La recensione secondo me poggia su un'assunzione fallace, ossia giudica questo film tenendo a mente il Joker di Nolan di "The dark Knight", che per carità è un grandissimo film, eccezionale ma nulla a che vedere con il Joker di questo film. Innanzitutto in questa recensione ci scordiamo di un elemento importantissimo, ossia per la prima volta si squarcia il velo di Maya e vediamo Thomas Wayne per quello che realmente è. Egli non è un filantropo, non è un benefattore, egli è un uomo d'affari puro che genera probabilmente lui stesso il male, il marcio della città in cui vive. Arthur Fleck tenta tante, troppe volte a conformarsi in una società che lo vede come un rifiuto. Egli è l'ultimo tra gli ultimi e Joaquin Phoenix porta sullo schermo tutto il suo talento in questo. Ci tiene incollati alla sedia ad osservare un personaggio "parlante" ossia che con la sua vita parla senza che niente debba dire in più. Ci si aspetta che faccia determinate scelte, niente è immotivato. Si scava nell'anima del personaggio e lo si trova. Non è l'irrazionale Joker di Nolan che vuole vedere il mondo bruciare solo per il gusto di farlo. Non è l'antagonista di Batman che regge con lui il confronto. Abbiamo la fortuna di osservare in questo film il Joker "uomo", senza capacità sovrannaturali, senza uomini che lo sostengano, anzi schiavo dei suoi limiti. Phoenix regge sulle sue spalle un ruolo pesantissimo in modo divino. L'oscar sarebbe meritato ma forse non lo vincerà. I temi del film sono tanto, troppo attuali. Immaginate di mettere al posto di Thomas Wayne Hillary clinton, e avrete uno spaccato sulla società americana di oggi. Mi dispiace che chi abbia giudicato questo film si sia fermato alla scorza dura del fumetto, del personaggio e non abbia voluto farsi altre domande, forse quelle giuste. Voto: 4 meritato. PS: Spero non ci sarà alcun seguito.
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