprio figli accettati in uno di questi istituti. Ma Sofia e Paul decidono di ribaltare la tendenza, trasferendosi [...] Vai alla recensione »
Sofia e Paul sono una brillante avvocatessa di origine magrebina e un batterista punk in perenne conflitto con il sistema. Dovendo iscrivere il figlio Corentin alla scuola elementare, la coppia sceglie di trasferirsi nella banlieue parigina, ai propri occhi l'ambiente ideale per un'educazione multiculturale e popolare, nella casa che Sofia ha sognato per tutta l'infanzia.
C'è di mezzo la scuola. Ma non solo quella. Molto altro in gioco, coi modi della commedia ma con un maledetto bisogno di scansare certi veli d'ipocrisia e mettere alla berlina quel gauchisme inteso non come "malattia infantile del comunismo" (Lenin) ma come il "politicamente corretto" acquisito da una certa sinistra quale immutabile indicazione di atteggiamento: a volte con convinte e battagliere [...] Vai alla recensione »
La scuola è una sorta di repubblica in miniatura, con una sua società consolidata, un'amministrazione, i governanti, i diritti e i doveri, i suoi valori di libertà, uguaglianza e fraternità, e anche il suo regime secolare. Una Repubblica in miniatura attraversata da quegli stessi dibattiti che arricchiscono la società: riduzione delle disuguaglianze, integrazione sociale, religione, razzismo, violenza, [...] Vai alla recensione »
Diciamo la verità: bisogna un po' sforzarsi di non pensare allo sventurato professore Samuel Paty, decapitato a Conflans da un diciottenne islamista in seguito a una "fatwa", per apprezzare appieno "Una classe per i ribelli", il bel film di Michel Leclerc che esce giovedì 22 ottobre distribuito dalla "Satine" di Claudia Bedogni. E tuttavia anche nella commedia francese, che risale al 2019, si evocano [...] Vai alla recensione »
Un super mosaico di luoghi comuni sulla convivenza multietnica, dall'ebreo paranoico contro il vicino mauritano alla donna in chador che prevede l'inferno per gli infedeli, fino al bianco discriminato nel coloratissimo comune di Bagnolet, periferia di Parigi. Michel Leclerc, con la sceneggiatrice Baya Kasmi (anche interprete della stralunata maestra), racconta l'esperienza da coppia bobo vissuta in [...] Vai alla recensione »
L'assassinio agghiacciante del professore Samuel Paty e i sussulti integralisti nelle scuole francesi sono lontani da una commedia come "Una classe per i ribelli", che sarà in sala da noi il 22 ottobre rinunciando al ben più spiritoso e ammiccante titolo francese,"La lutte des classes". Eppure il regista Michel Leclerc fornisce, con rara ironia e leggerezza, uno spaccato dell'istruzione pubblica nella [...] Vai alla recensione »