Il personaggio del Joker, nasce come nemesi fumettistica del più famoso Batman, anch' esso creato da Bob Kane per le serie a fumetti della DC Comics. Nel corso del tempo il Joker ha avuto vita sia televisiva che cinematografica:
1) Cesar Romero nel 1966 per la serie tv con Adam West nei panni dell' Uomo Pipistrello;
2) Jack Nicholson nel 1989 nel film di Tim Burton, antagonista di Michael Keaton;
3) Heat Ledger nel 2008 nel secondo capitolo della trilogia di Christopher Nolan, dove sono botte da orbi con Christian Bale;
4) Pur con qualche difficoltà filologica anche nel telefilm "Gotham" vediamo un simil Joker interpretato da Dominic Monagham;
5) Jared Leto nel film "Suicide Squad";
Per finire arriva un dimagritissimo Joaquin Phoenix a narrarci le origini (non acide), in un contesto non canonicamente DC extense universe, anche se con tutti i crismi della narrazione, inserendo anche Thomas e il piccolo Bruce Wayne, tant' è che il pre finale, con l'assassinio dei genitori del futuro Batman, potrebbe collocarsi come trade d union con il primo film di Tim Burton (o quasi).
Sarebbe complicato provare a spiegare il successo di critica del film (tra Leoni d oro e Oscar), in mano ad un regista più che commerciale, che viene dalla trilogia di "Una Notte da Leoni" e capolavori !!! come "RoadTrip ".
L' evidente calo di attrazione/qualità del cinema d' autore e forse la sua incapacità di rappresentare e vedere il mondo per le masse, porta questi prodotti (comunque mediamente buoni) alla ribalta dei festival di cinema più importanti.
Arthur Fleck, vita spesa da disadattato nella suburra di Gotham, si arrabatta come può per sopravvivere, tra lavori precari e cure ad una madre in perenne terapia con psicofarmaci (come lui d'altronde). La madre crede, che in gioventù, quando era a servizio dei Wayne, fu messa incinta dal magnate e che da quel rapporto nacque Arthur.
Lui ci crede veramente e cerca il contatto umano con Thomas, ricevendo invece un cazzotto e il suo disprezzo.
Oramai la discesa agli inferi è inevitabile, armato di pistola Arthur si vendichera' di tre yuppie che lo stanno malmenando in metropolitana, ma la catarsi avverrà in diretta televisiva durante lo spettacolo di Murray Franklin, dove grazie ad una serie di eventi Arthur (in arte Joker) è stato invitato (lo show assomiglia tantissimo al David Letterman show, già sede di un massacro con il gas, attraverso le pagine della graphic novel scritta da Frank Miller "Il Ritorno del Cavaliere Oscuro").
Populismo che esplode in un' onda di disordini e caos in città, che eleggerà il Joker come nuovo leader degli oppressi, dei poveri e dei disadattati, contro l' agio sociale e la ricchezza dell' establishment.
Finale all' Arkam Asylum.
La presenza di R.De Niro, si correla, volente o nolente, con il film "Re per una Notte" di Martin Scorsese del 1982, mentre in questo film Bob prende il posto che fu di Jerry Lewis, però, penso che il sottotesto finisca qui, oltre alle riprese che si adattano visivamente al 1981 (anno in cui si svolge la storia), ovvero, con richiami formali al periodo cinematografico statunitense fine anni '70 e inizi anni '80.
In sostanza un film discreto, non certo un capolavoro, che solleva forse anche qualche facile dubbio etico.
Sarà mica stata colpa della presidenza Trump?
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