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mercoledì 20 novembre 2019
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incomparabilità dei joker
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La recensione secondo me poggia su un'assunzione fallace, ossia giudica questo film tenendo a mente il Joker di Nolan di "The dark Knight", che per carità è un grandissimo film, eccezionale ma nulla a che vedere con il Joker di questo film. Innanzitutto in questa recensione ci scordiamo di un elemento importantissimo, ossia per la prima volta si squarcia il velo di Maya e vediamo Thomas Wayne per quello che realmente è. Egli non è un filantropo, non è un benefattore, egli è un uomo d'affari puro che genera probabilmente lui stesso il male, il marcio della città in cui vive. Arthur Fleck tenta tante, troppe volte a conformarsi in una società che lo vede come un rifiuto. Egli è l'ultimo tra gli ultimi e Joaquin Phoenix porta sullo schermo tutto il suo talento in questo.
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La recensione secondo me poggia su un'assunzione fallace, ossia giudica questo film tenendo a mente il Joker di Nolan di "The dark Knight", che per carità è un grandissimo film, eccezionale ma nulla a che vedere con il Joker di questo film. Innanzitutto in questa recensione ci scordiamo di un elemento importantissimo, ossia per la prima volta si squarcia il velo di Maya e vediamo Thomas Wayne per quello che realmente è. Egli non è un filantropo, non è un benefattore, egli è un uomo d'affari puro che genera probabilmente lui stesso il male, il marcio della città in cui vive. Arthur Fleck tenta tante, troppe volte a conformarsi in una società che lo vede come un rifiuto. Egli è l'ultimo tra gli ultimi e Joaquin Phoenix porta sullo schermo tutto il suo talento in questo. Ci tiene incollati alla sedia ad osservare un personaggio "parlante" ossia che con la sua vita parla senza che niente debba dire in più. Ci si aspetta che faccia determinate scelte, niente è immotivato. Si scava nell'anima del personaggio e lo si trova. Non è l'irrazionale Joker di Nolan che vuole vedere il mondo bruciare solo per il gusto di farlo. Non è l'antagonista di Batman che regge con lui il confronto. Abbiamo la fortuna di osservare in questo film il Joker "uomo", senza capacità sovrannaturali, senza uomini che lo sostengano, anzi schiavo dei suoi limiti. Phoenix regge sulle sue spalle un ruolo pesantissimo in modo divino. L'oscar sarebbe meritato ma forse non lo vincerà. I temi del film sono tanto, troppo attuali. Immaginate di mettere al posto di Thomas Wayne Hillary clinton, e avrete uno spaccato sulla società americana di oggi. Mi dispiace che chi abbia giudicato questo film si sia fermato alla scorza dura del fumetto, del personaggio e non abbia voluto farsi altre domande, forse quelle giuste. Voto: 4 meritato. PS: Spero non ci sarà alcun seguito.
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gustibus
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mercoledì 13 novembre 2019
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joker?..diseducativo,iper soppravalutato
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Gia'recensito,ma visto una seconda volta per capire lo stupefacente successo mondiale oltre che da noi,nel resto del mondo.Ora ho capito,da cinefilo,che questo film e'proprio stato baciato da una fortuna visiva,salvato sicuramente da Joaquin Phoenix bravissimo nell'interpretare un clown,un pagliaccio.Il joker fantasioso del fumetto e del famoso acerrimo nemico di Batman.Qui,a parte che si vede la famiglia Wayne dove vengono uccisi papa'e mamma di Bruce,la citta'si chiama Gotham,ma poi il film esce completamente dalla logica fumettistica per entrare nella realta'di oggi,niente fantasy,il personaggio e'quasi la medaglia al rovescio che non si vuol immaginare,vedere che il mondo,la vita fa proprio schifo ed e'meglio una specie di liberta'anarchica.
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Gia'recensito,ma visto una seconda volta per capire lo stupefacente successo mondiale oltre che da noi,nel resto del mondo.Ora ho capito,da cinefilo,che questo film e'proprio stato baciato da una fortuna visiva,salvato sicuramente da Joaquin Phoenix bravissimo nell'interpretare un clown,un pagliaccio.Il joker fantasioso del fumetto e del famoso acerrimo nemico di Batman.Qui,a parte che si vede la famiglia Wayne dove vengono uccisi papa'e mamma di Bruce,la citta'si chiama Gotham,ma poi il film esce completamente dalla logica fumettistica per entrare nella realta'di oggi,niente fantasy,il personaggio e'quasi la medaglia al rovescio che non si vuol immaginare,vedere che il mondo,la vita fa proprio schifo ed e'meglio una specie di liberta'anarchica.Todd Phillips il regista(leone d'oro!)non so che messaggio voleva dare a questo film,W il bullismo?w la liberta' senza legge?certo perché in questa storia nn ce'nulla di fantasioso,a parte i nomi della DC.Tutto e'svolto come fosse reale.Questo mi spaventa,e chi vi scrive seppur 66enne ha sicuramente i suoi difetti ma non sono moralista.Pero'un film che(e ne sono certo!!)se fosse stato fatto nel 1970 avrebbe avuto nella sala cinematografica 8/10persone alla visione,perche'non sarebbe stato capito per l'epoca.Ora dall'entusiasmo delle recensioni e dallo straordinario,incredibile successo di pubblico sembra un inno alla realta'di oggi,dando ragione a Joker,al regista che la ricchezza(..io sono povero)e'quasi un reato,la televisione crea mostri,la vita fa venir la voglia di suicidarti!Ma che messaggi da schifo sono?Non portate i figli piccoli a vedere questo orrido film,potrebbe risvegliare DNA nascosto.Assolutamente da vedere solo una volta,anche se ha avuto molta piu'enfasi di Arancia Meccanica di Kubrick!..ora cestinatemi pure.
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laurona
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martedì 12 novembre 2019
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potente...
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E' un bellissimo film, con un grande Joaquin Phoenix. Mi esimo però da dare il massimo dei voti, poiché mi ha ricordato un po' troppo da vicino, benché declinato in maniera leggermente differente, un paio di film di Scorsese (Te King of Comedy e Taxi Driver). Comunque merita
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emifisa
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domenica 10 novembre 2019
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phoenix mattatore di questa perla di philipps ma c'è un ma
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Il nuovo Joker di Phillips si è dimostrato all'altezza delle aspettative. Joaquin Phoenix osannato come prova attoriale dell'anno, anche se dissento su questo ultimo punto perchè ha sicuramente uscito una delle sue prove attoriali migliori ma non la migliore, forse la meglio costruita si. Sicuramente resta il fatto che siamo di fronte a un film al di sopra di tutto quello che sia uscito quest'anno. Stiamo parlando di livelli superiori, ma c'è un ma, che a mio modesto parere, nonostante parliamo di un filmone che è giusto precisarlo, non penso sia il miglior film dell'anno come in tanti secondo me lo stanno sopravvalutando. C'è sempre quel non so che di hollywoodiano, quella patina di luce, quella sicurezza nella stesura di sceneggiatura che va sul sicuro.
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Il nuovo Joker di Phillips si è dimostrato all'altezza delle aspettative. Joaquin Phoenix osannato come prova attoriale dell'anno, anche se dissento su questo ultimo punto perchè ha sicuramente uscito una delle sue prove attoriali migliori ma non la migliore, forse la meglio costruita si. Sicuramente resta il fatto che siamo di fronte a un film al di sopra di tutto quello che sia uscito quest'anno. Stiamo parlando di livelli superiori, ma c'è un ma, che a mio modesto parere, nonostante parliamo di un filmone che è giusto precisarlo, non penso sia il miglior film dell'anno come in tanti secondo me lo stanno sopravvalutando. C'è sempre quel non so che di hollywoodiano, quella patina di luce, quella sicurezza nella stesura di sceneggiatura che va sul sicuro. Non vedo quell'affondo finale che poteva fare. Infine il soggetto non è particolarmente ardito; Joker reietto della società, inascoltato e solo trova il suo modo di farsi ascoltare anche se violentamente trovando la sua realtà. Beh in un mondo in cui tutti sono soli e inascoltati grazie ai social che ci hanno reso ancora più soli, mi sembra una storia sicura che punta subito allo stato d'animo della società di oggi facendo tifare per il cattivo infatti. Insomma la paura di affondare il piede sul pedale dove doveva essere fatto, non è stato fatto, solo per tenere sempre quella situazione da blockbuster americana che da sicurezza. Poteva essere un 5 stelle ma devo metterne 4 a mio malincuore perchè sicuramente il film è da vedere e parliamo di uno dei migliori film usciti dell'anno e migliore dei film americani.
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carlosantoni
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venerdì 8 novembre 2019
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la vendetta fa bene alla salute
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La vendetta fa bene alla salute, guarisce dalla malattia e risarcisce delle violenze subite, e assomiglia quasi a una rivoluzione, pur se su scala assolutamente ridotta ed esistenziale, ma che si può allargare, laddove da un quadro personale si salga ad un piano sociale, generale. È quanto par d’imparare da questo notevolissimo film di Todd Phillips.
Da dove partire? È difficile, tante sono le cose da dire. Comincio da alcuni aspetti della struttura narrativa. È evidente che il film, attraverso le vicende drammatiche del protagonista, parla di rivolta sociale come risposta alla violenza diffusa dal sistema capitalistico. Risposta caotica, spontanea, brutale, dove le centinaia di volti mascherati da pagliaccio dei manifestanti, richiamano alla mente le più recenti numerose maschere di Anonymous, presenti in tante contestazioni e cortei degli ultimi anni.
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La vendetta fa bene alla salute, guarisce dalla malattia e risarcisce delle violenze subite, e assomiglia quasi a una rivoluzione, pur se su scala assolutamente ridotta ed esistenziale, ma che si può allargare, laddove da un quadro personale si salga ad un piano sociale, generale. È quanto par d’imparare da questo notevolissimo film di Todd Phillips.
Da dove partire? È difficile, tante sono le cose da dire. Comincio da alcuni aspetti della struttura narrativa. È evidente che il film, attraverso le vicende drammatiche del protagonista, parla di rivolta sociale come risposta alla violenza diffusa dal sistema capitalistico. Risposta caotica, spontanea, brutale, dove le centinaia di volti mascherati da pagliaccio dei manifestanti, richiamano alla mente le più recenti numerose maschere di Anonymous, presenti in tante contestazioni e cortei degli ultimi anni. Insomma, il film gratta gratta ha, o vuole avere, un forte contenuto politico di denuncia e di contestazione della “narrazione” ufficiale e della concreta gestione politica da parte di un’oligarchia di super-ricchi: e questo, pur con tutti i limiti di un lavoro confezionato in USA e che trae origine da dei fumetti, non è poco.
Il secondo aspetto interessante del film, dal punto di vista contenutistico, è che parli di spettacolo, soprattutto moltissimo di televisione, e in generale di scena, di recitazione, di commedia e tragedia che si scambiano vicendevolmente l’una nell’altra, come di rappresentazioni della vita reale che vengono scambiate per la vita stessa. E di come la necessità reiteratamente richiamata in varie scene, di dover “far ridere” ad ogni costo, non sia che una variante sul tema cinico del “The Show Must Go On”. Sono perciò indotto a pensare che il film di Phillips intenda criticare anche il modo di gran lunga corrente tra i cineasti, di raccontare la realtà deformandola, velandola, addolcendola e perciò nascondendo nei vari plot la brutalità del dominio di classe e le sue drammatiche conseguenze sociali.
Quanto agli aspetti formali, occorre iniziare col dire che Joaquin Phoenix è semplicemente superlativo, perturbante nelle sue risate dai diversi timbri espressivi, nella magrezza che pare la metafora della sua gracilità affettiva, nella sua bravura a danzare o ad assumere pose del Tai Chi.
E poi, come non parlare della fotografia, davvero eccellente, sia che scruti la mimica di Phenix con primissimi piani, sia che descriva interni sempre cupi e claustrofobici, o esterni nevrotici d’inseguimenti cittadini, o di sfrecciare di treni ripresi a volo d’angelo su tracciati ferroviari mozzafiato, o scene violente in metropolitana… per finire con la straordinaria ultima scena, che nell’albore crescente e accecante di una luce lattea in fondo a un tunnel di ospedale psichiatrico, ci mostra la silhouette appena distinguibile del nostro Joker che comicamente si mette a correre all’improvviso, rincorso da un paio di guardiani, quasi una ripetizione di tante gags di Chaplin-Charlot, il quale peraltro è citato in una scena.
Perfetta anche la colonna sonora, che non ti molla, e notevoli le scenografie.
Da vedere!
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lollipop91
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venerdì 8 novembre 2019
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magnifico.
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Semplicemente la perfezione , perfetto Joaquin Phoenix estremamente profondo, sentito, meraviglioso , perfette le colonne sonore, le luci, le inquadrature, le ambientazioni le atmosfere.. tutto estremamente *divino*. Un opera d' arte meravigliosa. Epico. Non tutti purtroppo possono comprendere la profondità, le emozioni i sentimenti, le sensazioni, le malinconie, e la maestosità interpretata, e forse non solo, di Joaquin..
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andrea
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giovedì 7 novembre 2019
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molto più di uno spin off
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Joker è molto di più dello spin off annunciato; è un pugno allo stomaco che ti lascia a terra senza respiro e con la sensazione che non ti rimetterai più in piedi come prima. L’ambientazione tetra, la narrazione lenta ma inesorabile, un Joaquin Phoneix reso quasi irriconoscibile da uno smagrimento forzato che evidenzia nel viso i solchi profondi di un’esistenza da reietto ai margini di una società becera e bullizzante, ci restituiscono un personaggio di maggior spessore rispetto al passato, così che Joker non è soltanto il cattivo, l’antieroe che prende corpo e vita in contrapposizione a Batman, ma un essere estremamente controverso che brilla di luce propria. Ha un immenso bisogno d’amore, ma trova tutt’altro, tradito da tutto e da tutti, schiacciato dal peso della discriminazione, dell’indifferenza, della violenza gratuita.
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Joker è molto di più dello spin off annunciato; è un pugno allo stomaco che ti lascia a terra senza respiro e con la sensazione che non ti rimetterai più in piedi come prima. L’ambientazione tetra, la narrazione lenta ma inesorabile, un Joaquin Phoneix reso quasi irriconoscibile da uno smagrimento forzato che evidenzia nel viso i solchi profondi di un’esistenza da reietto ai margini di una società becera e bullizzante, ci restituiscono un personaggio di maggior spessore rispetto al passato, così che Joker non è soltanto il cattivo, l’antieroe che prende corpo e vita in contrapposizione a Batman, ma un essere estremamente controverso che brilla di luce propria. Ha un immenso bisogno d’amore, ma trova tutt’altro, tradito da tutto e da tutti, schiacciato dal peso della discriminazione, dell’indifferenza, della violenza gratuita. E a nulla valgono le fughe dalla realtà, quel mondo effimero con cui disperatamente tenta di convincersi che può ancora farcela a integrarsi. La spirale che lo avvolge è inesorabile e lo porterà a un epilogo ormai ineluttabile. Il film, ferma restando l’indiscussa condanna per l’antieroe, ci induce nostro malgrado a riflettere sulle responsabilità dei singoli, del tessuto sociale e delle istituzioni. Sarebbe davvero semplicistico ridurre la questione alle sole deviazioni di una mente malata e a ben vedere Gotham City non è poi così lontana e diversa da una metropoli dei nostri giorni in cui puoi perderti e smarrirti senza che nessuno ti tenda una mano.
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fabio
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mercoledì 6 novembre 2019
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un po' sforzato ma valido
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La genesi di un "cattivo" in una lettura alternativa.
Tuttavia non mi sembra un capolavoro destinato a rimanere nella storia: senza nulla togliere alla prova attoriale di Phoenix e pur meritando il premio a Venezia quale miglior film resta un opera parziale, che non riesce a scendere al fondo delle questioni; se da una parte punta l'indice verso una società disumanizzante e folle, rendendone in modo efficace l'aspetto estetico, l'immagine, dall'altra manca il momento della riflessione, della parola.
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anto
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domenica 3 novembre 2019
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americanata
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Terribile... Si salva la fotografia e ambientazione molto suggestive per il resto da dimenticare. Joaquin Phoenix gigioneggia nel fare il malato di mente, la storia e banale... Diventa cattivo perché non è stato amato dalla mamma e perché la società è cattiva? Una scoperta geniale.. L'ho trovato pretenzioso e sopravvalutato. Gli americani trattano temi sociali con l'accetta.. Buoni e cattivi.. C'è di meglio ma siccome è di moda guadagna tanti soldi. Per non parlare della violenza gratuita e unica possibilità di redenzione.. Togliamole ste armi invece
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anto
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domenica 3 novembre 2019
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bella la fotografie a interpretazione ma film sopr
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Film esteticamente ed emotivamente intenso ma ho trovato il tutto piuttosto banale...il cattivo che viene trattato male dalla mamma, che è disadattato e sociopatico mi sembrano storie già viste e riviste.
Finale inutilmente splatter e senza redenzione... Il tutto per dire che disagio e povertà producono violenza.. Ma va! L'ho trovato un esercizio molto americano di trattare questi fenomeni, eccessivo e hollywoodiano.
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