rosmersholm
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sabato 12 ottobre 2019
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potente
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Film di rara potenza cinematografica che impone la sua interpretazione del personaggio di Jocker, nell'immaginario collettivo, come qualcosa di nuovo e sorprendente. Sfiorato il capolavoro (forse manca un pizzico di visionarietà e audacia in più...). Inconcepibile che abbiano premiato l'incolpevole Marinelli con la coppa Volpi, in luogo di uno straordinario Phoenix.
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fede slevin
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sabato 12 ottobre 2019
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non è un cinecomic e si vede.
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That's Life. Il titolo di una delle canzoni più rappresentative della potentissima colonna sonora, costruita meravigliosamente su misura di ogni singola scena, di Joker, ne rappresenta anche il tragico mantra associato al filone narrativo. Ricchi e poveri. Una divisione semplicistica e non sufficientemente descrivente la situazione sociale di una Gotham fittizia, ma quanto mai realistica ed attuale che sbatte in faccia (senza complimenti) allo spettatore la tragica mancanza di empatia e conseguente egoismo che divampano tra le persone nella tendenza generale mondiale odierna. Esiste qualcosa di peggiore del dolore fisico? Arthur Fleck, alias Joker, lo sa bene e non manca di mostrarlo, volente o nolente.
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That's Life. Il titolo di una delle canzoni più rappresentative della potentissima colonna sonora, costruita meravigliosamente su misura di ogni singola scena, di Joker, ne rappresenta anche il tragico mantra associato al filone narrativo. Ricchi e poveri. Una divisione semplicistica e non sufficientemente descrivente la situazione sociale di una Gotham fittizia, ma quanto mai realistica ed attuale che sbatte in faccia (senza complimenti) allo spettatore la tragica mancanza di empatia e conseguente egoismo che divampano tra le persone nella tendenza generale mondiale odierna. Esiste qualcosa di peggiore del dolore fisico? Arthur Fleck, alias Joker, lo sa bene e non manca di mostrarlo, volente o nolente. Una risata, studiata dal maestoso Phoenix attraverso ore di registrazioni dei vari manicomi statunitensi, che entra nelle ossa e contorce le budella dello spettatore. Un'espressione assente, come la figura stessa del protagonista ( "spero che la mia morte abbia più senso della mia vita" cit.), che muta verso un malinconico, consumato e angosciante sguardo di colui che si appresta a trovare un'identità da carnefice in un mondo privo di compassione che non smette di togliere a chi non ha già nulla. Con una mossa inaspettata, il regista della trilogia de "Una notte da leoni" (Todd Phillips), non solo si cimenta nell'ambiziosissima impresa di "sfidare" l'ormai iconico e fino ad ora insuperabile Joker di Heath Ledger, ma restituisce anche un prodotto di finissima qualità per cui non stona la definizione di "capolavoro". Un film tra il drammatico e il grottesco, che spinge a riflettere e a porsi tante domande. Un film che si vuole mettere dalla parte degli "altri" con un ribaltamente prospettico che spinge a comprendere il perchè "certe persone vorrebbero solo veder bruciare il mondo" (cit.). E non è un caso se qui, il solito magnate filantropo Thomas Wayne viene ridotto al ruolo di insensibile politico che non si fa scrupoli a minacciare e prendere a pugni (in atteggiamento di lecita protezione del figlio Bruce) un disgraziato Arthur in cerca solo di un abbraccio. Mettersi nei panni degli altri. Questa è la denuncia forte e violenta di tutto un film che cerca di dare voce a chi una voce, non ce l'ha, perchè spezzata da una sgraziata, fastidiosa e disturbante risata tragica. E poco importa, se è un clown che non fa ridere, se non rientra nei canoni imposti dalla società ("la parte peggiore di avere un disturbo mentale è che tutti vorrebbero che ti comportassi come se non ce l'avessi" cit.), se non riesce a tenere le gambe ferme nei momenti di ansia e a parlare in pubblico. Arthur, sa ballare e muovere le sue avizzite membra coperte da abiti dai disturbanti colori complementari (verde-blu in Nolan, viola-arancione qui) è l'unico modo che ha per sincronizzarsi in modo armonico col resto del mondo. Per concludere, l'inneggiamento alla rivolta non va inteso alla mera anarchia civile di un "La notte del giudizio" qualunque, ma a qualcosa di molto più interiore e non necessariamente violento, che punta solo a spingere ad avere rispetto per se stessi e per altri, affinchè nessuno sia costretto ad "esplodere" in modo irreversibile. Dunque "PUT ON A HAPPY FACE" perchè se potete leggere tutto questo, allora, la vostra vita non è così male come pensate.
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maurizio l
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venerdì 11 ottobre 2019
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non è un film sul joker
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Questo film non racconta le origini del Joker, questo film "è il Joker" (cit.) ma per la precisione è come il Joker vorrebbe che si raccontassero le sue origini, quindi il Joker in realtà è Philips! Vediamo ciò che ci vuole far vedere, crediamo a ciò che ci vuole far credere in un dato momento e crediamo il momento dopo che era tutta una bugia... per poi essere smentiti subito dopo ancora! O forse no... L'incoerenza nella trama, come ho letto in alcune recensioni miopi in giro per internet rappresenta l'essenza stessa del personaggio del Joker, per questo Philips (grazie a Phoenix) riesce perfettamente a rappresentarlo in un film. Un film esattamente come l'avrebbe girato il personaggio stesso, nella sua mente.
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Questo film non racconta le origini del Joker, questo film "è il Joker" (cit.) ma per la precisione è come il Joker vorrebbe che si raccontassero le sue origini, quindi il Joker in realtà è Philips! Vediamo ciò che ci vuole far vedere, crediamo a ciò che ci vuole far credere in un dato momento e crediamo il momento dopo che era tutta una bugia... per poi essere smentiti subito dopo ancora! O forse no... L'incoerenza nella trama, come ho letto in alcune recensioni miopi in giro per internet rappresenta l'essenza stessa del personaggio del Joker, per questo Philips (grazie a Phoenix) riesce perfettamente a rappresentarlo in un film. Un film esattamente come l'avrebbe girato il personaggio stesso, nella sua mente. E non sapremo mai ciò che è vero e ciò che è pura invenzione, ma non ha nessuna importanza... "si tratta solo di mandare un messaggio" (cit.).
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marcloud
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venerdì 11 ottobre 2019
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la genesi di joker
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Todd Phillips ci regala un ottimo affresco della genesi di Joker, portandoci agli occhi come una società malata abbia profonde responsabilità sulle scelte criminali degli individui. Un affresco forte, poetico, anarchico e trionfale che merita il leone d'oro a Venezia. Joaquin Phoenix regge perfettamente l'eredità di Ledger e Nicholson, tanto da non rendere facile una scelta comparata per stabilire quale sia la migliore interpretazione di Joker. Quello che posso affermare con serena tranquillità è che questo film non delude assolutamente le aspettative.
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paocordi
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venerdì 11 ottobre 2019
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l'introspezione di joker
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Interpretazione sublime di un ultradimagrito Joaquin Phoenix, rimarcata dai numerosi primi piani che raccontano tutto il disagio psicosociale e l’escalation della follia di un Joker agli albori del suo personaggio.
Fanno riflettere i messaggi, che il film vuole trasmettere, sintomo di una società malata di prevaricazione: bullismo del branco, violenza su donne e minori, matricidio vendicativo sono effetti degenerati di un malessere diffuso e di un’infelicità individuale crescenti.
La pericolosità delle armi impugnate da mani sbagliate è un tema di estrema attualità che purtroppo parla di una profezia ormai già avverata e conclamata.
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Interpretazione sublime di un ultradimagrito Joaquin Phoenix, rimarcata dai numerosi primi piani che raccontano tutto il disagio psicosociale e l’escalation della follia di un Joker agli albori del suo personaggio.
Fanno riflettere i messaggi, che il film vuole trasmettere, sintomo di una società malata di prevaricazione: bullismo del branco, violenza su donne e minori, matricidio vendicativo sono effetti degenerati di un malessere diffuso e di un’infelicità individuale crescenti.
La pericolosità delle armi impugnate da mani sbagliate è un tema di estrema attualità che purtroppo parla di una profezia ormai già avverata e conclamata.
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gustibus
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venerdì 11 ottobre 2019
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la diversita'di un joker
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Film sicuramente da vedere anche solo per il Leone d'oro a Venezia.Questo Joker di Todd Phillips il regista e Joaquin Phoenix(joker) praticamente gli artefici di questo celebre clown,che per Batman era uno dei piu'acerrimi nemici Qui e'l'interno dell'evolversi del personaggio che ti pone la domanda e'matto?o questo schifoso mondo e' il primo colpevole della sua schizofrenia?Questo e' il punto fondamentale della storia.Phoenix da il meglio di sé, si era espresso bene nel "Gladiatore"di Scott,ma qui e'l'anima del profondo disagio che lo porta alla follia, una follia intelligente se esiste la patologia.La risata finale con la canzone che lo consacra ne e'la prova.
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Film sicuramente da vedere anche solo per il Leone d'oro a Venezia.Questo Joker di Todd Phillips il regista e Joaquin Phoenix(joker) praticamente gli artefici di questo celebre clown,che per Batman era uno dei piu'acerrimi nemici Qui e'l'interno dell'evolversi del personaggio che ti pone la domanda e'matto?o questo schifoso mondo e' il primo colpevole della sua schizofrenia?Questo e' il punto fondamentale della storia.Phoenix da il meglio di sé, si era espresso bene nel "Gladiatore"di Scott,ma qui e'l'anima del profondo disagio che lo porta alla follia, una follia intelligente se esiste la patologia.La risata finale con la canzone che lo consacra ne e'la prova.A me personalmente non mi ha fatto impazzire il film e quello che tramanda al pubblico..credo pessimismo?Mi compiaccio per l'enorme successo che ha da noi e nel resto del mondo.Abituato a vedermi i film 3/4/5/10 volte,sono sicuro che ora lo vedro'tra un anno!Pero'ammetto che la magia del cinema..continua!!
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router76
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venerdì 11 ottobre 2019
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un capolavoro, anche se non lo è del tutto.
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Credo che Joker si possa considerare un capolavoro nonostante l'impianto investigativo della storia faccia un pò acqua e alcuni intrecci risultino un pò svincolati dalla trama principale in particolare due: 1) l'uccisione di Thomas Wayne che avviene per mano di un clown qualunque e non di Joker (credo perchè in fondo nonostante tutto l'aspirante sindaco di Gotham si è dimostrato alla fine più sincero di altri personaggi nei suoi confronti di Arthur); 2) il fatto che il film termini con Arthur Fleck ricoverato nell'ospedale giudiziario quando poteva benissimo terminare qualche scena prima quando alcuni rivoltosi mascherati da clowns prelevano il loro idolo dalla volante che lo trasporta e lo innalzano a leader attraverso un improvvisato (e geniale cinematograficamente parlando) rituale di consacrazione (penso in questo caso perchè la produzione e gli attori hanno dichiarato che non ci sarà un seguito al film e quindi terminare con Joker in galera era la scelta migliore).
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Credo che Joker si possa considerare un capolavoro nonostante l'impianto investigativo della storia faccia un pò acqua e alcuni intrecci risultino un pò svincolati dalla trama principale in particolare due: 1) l'uccisione di Thomas Wayne che avviene per mano di un clown qualunque e non di Joker (credo perchè in fondo nonostante tutto l'aspirante sindaco di Gotham si è dimostrato alla fine più sincero di altri personaggi nei suoi confronti di Arthur); 2) il fatto che il film termini con Arthur Fleck ricoverato nell'ospedale giudiziario quando poteva benissimo terminare qualche scena prima quando alcuni rivoltosi mascherati da clowns prelevano il loro idolo dalla volante che lo trasporta e lo innalzano a leader attraverso un improvvisato (e geniale cinematograficamente parlando) rituale di consacrazione (penso in questo caso perchè la produzione e gli attori hanno dichiarato che non ci sarà un seguito al film e quindi terminare con Joker in galera era la scelta migliore). Perchè è un capololavoro? Prima di tutto perchè riesce a rappresentare in maniera esemplare una delle fonti da cui si origina il male e la violenza umana e cioè la malattia mentale o meglio una particolare forma di malattia mentale quella legata agli abusi subiti nell'infanzia e all'abbandono aggravata dalla cruda scoperta della verità in età adulta. In secondo luogo perchè è diretto da Phillips e interpretato da Phoenix in maniera superlativa e anche da parte degli attori e delle attrici "in seconda" è recitato molto bene. La colonna sonora inoltre è meravigliosa e la scenografia è molto accurata mentre riproducel'America degli anni 80. Pertanto penso proprio che il film possa ricevere parecchie statuette ai prossimi Oscar, 5 tutti meritati (film, regia, attore protagonista, colonna sonora e uno tra scenografia, sceneggiatura e attore non protagonista De Niro) vista anche la sparuta presenza di grossi titoli quest'anno.. Una scena su tutte girata e interpretata da manuale di arte cinematografica, quando Joker dopo aver seminato un pre-caos in metropolitana si dirige camminando verso l'uscita mentre gli vanno incontro correndo decine di poliziotti che però lo scansano tutti perchè pensano sia solo uno dei tanti pagliacci in giro per la città e non il responsabile principale del tumulto omicida. Che dire di più? Consigliatissimo, 6 euro nel pomeridiano di oggi spesi benissimo.
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francesca50
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venerdì 11 ottobre 2019
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film forse da oscar
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Grande Phoenix e ottimo cast ma soprattutto sceneggiatura valida, che fa riflettere sul nostro futuro violento, dato il cinismo con cui importiamo chicchessia in nome di un falso umanitarismo..., e su quanta pazzia si verrà a creare...
Non dico altro tanto chi non capisce non capirà!
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francesca50
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venerdì 11 ottobre 2019
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potente joaquin phoenix
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Il film mi è particolarmente piaciuto e specialmente a chi era con me che avrebbe dato il massimo a Phoenix che si rivela sempre più un grandioso attore!
La sceneggiatura avvince ed è rivelatrice di una società occidentale, che una borghese, quale ero io, vede oggi abovinevole perché cinica e stupida poiché sta importando il peggio dagli altri mondi, comprese "le bande a cui i primi immigrati volevano sfuggire" (sono parole di un senegalese mussulmano).
Il film fa capire quello che diventerà la nostra Italietta incapace di costruire una società equilibrata e invece già piena di disagi sociali, che tentiamo di superare con le chiacchiere.
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Il film mi è particolarmente piaciuto e specialmente a chi era con me che avrebbe dato il massimo a Phoenix che si rivela sempre più un grandioso attore!
La sceneggiatura avvince ed è rivelatrice di una società occidentale, che una borghese, quale ero io, vede oggi abovinevole perché cinica e stupida poiché sta importando il peggio dagli altri mondi, comprese "le bande a cui i primi immigrati volevano sfuggire" (sono parole di un senegalese mussulmano).
Il film fa capire quello che diventerà la nostra Italietta incapace di costruire una società equilibrata e invece già piena di disagi sociali, che tentiamo di superare con le chiacchiere.
Inutile illudersi non riusciremo a sopravvivere indenni a questa americanizzazione...accompagnata da una mondializzazione dietro cui c'è solo business.
Il film comunque pone l'accento su come la follia sia sempre legata a traumi dell'infanzia e a una vita miserrima!
Volersi far carico però dei problemi di tutto il mondo, costringendo le persone a lavorare come matti, significa sempre più distruggere l'equilibrio che ci caratterizzava e circondarci di future violenze...
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vincenzo ambriola
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giovedì 10 ottobre 2019
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siamo un po' tutti dei joker
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Arthur Fleck, un malato mentale che ride scompostamente quando qualcosa lo coinvolge emotivamente. Fa il clown come lavoro e bada alla mamma quando torna a casa. Subisce continue violenze a causa della sua malattia ma anche perché è un povero clown. Diventerà Joker, il nemico acerrimo di Batman, ma questa è un'altra storia, già vista altrove. Arthur è il male e la causa della sua malignità è l'assenza del bene. Un male incolpevole causato da una società che non gli ha saputo dare amore. Ma se il male è nella società, allora Arthur non è più il male, ma solo il Joker. Arthur è anche folle, o forse è la società a essere folle quando gli nega il bene.
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Arthur Fleck, un malato mentale che ride scompostamente quando qualcosa lo coinvolge emotivamente. Fa il clown come lavoro e bada alla mamma quando torna a casa. Subisce continue violenze a causa della sua malattia ma anche perché è un povero clown. Diventerà Joker, il nemico acerrimo di Batman, ma questa è un'altra storia, già vista altrove. Arthur è il male e la causa della sua malignità è l'assenza del bene. Un male incolpevole causato da una società che non gli ha saputo dare amore. Ma se il male è nella società, allora Arthur non è più il male, ma solo il Joker. Arthur è anche folle, o forse è la società a essere folle quando gli nega il bene. Nel film questo tema rimbalza di continuo, spiazzando lo spettatore che non sa più da che parte schierarsi. Anche le scene di furia collettiva mettono in imbarazzo, perché ricordano personaggi che invocano la violenza per affermare le proprie idee. Un'altra follia. Non è folle invece la recitazione di Joaquin Phoenix, lucido nel rappresentare Joker, muovendosi come una marionetta impazzita e ridendo con gli occhi tristi. Un film memorabile che si separa dalla linea narrativa di Batman per farci capire che siamo un po' tutti dei Joker.
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